È tempo di pronostici
Si avvicina la grande Notte degli Oscar 2018 e il 4 marzo il Dolby Theatre di Los Angeles, sotto la conduzione di Jimmy Kimmel, ospiterà la 90a edizione di questa prestigiosa cerimonia. Un numero importante, così come sono importanti i film ed il cast tecnico-artistico che ha superato le “selezioni”, ottenendo le tanto bramate candidature.
Come di consueto noi di Stay Nerd abbiamo voluto divertirci un po’, partecipando alla gara del pronostico e stilando pertanto una lista delle principali categorie con i relativi premi che immaginiamo possano essere assegnati. Lo scorso anno ne abbiamo indovinate 8 su 10 ma quest’anno la competizione sembra più agguerrita del solito e non ci sono super favoriti.
Proviamo un po’ ad analizzare i vari premi.
Miglior Film
Se c’è una cosa che ci ha insegnato negli anni la cerimonia dei Golden Globe, è che non bisogna fidarsi troppo di quei premi per i pronostici sugli Oscar. Anzi.
Lo scorso anno ai Globe La La Land e Moolight si divisero le due categorie del miglior film, ma a fronte delle sue 14 candidature (per 13 premi) in molti – tra cui noi – avevano ipotizzato una vittoria del musical di Chazelle agli Oscar. Non fu così, e la statuetta se la portò a casa Moolight (con tanto di famosa figuraccia di Warren Beatty durante la premiazione).
Quest’anno sono stati Lady Bird e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri a vincere nelle categorie dei film nei Golden Globe, ma per il primo non vediamo molte chance di bis anche in quel di Los Angeles.
Tre manifesti a Ebbing, Missouri così è sulla carta l’indiziato numero per il trionfo, ma insidiato in prima linea da Dunkirk. In tema di giudizi, il masterpiece nolaniano prevale a nostro parere sul pur ottimo film di McDonagh, e prevediamo una sfida all’ultimo sangue, con la pellicola del regista inglese che potrebbe avere qualche chance soprattutto per via del fatto che è stato altre volte nominato, senza ottenere il premio. Stavolta è diverso, perché Dunkirk oltre ad essere un capolavoro universalmente riconosciuto, è anche il tipo di film che può piacere all’Academy, molto più dei precedenti lavori di Nolan, ma di certo Tre manifesti ad Ebbing non si farà da parte.
Finita qui la concorrenza? Assolutamente no, perché La forma dell’acqua di del Toro rappresenta più di un semplice outsider, avendo anche riscosso un grandissimo successo di pubblico ed avendo collezionato numerosi riconoscimenti. Tuttavia le accuse di violazione di copyright subite da del Toro potrebbero, in un anno così delicato per l’Academy, portarli a non concedergli premi di prima fascia, sebbene di recente pare che il regista abbia mostrato adeguata documentazione a prova del fatto che la ragione stia dalla sua parte.
Ad ogni modo non ci sono soltanto questi 3 lavori a contendersi la statuetta più prestigiosa, e la sorpresa è dietro l’angolo. Oltre al già citato Lady Bird, abbiamo Il filo nascosto di P.T. Anderson, The Post di Steven Spielberg e Chiamami col tuo nome di Guadagnino subito in seconda e terza fila, con un leggero vantaggio sugli altri due rimanenti, e senza nessuna voglia di fare da sparring partner. Tra l’altro ultimamente pare che il film di Guadagnino abbia salito la china e possa davvero insidiare il trittico di testa, soprattutto per quella complessa logica dei voti che ora non stiamo qui a spiegarvi.
Noi comunque non ci tiriamo indietro, e dovendo fare un nome vediamo testa a testa incredibile tra Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e Dunkirk, col primo leggermente (ma leggermente) favorito e con La forma dell’acqua al terzo gradino del podio. Poi se vincerà Guadagnino avremo sbagliato il pronostico, ma esulteremo un po’ per il sano patriottismo.
