Abbiamo avuto l’enorme piacere di intervistare la bellissima Giada Robin, vera e propria celebrità nel mondo del cosplay. Giada coltiva da sempre molti interessi come anime, manga, film, videogiochi, recitazione e fotografia. Tutte passioni che è riuscita a riunire grazie all’arte del cosplay, e che le hanno permesso di interpretare moltissimi affascinanti personaggi con grande talento, tanto che oggi è reputata una delle 10 cosplayer più importanti del mondo. Dopo aver girato il mondo, partecipato a molti grossi eventi del settore e aver vinto alcuni premi, tra cui “One Piece Italian Cosplay Contest”, dove è stata premiata da Takashi Yoshiite in persona (Art Director e collaboratore di Eiichiro Oda nei Film di OP e di alcuni episodi dell’anime), Giada trova un po’ di tempo per raccontarsi sulle pagine di Stay Nerd prima della sua prossima avventura: Carrara Show.

Sarai ospite tra le star del prossimo Carrara Show. Da cosplayer italiana esperta del settore, ti va di raccontarci quali sono le tue aspettative su questa fiera e quale sarà il tuo ruolo all’interno di essa?

Per essere una prima edizione, mi sembra una manifestazione ricchissima di eventi e ospiti di un certo spessore, per cui non vedo l’ora!

Sarò presente Sabato 30 e Domenica 31 Maggio e curerò diverse attività tra cui la conduzione di un cosplay contest a tema League of Legends, un meeting sul cosplay internazionale e terrò diverse sessioni foto/autografi.

Sappiamo che sei prima di tutto un’attrice ed una cantante e solo dopo ti sei affacciata al cosplay, seguendo la tua passione nell’indossare i panni di un personaggio. Siamo curiosi di capire per te quanto conta la sfida artistica e quanto conta, se conta, l’idea di omaggiare quello specifico personaggio?

La recitazione e la musica sono state da sempre due mie grandi passioni, che purtroppo ho dovuto abbandonare per dedicarmi esclusivamente al cosplay, ma niente vieta che possa riprenderle, magari integrandole a quello che faccio ora.

Naturalmente ho sempre seguito gli anime, i manga e giocato ai videogiochi, quindi se mi sono affacciata al cosplay prima di tutto è per questo motivo. Però la recitazione mi ha sicuramente spinto ed aiutato ad interpretare i miei personaggi preferiti e non è un caso se nel cosplay prediligo la parte interpretativa rispetto a quella sartoriale.

Diciamo quindi che quando faccio cosplay c’è sia una sfida artistica personale nel riuscire ad interpretare un personaggio che mi piace, sia un voler omaggiarlo da semplice fan.

Miss Fortune - LOL

Metteresti la stessa passione nel cosplay di un personaggio dal costume/makeup artisticamente interessante ma che a livello di carattere odi? Oppure non lo faresti mai nemmeno se per lavoro? Ad esempio c’è qualche cosplay che non presenteresti nemmeno se ben remunerata?

Nella maggior parte dei casi faccio cosplay di personaggi che mi piacciono sia fisicamente che caratterialmente, per cui mi tornerebbe davvero difficile impersonare un personaggio che non mi piace per nulla. Però è anche vero che la bravura di un attore o quella di un cosplayer nel mio caso, sta nel calarsi anche in parti nelle quali non si è soliti cimentarsi.

Quindi oltre al “lo devo fare per lavoro”, può essere anche una sorta di sfida personale e una nuova esperienza, che potrebbe anche cambiare la mia opinione su quel personaggio.

Pagina facebook, twitter, instagram e anche un negozio online. La tua presenza sul web è di varia natura e ben curata. Fra tutti questi impegni ed eventi… fai tutto da sola o hai qualcuno che ti aiuta? E dove trovi il tempo di far tutto?

Inizialmente non è stato facile, perché c’è stato proprio un cambio radicale nell’organizzare le mie giornate e ho dovuto abbandonare tante cose che mi piacevano (vedi recitazione e canto), per seguire solo ed esclusivamente il cosplay.

Al momento ho un manager che cura molti dei miei progetti, controlla ogni proposta che mi viene fatta e mi aiuta a scegliere e gestire varie cose (tra cui la mail e la pagina fb), ma è solo a titolo consultivo diciamo e continuo a fare io la maggior parte del lavoro, a tenere contatti con gli organizzatori degli eventi o con il pubblico, perché mi piace partecipare attivamente ed avere piena consapevolezza di quello che faccio.

Poi ho delle scadenze ben precise… devo confermare eventi, appuntamenti, consegnare interviste, realizzare determinati cosplay, set fotografici ecc… e ricevo molta pressione dalle persone.

Non sembra ma anche solo il fatto di dover viaggiare così spesso è molto stancante e non mi permette di comunicare come vorrei, di potermi soffermare a migliorare un cosplay o su tante altre cose.

