3829029-origsin2014002020scolSe dici “supereroe” probabilmente non puoi dirlo senza sottendere alla parola “segreti”, perché a ben pensarci un supereroe è un qualcosa che non può sussistere senza una buona dose di ombre, una su tutte quella della sua identità che mai e poi mai può essere rivelata al pubblico. In realtà questo sfizio del rivelare l’identità segreta, la Marvel se l’era già tolto qualche tempo fa quando con Civil War rivelò al mondo (nei fumetti) l’identità di Spider-Man, facendo crollare (con ira dei fan) quello che era da sempre un baluardo del “principio dell’identità segreta”. Ma questa è un’altra storia, perché con Original Sin si vuole fare di più e, similmente a quanto si fece con la bellissima “Illuminati”, si cercherà di raccontare una serie di trame che metteranno alla luce i segreti più scuri dei più amati supereroi Marvel in quello che è un racconto di segreti e sottesi. Marvel, insomma, incontra Wikileaks e incarica a un duo di artisti di serie A di svelare i più reconditi altarini di alcuni dei più popolari e radicati eroi della cultura fumettistica americana.

Original-Sin-artOrchestrata da Jason Aaron e Mike Deodato (a proposito del buon Mike, leggetevi la nostra intervista che abbiamo pubblicato QUI!), Original Sin ha una premessa affascinante che, utilizzando le parole di Aaron è di “portare i supereroi al di fuori della loro comfort zone”. Con la morte di Uatu L’Osservatore, meglio noto come il pelatone che “osserva i più importanti eventi del mondo”, Nick Fury imbastisce una task force che indaghi su questo stravagante omicidio, raccattando, come ci si aspetterebbe, i più potenti eroi della Terra. Rinvenuto il cadavere sulla Luna da Thor in persona, l’omicidio di Uatu è stravagante e singolare, questo perché Uatu, per sua stessa definizione, è un personaggio neutrale, che si limita ad osservare e che mai si è trovato coinvolto (direttamente) in alcun fatto di violenza. Viene poi da chiedersi chi possa averlo fatto fuori e soprattutto come e perché! Il punto è che a Uatu sono stati anche strappati via gli occhi, e che in essi c’è la chiave per un potere incredibile: quello della conoscenza che, ai livelli di Uatu, è quasi una sorta di onniscenza. Ciò, come capirete, porta anche alla possibilità di rovistare nel torbido di tutte le super-identità del mondo, con la conseguente rivelazione ci certi segreti che forse sarebbe meglio lasciare sepolti. Con l’occhio, infatti, è possibile vedere ciò che Uatu ha visto nel corso della sua vità, e cioè tutto! MA PROPRIO TUTTO!

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E questa è la base di Original Sin, e del suo arco narrativo che si articolerà in 8 capitoli che faranno da apripista a molti tie-in. Una volta tanto ci sentiamo felici di questa cosa poiché se con la serie principale arriveranno rivelazioni forti, sarà poi nei tie-in che queste avranno conseguenze promettendo di sconvolgere molti degli equilibri che si erano andati formando negli anni passati. Il bello è che lo scopo di Aaron e Deodato è proprio quello di andare a scavare a fondo, nel passato della continuity Marvel, andando a toccare momenti della storia di alcuni eroi di punta in attimi dogmatici per la loro formazione. Non vogliamo spoilerare nulla ma vi basti pensare a esempi come i seguenti: “e se la mente di Cap fosse stata cancellata di proposito ai tempi del suo disgelo?”, e che dire della connessione che Iron Man potrebbe avere con l’incidente che diede vita a Hulk? E se, infine, Johnny Storm avesse compromesso l’unica chance di Ben Grimm di tornare umano?

q8WERghA queste premesse se ne sposeranno poi tante altre legati a personaggi in ascesa, come Nova o Deadpool o ad altri che stanno ancora cercando un posto nell’universo Marvel, come Angela. Comunque sia Original Sin promette davvero di mettere alla luce alcuni retroscena interessanti che, se verranno ben colti, potranno dare uno scossone consistente all’Universo Marvel, portando a cambiamenti solidi e giustificati che diano anche una lustrata a quello che certamente un universo narrativo dinamico, ma da sempre proteso a cambi di registro pomposi ma farlocchi, che dopo maxi-eventi esplosivi raramente hanno portato a qualcosa che non fosse sempre lo stesso status quo. Torniamo allora alla premessa di Aaron: uscire dalla comfort zone. Ecco, questo ci piace e da bravi ficcanaso quali siamo non vediamo l’ora di scoprirne di più! Del resto il numero Zero di Original Sin è già in fumetteria!