“Urbi et Orbi”
Ci sono di base due tipologie di utenti domestici quando si parla di internet: quelli che si accontentano del modem che gli fornisce la propria compagnia telefonica, e quelli che invece non si accontentano, che vogliono il meglio, e che possono dormire sereni solo sapendo che ogni singolo angolo della propria casa è coperto da un potente ed indomito segnale Wi-Fi. Ecco, questa recensione è tutta per loro.
Il problema non si pone di certo quando si vive in un monolocale o nella stanzetta di un freddo dormitorio universitario, ma mettete il caso che siate schifosamente ricchi e viviate in una villa o in attico con vista su Central Park, non desiderereste solo il meglio per il vostro network casalingo? Noi diciamo di sì. Ovviamente non serve possedere una residenza regale per potersi permettere e per poter godere della potenza di questo nuovo Orbi Netgear, che anche all’interno di una casa normalissima, potrebbe davvero svoltare in meglio la qualità della vostra connessione.
Sulla carta infatti l’Orbi si propone di estendere il range del segnale Wi-Fi quasi più del doppio di qualsiasi altro router attualmente in circolazione. Si, ma come? Praticamente si tratta di due router in uno, la seconda unità agisce come un ripetitore secondario del segnale, senza però i fastidiosi difetti di un qualsiasi ripetitore, vedi set-up scomodi oppure performance decisamente altalenanti.
Design e Set-Up
Come detto prima, l’Orbi è dunque composto dal router principale e dal suo satellite. Esteticamente i due componenti sono uguali, con un rivestimento in plastica bianca anti impronte e dalle dimensioni abbastanza generose. Se vogliamo proprio dirla tutta, forse anche troppo. Essendo un dispositivo AC3000, presenta ben 6 antenne interne e teoricamente può arrivare ad una velocità di 1266 Mbps, (400 Mbps con la banda da 2.4 GHz e 866 Mbps con la banda da 5GHz). Ma è la terza banda che fa la vera differenza: questa serve infatti solo per la comunicazione tra il router principale e il suo satellite, è da 5 GHz e può raggiungere la velocità di 1733 Mbps, ed è questo il segreto per conservare costantemente una stabilità di segnale tra le due unità. Volendo, è anche possibile aggiungere ulteriori Satelliti al sistema Orbi, per creare una rete davvero estesa, cosa molto pratica soprattutto in ambito aziendale.
Il set-up è facile e veloce: basta scollegare il proprio modem, ricollegarlo e connettere l’Orbi a quest’ultimo, decidendo infine in quale parte della casa posizionare il satellite. Le due unità dopo pochi secondi si riconosceranno e sarete subito pronti a connettervi e ad autenticarvi sul router. Luce blu, e una volta sincronizzati i due dispositivi si continua il set-up sul sito della Netgear, infine si autentica la rete con username e password forniti dal network e in teoria si è pronti a navigare. Molto meglio, però, usare anche l’app omonima disponibile per iOS e per Android.
L’idea migliore, secondo noi, è posizionare l’Orbi proprio nelle vicinanze del modem, come qualsiasi altro router, mentre il satellite al centro della casa. Il sistema smart farà sì che mentre vi muoviate all’interno della casa, vi connettiate automaticamente all’Orbi che in quel momento è in grado di darvi più banda, senza nessun rallentamento di sorta.
In cima ad ogni unità c’è un anello di luce led che si illuminerà con colori diversa a seconda dello stato della connessione: bianco durante l’avvio, arancione per la perdita di connessione e blu per un segnale stabile e un normale funzionamento.
Performance
La redazione di Stay Nerd non è certo il Castello di GraySkull, quindi l’Orbi ha reso disponibile il nostro segnale Wi-Fi parecchi metri quadrati più in là, infischiandosene bellamente di muri portanti e scale. La latenza con una normale ADSL si aggirava sempre intorno agli 8 Ms, download e upload erano costanti con picchi di 45 Mbps e 10 Mbps di upload. Più che onesto, no? La situazione è rimasta costante in ogni angolo della redazione e addirittura fuori dalla porta, ma il freddo artico di questi giorni ci ha fatto desistere dallo spingerci troppo in là all’esterno. Il mash-up di connessione ha fatto il suo lavoro in maniera davvero ottima, ma in un appartamento di medie dimensioni, difficilmente ne avrete bisogno. E d’altronde, finora, abbiamo fatto i conti senza l’oste, in questo caso rappresentato da un prezzo non proprio accessibile.