La pandemia ha causato un notevole ritardo nella produzione di chip semiconduttori, che secondo il CEO di Nvidia potrebbe durare fino al 2023
Nonostante le console next gen di Sony e Microsoft siano uscite alla fine dello scorso anno, e nonostante le vendite stiano tutto sommato andando piuttosto bene per entrambi i colossi, sono ancora moltissimi i fan che non sono ancora riusciti ad accaparrarsi una PS5 o una Xbox Series X, e le due console ad oggi restano introvabili praticamente ovunque.
Come se non bastasse, ogni volta che qualche catena di negozi online mette in vendita qualche nuova scorta, queste ultime vengono esaurite in pochissimo tempo, con code di decine di migliaia di utenti. La situazione, come ormai abbiamo imparato a capire, è dovuta alla scarsità di scorte di chip semiconduttori.
La pandemia ha infatti fermato le aziende produttrici dei chip, e a sua volta è rallentato anche l’approvvigionamento delle materie prime necessari per costruirili, con un effetto a catena che ha coinvolto praticamente l’intera industria dell’elettronica, e con essa quella dell’intrattenimento digitale.
La situazione nel mondo a livello sanitario è ancora lontana da un ritorno alla normalità , per cui è lecito ipotizzare che la carenza di chip possa protrarsi anche in futuro. Già diverse personalità dell’industria ne hanno parlato negli scorsi mesi, e ora arriva anche l’opinione del CEO di Nvidia, Jensen Huang, tutt’altro che ottimistica.
Stando a Huang, il mercato è ancora lontano dal vedere la luce in fondo al tunnel, per cui la situazione attuale potrebbe protrarsi anche per la maggior parte del 2022. Se davvero fosse così, la produzione di schede grafiche e altro hardware sarebbe ulteriormente rallentata. Come se non bastasse, oltre ai due grandi produttori come AMD e Nvidia, di recente nella guerra delle schede grafiche si è unita anche Intel, il che non faciliterà le cose in termini di scorte di chip.
Insomma, la situazione per il momento sembra ancora complicata, e toccherà armarsi di pazienza. Sia i produttori, che i consumatori.
(Fonte: Game Rant)