Migliore Regia
Passiamo al premio tecnico numero 1, ovvero la miglior regia ed in ogni caso sarà una prima volta. Tutti e 5 i registi candidati infatti non hanno mai vinto l’Oscar, nonostante qualcuno di loro abbia in passato ottenuto delle candidature. Ai Globe ha vinto Guillermo del Toro col suo fantastico The Shape of Water, e non è detto che non possa replicare anche qui, ma riteniamo che qualche concorrente possa avere una chance in più, anche in relazione a quanto detto prima. Tra questi c’è di sicuro Nolan, che se poi non dovesse ottenere il miglior film potrebbe essere accontentato con la migliore regia, pure perché in tal senso il suo Dunkirk è pressoché impeccabile. Altro nemico temibile ci sembra esser costituito da Paul Thomas Anderson, dal momento che Il filo nascosto è un tipo di film per cui l’Academy potrebbe mostrar gradimento e la regia è curata in modo maniacale. Con meno possibilità Greta Gerwig e Jordan Peele, nonostante un’ipotetica vittoria della regista di Lady Bird sarebbe affascinante. E poi, in fondo, è l’anno delle donne, no?
Per il momento diciamo Nolan 40%; del Toro 35%; Anderson 25%, gli altri il 10%.
Migliore attore protagonista
Gary Oldman e James Franco si sono portati a casa il Globe per migliore attore nelle rispettive categorie, ma a Los Angeles il secondo non arriverà neppure, lasciando il terreno al Churchill de L’ora più buia, che resta appunto il candidato numero 1 per la vittoria. La sua interpretazione è stata magistrale, impeccabile, frutto di uno studio palesemente certosino, e il fatto che sia ancora a secco in quanto ad Oscar, nonostante negli anni abbia regalato al pubblico performance stupefacenti, rende il suo trionfo ancor più vicino. Attenzione però a Daniel Day-Lewis, che ci sembra meno probabile anche a fronte dell’enorme quantitativo di statuette presenti sul suo camino, ma autore dell’ennesima prova attoriale impressionante ne Il filo nascosto. Inoltre questo film ha sancito la fine della carriera di Day-Lewis, motivo per cui l’Academy potrebbe decidere di concedergli un ultimo regalo.
Tra le retrovie cerca spazio il giovane ma già lanciatissimo Timothee Chalamet, oltre al solito Denzel Washington e la novità Daniel Kaluuya.
Se dovessimo puntare un euro, però, lo butteremmo su Oldman.
Migliore attrice protagonista
Ben più serrata è la battaglia al trono di regina del 2018. Anche qui, dando uno sguardo ai Golden Globe, rammentiamo la vittoria di Saorsie Ronan e Frances McDormand, ma da Beverly Hills a Los Angeles sembra che la giovane e bravissima protagonista di Lady Bird abbia perso un po’ di terreno, tanto nei confronti della McDormand, quanto della straordinaria ed ammaliante Sally Hawkins, che ha fatto innamorare il pubblico in The Shape of water di del Toro. Una vera battaglia con quest’ultima e l’attrice di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri a duellare fino all’ultimo, con la Ronan però pronta ad inserirsi. Con meno chance, attualmente, Meryl Streep (The Post) e Margot Robbie (I, Tonya). La nostra scommessa vede un testa a testa serrato McDormand-Hawkins, ma vogliamo scommettere un centesimo sulla seconda.
Migliore attore non protagonista
La bagarre qui è totale e vede coinvolti 5 candidati a contendersi la vittoria. Ai Globe vinse Sam Rockwell per la sua grande perfomance in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e se dovessimo ragionare di cuore ci piacerebbe che possa ottenere il premio anche agli Oscar. Tuttavia, il recente scandalo che ha coinvolto Hollywood, estromettendo Spacey da Tutti i soldi del mondo, ha portato l’inossidabile Christopher Plummer non solo a sostituire l’attore in brevissimo tempo, ma persino a guadagnarsi una nomination agli Oscar, motivo per cui ci viene da pensare che Plummer potrebbe bissare il successo del 2012 e trionfare. Attenzione però pure a Dafoe per Un sogno chiamato Florida: anche l’attore in questione non ha mai vinto un Oscar e potrebbe essere la volta buona. Chance irrisorie invece, a nostro parere, per Jenkins e Harrelson, soprattutto a causa di uno scarso minutaggio.
In ogni caso, nonostante le belle parole spese per Plummer e le considerazioni fatte, l’ago della bilancia pende ancora, leggermente, in favore di Rockwell. Speriamo, almeno.
Il nostro pronostico dunque vede Rockwell 45%; Plummer 35%; Dafoe 20%.
Migliore attrice non protagonista
Molto combattuta anche la lotta per il premio di migliore attrice non protagonista, con almeno un paio di loro destinate al testa a testa finale. Allison Janney ha già vinto il Globe per I, Tonya, mentre la sfidante numero 1 è Mary J. Blidge, candidata per Mudbound. Lesly Manville, Octavia Spencer e Laurie Metcalf sono tutte e tre outsider insidiose, anche se all’apparenza con meno chance.