Quando mi connetto su fb per postare sulla mia pagina, ricevo talmente tanti messaggi che non riesco a vederli tutti in un giorno oppure li visualizzo e magari in quel momento sono impegnata e poi mi dimentico di rispondere.

Purtroppo alcune persone non vedendomi rispondere, prendono male la cosa e cominciano a offendermi, a dire che me la tiro, e mi sono trovata a dovermi scusare ed a dare spiegazioni, perché non tutti capiscono quanto possa essere difficile gestire una pagina fb di 420mila persone e mantenere uno stile di vita frenetico come il mio.

Un tempo non era così, ma naturalmente “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.   

In un’intervista video hai affermato che il cosplay è per tutti. D’altra parte tu cerchi di indossare i panni di personaggi a te fisicamente assomiglianti. Non trovi che ci sia una contraddizione fra le due cose?

Assolutamente no. Chiunque può fare cosplay, per tutti i motivi del mondo, come e quando vuole.

Questa è la mia idea di fare cosplay, gli altri avranno la loro, ma avere un idea diversa non significa necessariamente non avere rispetto degli altri.

L’importante è sentirsi a proprio agio e divertirsi.

Joker faces copia

Il mondo del cosplay italiano è sempre un po’ soggetto a sfide intestine, con diatribe varie e flame da parte dei diversi artisti. Tu cosa ne pensi? Come vivi le critiche dei tuoi detrattori?

Le critiche sono ben accette purché siano costruttive, ma purtroppo la maggior parte delle volte sono solo offensive, perché mosse da invidia e/o competizione.

Questo vale per me, come per tanti altri cosplayers presi di mira.

Nel mio caso tanti magari ce l’hanno con me perché sono più conosciuta rispetto ad altri cosplayers mille volte più bravi di me nel realizzare costumi ed accessori, o per il fatto che per me il cosplay sia diventato qualcosa di più che un semplice hobby.

Ma in generale, non è tutto rose e fiori, i flame sono all’ordine del giorno e per i motivi più banali…

 “Si è comprato il costume, allora non è un vero cosplayer!”, “Oddio ha portato il mio stesso cosplay alla stessa fiera, mi sta copiando”, “Mostra le tette, è una troia”, “Ha vinto lui/lei alla gara, c’è la mafia” ecc…

Ovviamente non è un problema italiano e limitato all’ambiente del cosplay, sono cose che succedono ovunque incentivate dall’uso dei social. Ormai la gente su internet si permette di dire qualsiasi cosa e non esistono freni.

Però viaggiando, mi sono resa conto di quanto effettivamente la community italiana sia una delle più astiose e competitive. Conosco persone che hanno smesso di fare cosplay proprio perché stufe di questo sistema e devo ammettere che anche io ho passato momenti molto difficili, in cui avrei voluto mollare tutto… ma poi ho capito che la cosa migliore era fregarsene ed andare avanti per la propria strada. Non si può piacere a tutti.

Nico Robin - One Piece

Siamo in un momento in cui molti youtubers possono permettersi se non di vivere grazie ai loro video, certamente di avere una dignitosa integrazione al salario. Senza contare i vari “salti” dal web a canali di intrattenimento più tradizionali. Tu stessa sei talmente famosa da essere andata in tour in America, ma secondo te si può veramente vivere con questo o è solo un qualcosa di passeggero?

Il web sta offrendo un sacco di opportunità, soprattutto YouTube, twitch.tv e facebook, che sono quelli che al momento tirano per la maggiore.

Non credo sia un qualcosa di passeggero, ma bensì un fenomeno in continua espansione e sono convinta che di queste “web star” ne vedremo sempre di più, perché i giovani d’oggi sembrano stare più al computer che alla tv.

Per quanto mi riguarda, ho iniziato a fare cosplay come tutti e non pensavo che un giorno avrei potuto trasformalo in un lavoro e non posso che esserne felice, perché faccio una cosa che mi piace e nonostante sia diventato molto impegnativo stare dietro a tutto, continuo a farlo con la stessa passione di quando ho cominciato.

Giada ti ringraziamo per il tuo tempo! Prima di chiudere cosa ti senti di consigliare a chi vuole sfondare nel mondo del cosplay?

Più che sfondare, direi sopravvivere. XD

Comunque fate quello che vi piace e fatelo per voi stessi!

Stefania Pizzolante
Architetto quando ci riesce, geek a tempo pieno (e da ben prima che si conoscesse questo termine), figlia di dungeon keeper (è bello essere cattivi), super mario bros, della mitica "scatola rossa" e del grv fatto ancora con le spade in materassino, il tutto con l'aggiunta delle conseguenze nefaste dell'incontro con il dolce forno in tenera età. Il risultato è che oltre a progettare dungeon architetta nuovi modi per far ingrassare amici e conoscenti e sfidare le leggi della fisica con qualche nuova creazione.