Le ragioni di Caino

«E se la vita non ti riserva altro che morte e violenza, è poi una cosa tanto brutta immaginarsi un luogo migliore? Un nuovo mondo, dove non essere più un’aliena in terra aliena… Un posto da chiamare… Casa.»

In questi tempi globalizzati, le ondate migratorie causate da guerre, carestie, o semplicemente il desiderio di raggiungere un luogo migliore, fanno parte della vita quotidiana di ciascuno di noi. Tutti i giorni sentiamo parlare di profughi che attraversano deserti e mari, di persone che si mettono in cammino, dirette verso una realtà che il destino sembra aver loro negato dalla nascita. Il viaggio, la migrazione, la lotta per la sopravvivenza, la rabbia per quello che ad alcuni è concesso e ad altri precluso, la maternità, sono questi i temi che compongono le pagine del primo volume di Orfani Nuovo Mondo, l’edizione deluxe cartonata, edita da BAO Publishing, del primo serial bonelliano completamente a colori, ideato e curato da Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari. Esattamente come avvenuto per le due precedenti stagioni, la casa editrice del piccolo Cliff ripropone in veste pregiata da libreria la serie in un ciclo di quattro uscite, di cui questa rappresenta la tappa iniziale. E, oltre che riportare alla nostra attenzione la storia della guerriera Rosa e compagni, ci offre la versione corretta dell’originale, arricchita da un vasto repertorio di documenti redazionali, studi preparatori, e molto altro ancora.

Rosa, “figlia” di Ringo (ci sarà bisogno di tempo perché si risolva la questione biologica), viene imbarcata sulla nave del contrabbandiere Cesar, che si occupa di trasportare illegalmente chiunque possa permetterselo sulla colonia di Nuovo Mondo. Purtroppo, il viaggio ha un esito tragico: il mezzo viene abbattuto dal sistema di difesa orbitale del pianeta e precipita in una giungla, a diversi giorni di cammino dal primo centro abitato. La ragazza, che tra l’altro è incinta, è uno dei pochi sopravvissuti ma riporta delle brutte ferite dallo schianto. Intontita dall’incidente, non ha neanche il tempo per riprendersi che deve difendersi da un branco di lupi alieni che tentano di assalirla.

Rosa è incinta, sì, ma la sua condizione non sembra in nessun modo ostacolarla: abbatte i nemici grazie all’arco di suo padre e si dirige nella boscaglia. L’unica sua compagnia è Host, un ilare robottino volante scampato all’incidente come lei, anche se il brusco atterraggio sembra averne danneggiato i circuiti. I due dovranno affrontare una difficile sfida per la sopravvivenza mentre, sulla Terra, la Juric fa una scoperta inaspettata su se stessa e si prepara ad abbandonare quel mondo morente che un tempo l’Umanità intera chiamava casa.

I tre atti contenuti in questo volume sono scritti da Roberto Recchioni che, per ciascuno, fa coppia con uno sceneggiatore diverso: Luca Vanzella per il primo capitolo, L’Aliena; Michele Monteleone per il secondo, Madri guerriere; Giovanni Masi per il terzo, Vertigine. Stessa cosa per il triplice team di artisti: Gigi Cavenago ai disegni e Annalisa Leoni ai colori; Gianluca Maconi e Stefania Aquaro; Luca Genovese e Luca Saponti. Senza dimenticare, ovviamente, le copertine di Matteo de Longis per l’edizionie originale, messe qui ad intervallare ogni episodio. Il non plus ultra degli autori, che ci regala i momenti iniziali di una storia appassionante che, come ben sa chi ha letto la serie nelle uscite da edicola, regalerà non pochi colpi di scena. Storia che vive alla grande il passaggio su un diverso formato, senza perdere nulla del proprio fascino orginale ma aggiungendo qualità e impatto grazie alla dimensione maggiorata della pagina e del supporto. Ma la vera chicca, capace di rendere il prodotto intrigante sia per i fruitori della versione di partenza che per gli appassionati, è composta dagli inediti inseriti per l’occasione. Inediti corposi e sostanziosi: oltre sessanta pagine di prove a matite, sketch, interviste, frontespizi, dietro le quinte, brani introduttivi, studi per le copertine. Extra di varia natura che ci raccontano il sottobosco dela terza stagione, commentati dal mai banale Emiliano Mammucari e che svelano piccoli dettagli e interessanti curiosità di tutto il lavoro, la progettazione e lo sviluppo che una serie di altissima qualità come Orfani richiede per la realizzazione di un arco narrativo.

Non solo: il buon Mammucari si è prestato a un compito improbo, andando a ripescare tutti i fogli, gli appunti, i quaderni delle fase di preparazione, al fine di raccontarci passo dopo passo il percorso che ha portato i personaggi (e Rosa in particolare) a quella determinata evoluzione, a diventare quello che vediamo sulle pagine, con tanto di studi preliminari. Preparazioni e bozzetti che non lasciano niente al caso, dalla fisionomia dei protagonisti alle asimmetrie dei capelli, dai guanti ai catarifrangenti al guardaroba, alla mimica e alla struttura fisica. Anche dei virgolettati dei vari artisti che spiegano i riferimenti e l’approccio al lavoro di ogni disegnatore coinvolto, rivelando il perché di certe scelte e della loro difficoltà prima di raggiungere il risultato desiderato, accompagnando le confessioni con i tentativi grafici poi risultati definitivi o quelli scartati. La versione definitiva della serie in full color HD di Bonelli, con così tanti making of da venire l’acquolina in bocca a chiunque. Se siete dei veri appassionati, se volete sapere come lavorano i fuoriclasse del fumetto nostrano, o se state semplicemente seguendo Orfani tramite i cartonati BAO, catapultatevi il libreria il prima possibile.

Verdetto

Ritornano in formato extralarge da libreria i primi tre episodi della terza stagione di Orfani: Nuovo Mondo. Per rileggere le avventure di Rosa e compagni su un pianeta alieno, o per scoprirle, questo è il volume che fa per voi. Il fumetto in sé, infatti, gode di una forma strepitosa, in formato “maggiorato”, e questo senza considerare la quantità mastodontica di speciali, disegni e bozzetti preparatori, commenti degli artisti e, in generale, il racconto dell’evoluzione della serie stessa, fino al suo debutto nella versione definitiva.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!