Oscar 2020: i film esclusi che avrebbero invece meritato una chance
Nel post nomination agli Oscar, come sempre, si contano i feriti. Le candidature del 2020 hanno portato tante conferme e altrettante sorprese, e alcune di queste hanno fatto indubbiamente male ai protagonisti della vicenda, ovvero i grandi esclusi.
Vediamo insieme quali film avrebbero meritato una chance, in qualche categoria.
Noi
Acclamato dalla critica, apprezzato dal pubblico. Noi (Us) di Jordan Peele sembrava avere tutte le caratteristiche per ricevere almeno una nomination agli Oscar 2020, soprattutto dopo il grande successo di Get out, che due anni fa si portò a casa la statuetta per la miglior sceneggiatura originale e altre 3 nomination, tra cui miglior film e miglior regia.
Rispetto al 2018, stavolta per Noi (Us) è stata probabilmente più la grande concorrenza che la fine dell’effetto sorpresa dovuto all’exploit di Peele ad escludere il film dalle candidature, poiché in altri tempi quantomeno la brava Lupita Nyong’o avrebbe avuto una chance di essere nominata come migliore attrice protagonista.
The Farewell
Considerato da molti come uno dei migliori film dell’anno, e forte un Golden Globe, The Farewell sembrava veleggiare spedito verso il Dolby Theatre di Los Angeles, direzione Oscar. Non è stata dello stesso parere l’Academy, che ha totalmente ignorato la pellicola di Lulu Wang, girandosi dall’altro lato persino di fronte al talento di Awkwafina, che invece aveva trionfato ai Globe. Un’amara sorpresa.
Honey Boy
Non una sfida facile quella intrapresa da Shia Labeouf col suo Honey Boy, nel quale ci racconta molto della sua tormentata infanzia. Lo avevamo visto ed apprezzato durante La Festa del Cinema di Roma 2019, e nonostante obiettivamente non sarebbe stato facile nominarlo in qualche categoria, vista la grande concorrenza di quest’anno, ci sarebbe piaciuto davvero tanto vedere quel nome (già ignorato ai Globe) tra le migliori sceneggiature. Più “originale” di questa – purtroppo – c’è davvero poco.
Midsommar
Per gli amanti del cinema horror è stata una lieta sorpresa. Non è stata invece così sorprendente la sua esclusione dalle candidature agli Oscar 2020 poiché, sappiamo bene, che raramente l’Academy premia gli horror. Eppure sembra quasi un paradosso vedere Florence Pugh ricevere la nomination (anche giusta, in fin dei conti) per il suo ruolo in Piccole donne e non per quello da protagonista in Midsommar.
In ogni caso, sappiamo che la Pugh l’ha presa molto bene.
Le ragazze di Wall Street
Si è parlato per mesi della performance eccezionale di Jennifer Lopez (e non a torto), così come del suo Lato B, per poi veder tutto svanire nel nulla. Nessuna nomination per un film senza alcun dubbio apprezzabile, e tutti a bocca asciutta. Sinceramente, vista anche la candidatura ai Globe, ci si aspettava se non altro il bis per la Lopez agli Oscar 2020. Un peccato, perché per l’attrice sapeva tanto di ultimo appello.
Booksmart – La rivincita delle sfigate
La candidatura ai BAFTA per la migliore sceneggiatura originale, e quella ai Golden Globe di Beanie Feldstein come migliore attrice in un film commedia o musicale, aveva di certo alimentato nella produzione le speranze di qualche nomination agli Oscar 2020 per Booksmart – La rivincita delle sfigate. L’Academy invece ha fatto le sue scelte, e il film della debuttante alla regia Olivia Wilde non rientrava tra queste.
Dolemite is my name
Una delle più grandi sorprese è l’assenza totale di Dolemite is my name dalle nomination agli Oscar 2020. I maligni vedranno in tutto questo l’ombra della N rossa, ma in ogni caso è davvero un colpo basso inferto al povero Eddie Murphy, che dopo la candidatura ai Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale sperava di poter sfilare anche sul tappeto rosso del Dolby Theatre. Proprio ai Globe ’20, il film diretto da Craig Brewer aveva ricevuto anche la nomination come miglior film commedia e musicale, ma l’Academy l’ha ignorato anche relativamente a questa categoria.
Il Re
Sembra in tema di esclusioni di film Netflix, dobbiamo segnalare l’assenza di un altro lungometraggio davvero interessante uscito quest’anno sulla piattaforma, ovvero Il Re – The King. La sovraesposizione mediatica di Timothée Chalamet probabilmente ha creato una sorta di effetto boomerang, ma è fuori discussione che il suo ruolo di Enrico V in questo film è, in assoluto, una delle migliori interpretazioni del giovane attore, e una nomination non sarebbe stata affatto scandalosa.
Motherless Brooklyn
Lo avevamo detto dopo la visione alla Festa del Cinema di Roma: Motherless Brooklyn non è un film perfetto, e per certi versi è stata anche una piccola delusione. Eppure, come spesso accade, anche opere imperfette possono ricevere la gloria, poiché indubbiamente la sceneggiatura rivisitata da Edward Norton era più che apprezzabile, rispecchiando tutto l’amore che ci ha messo nel realizzare un film di non facile gestazione, e poi la colonna sonora, che culla lo spettatore con note jazz è fantastica, ed infatti aveva ricevuto una candidatura ai Globe. Lo stesso Norton, nei panni del protagonista affetto dalla sindrome di Tourette, è fenomenale e avrebbe meritato maggiore considerazione.