A volte risorgono
L’inizio dello sviluppo di Nioh è da ricercarsi nel lontano 2004, ben undici anni fa rispetto al più recente annuncio durante l’ultimo Tokyo Game Show. L’idea iniziale era di fare una trasposizione videoludica della sceneggiatura di Oni, opera mai terminata dell’indimenticabile maestro Akira Kurosawa, regista di capolavori come “I Sette Samurai” e “La sfida dei samurai”, film che daranno ispirazione a Spaghetti Western come “Per un pugno di dollari” di un certo Sergio Leone. Sotto supervisione di Hisao, figlio di Kurosawa, l’idea era appunto quella di sviluppare in parallelo un videogioco da affiancare ad un’eventuale pellicola cinematografica proprio su Oni. Un’idea affascinante, ma che non vedrà mai la luce, tant’è che dopo un trailer al Tokyo Game Show nel 2006 il nome del progetto venne rinominato in Nioh (letteralmente “Re Benevolo”) salvo sparire di nuovo nel nulla senza tanti complimenti. In seguito solo poche notizie: nel 2010 la Koei annunciò che il progetto era ancora in sviluppo, fino ad arrivare ad oggi, dove al TGS del 2015 Nioh è stato ri-annunciato con tanto di trailer. Il redivivo Nioh è attualmente in sviluppo da parte del Team Ninja in esclusiva su PS4 e dovrebbe giungere sugli scaffali – finalmente – nel corso del 2016.
Un Souls in salsa nipponica
Protagonista di Nioh è William, un biondo samurai del sedicesimo secolo dai tratti spiccatamente occidentali, figlio di un lord giapponese e di una donna occidentale. Il protagonista s’imbatterà negli “Yōkai”, quelli che nel folklore giapponese vengono considerati come demoni o spiriti maligni. Dai video finora mostrati, così come dalle notizie rilasciate, Nioh sembra avere parecchie caratteristiche in comune alla saga dei Souls di From Software, come ad esempio la meccanica delle morti e delle macchie di sangue tipica della serie. Giocando online, al momento della morte, in quella determinata zona comparirà il cosiddetto “Chinokatanazuka“, praticamente un tumulo interagibile dal giocatore e che permetterà di combattere contro un avversario gestito dalla CPU, che una volta sconfitto lascerà a terra alcuni oggetti. Un certo richiamo anche alle invasioni nelle partite di altri giocatori per ottenere anime ed oggetti, sempre tipico dei Souls.
Altra cosa ripresa sembra essere il combat system: la possibilità di utilizzare armi diverse (e relativo moveset) a seconda delle circostanze di combattimento, fa sì che Nioh abbia più di qualche punto in comune con i Souls. Sempre in tema combattimento da quanto emerso finora Nioh avrà un sistema di contrattacco decisamente aggressivo basato sul tempismo piuttosto che sul parare in modo passivo attendendo un’apertura nella guardia nemica. Anche le armature pare avranno una loro differenziazione, sia in termini di caratteristiche che prettamente estetiche. Infine la feature più interessante sembra essere quella degli “Spiriti Guardiani”, vere e proprie creature che vivono nelle armi di William e che gli forniranno diversi benefici durante il combattimento, come danni maggiorati con fendenti o magie, o persino delle cure. Una scelta di gameplay che per certi versi ricorda anche solo per il nome Final Fantasy. Queste capacità speciali funzionano come se fossero un oggetto da attivare in tempo reale. Se il nostro personaggio morirà potremo recuperare gli Spiriti Guardiani ritrovando la zona in cui siamo deceduti. La loro gestione avviene attraverso dei santuari, nei quali è possibile scegliere quale equipaggiare, il che per certi versi ricorda l’utilizzo dei falò nella serie Souls.
Non resta che attendere…
Trattandosi di un gioco ancora in via di sviluppo, dal punto di vista tecnico è ancora difficile pronunciarsi, l’ambientazione vista riguardava un livello nel quale era la pioggia scrosciante a farla da padrone, con shader a simulare l’effetto bagnato forse un po’ troppo marcati e qualche animazione non proprio fluidissima. Niente di così grave dopotutto, ma considerate le magagne tecniche di From Software, si spera che il Team Ninja non si ispiri a loro anche in questo. Altro punto interrogativo è il level design, di cui abbiamo visto poco e niente.
Senza dubbio lo sviluppo di Nioh è stato tormentato, ma pare che il gioco abbia finalmente trovato la propria dimensione e il proprio spazio nel mondo videoludico, un plauso al Team Ninja dunque. Le basi per tirar fuori un “Soulslike” con ambientazione diversa dal solito dark fantasy medioevale e con qualche feature originale in grado di cambiare il gameplay in meglio non sembrano di certo mancare. Incrociamo le dita e aspettiamo l’uscita prefissata qui nelle terre dell’ovest per il 2016.