La nostra scommessa? Qui è davvero difficile dirlo, ma andiamo sul sicuro per farci meno male, e diciamo Janney, con la Blidge e la Spencer subito ad inserirsi dalle retrovie.
Miglior film d’animazione
Rispetto allo scorso anno stavolta i dubbi sono assai meno. Coco è stato un film in grado di mettere d’accordo tutti, dal pubblico alla critica, dai grandi ai piccini, lasciando estasiati tutti quanti. In una categoria dove quasi ogni anno la vittoria è affare di Disney o Pixar, a maggior ragione la creatura di Lee Unkrich e Adrian Molina pare abbia già sbaragliato la concorrenza.
Migliore Fotografia
L’avete vista la fotografia di Blade Runner 2049? E allora, avete ancora dei dubbi? Il film di Villeneuve, nonostante non sia privo di difetti è assolutamente un piccolo gioiello di tecnica, dalla regia sublime a tutti gli aspetti visivi, con la fotografia e la scenografia su tutto. Roger Deakins è un maestro assoluto, nominato per ben 14 volte senza, per ora, ottenere alcun premio. Crediamo che anche per la legge dei grandi numeri possa essere la volta buona.
Ovviamente la concorrenza è spietata, e in prima linea troviamo anche Dunkirk, con lo stupefacente lavoro effettuato da Van Hoytema, ma c’è anche (e soprattutto) Dan Laustsen per La forma dell’acqua e ancora Bruno Delbonnell per L’ora più buia. Forse qualche chance in meno per Morrison, direttore della fotografia in Mudbound. Noi, comunque, puntiamo su Deakins.
Migliore Scenografia
Se la fotografia di Blade Runner 2049 è sublime, la scenografia per quanto ci riguarda avrebbe dovuto ottenere il premio già durante la distribuzione del film nelle sale.
Gassner ha ottenuto per ora solo un Oscar in questa categoria, per Bugsy nel 1992, ma ha curato la scenografia di tanti altri lavori eccezionali, e nell’ultima fatica di Villeneuve ha forse dato il meglio di sé. La cura dei dettagli è incredibile, ed alcune scene fanno strabuzzare gli occhi per la completezza. Avete presente il momento in cui Gosling si trova di fronte l’orfanotrofio? Ecco, fate un fermo immagine e diteci se non merita l’Oscar a mani basse.
Attenzione, però, a Dunkirk e La forma dell’acqua su tutti, o ai premi di consolazione per i film meno fortunati.
Migliore sceneggiatura originale
Arrivando agli script, la migliore sceneggiatura originale ci sembra quasi cosa fatta. Tre manifesti a Ebbing, Missouri ha già trionfato ai Globe (dove però non vi è distinzione tra originale e non) e ai BAFTA e potrebbe seriamente fare l’en plein ed accaparrarsi anche la statuetta più prestigiosa. Il lavoro di McDonagh è stato davvero magistrale e sarebbe incredibile se non si portasse a casa l’Oscar. Da temere, in questa ottica, Lady Bird e Get out, in prima battuta, mentre La forma dell’acqua di del Toro, nonostante per molti sia il pericolo numero 1 per McDonagh, ci sembra davvero fuori dai giochi, anche alla luce dei problemi sopra citati.
Migliore sceneggiatura non originale
Dall’altro lato della barricata, la situazione è piuttosto simile. Ai BAFTA si è aggiudicato la vittoria Chiamami col tuo nome di Guadagnino, e il premio è andato nella fattispecie ad Ivory, autore di uno script impeccabile, riadattando il sublime romanzo di Aciman. Potrebbe davvero essere il premio di consolazione per il film di Guadagnino, se non dovesse trionfare nelle categorie più importanti. Alternative? Molly’s Game, forse, perché la firma è di Sorkin, ma ad ogni modo la nostra scommessa resta Ivory.
Premi “minori”
Tra i cosiddetti premi minori, ci sembra invece quasi scontato il trionfo de L’ora più buia per il Trucco, e probabilmente Il filo nascosto vincerà per i Costumi. Dunkirk in prima linea per il Sonoro ed anche per il Montaggio, dove se la dovrà vedere però con Baby Driver. Per la miglior canzone infine potrebbe vincere Chiamami col tuo nome con la bellissima Mistery of Love di Sufjan Stevens.