Quando siamo andati a vedere l’anteprima di Ouija avevamo il sentore che il film potesse non rivelarsi un capolavoro. Eravamo pronti al solito teen-horror scontato e prevedibile ma non  avevamo capito niente.

ouijaUna ragazza si mette a giocherellare con la famosa tavola Ouija, una specie di gioco da tavolo usato per mettersi in contatto con gli spiriti dei defunti. Poco dopo stacca il filo delle luci di Natale e ci si impicca (le lucine rimangono accese, non si sa per quale motivo).  Da lì i suoi migliori amici decidono di mettersi a loro volta in contatto con lei attraverso la tavola Ouija. Una pensata geniale. Invece che la loro amica si manifestano gli spiriti di una madre e una figlia morte in quella casa cinquant’anni prima, e ovviamente i cinque furboni cominciano a morire come mosche.

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Al regista Stiles White deve proprio piacere un sacco l’horror. Peccato che non sia mai riuscito a girarne uno decente, da Boogeyman a Possession passando per questo Oujia. Il problema principale del film, sorvolando per una regia a dir poco dilettantistica (con un abuso irritante di carrelli ogni 3X2 anche nelle scene dove sarebbe stato inutile), è una sceneggiatura scopiazzata, pasticciona e piena zeppa di buchi, anzi crateri. A farla da padrone è un “jump-scare” smodatissimo e a tratti profondamente stupido (che senso ha nascondersi in una casa, al buio, per poi manifestarsi ai propri amici all’improvviso spaventandoli a morte?).

hqdefaultMa arriviamo alla parte più ridicola del film: la fase Final Destination. Ad un certo punto i cinque babbalei protagonisti del film si rendono conto che giocare con quella tavoletta non è stata una buona idea e cominciano a morire in maniera sistematica, proprio come nella ben più celebre saga di cui sopra. La sceneggiatura, moscissima nella prima parte e rocambolesca nella seconda, presenterebbe anche dei buoni spunti (la vicenda della madre e delle due figlie negli anni ’50) ma è tutto talmente raffazzonato e tenuto insieme con lo sputo da risultare involontariamente comico. Tra l’altro a peggiorare la situazione troviamo degli effetti digitali pezzentissimi che lasciano intendere quanti pochi sforzi, anche economici, ci siano stati dietro la realizzazione di questo film che, a conti fatti, si rivela uno dei peggiori horror degli ultimi anni.

Ouija

Salviamo solo una cosa: un sonoro eccellente, in presa diretta per giunta, roba da far saltare sulla poltrona. Il problema è che quando i protagonisti aprono bocca e cominciano a fare cose inspiegabili (tipo, ed è un classico, dire “ok voi rimanete qui i vado a vedere che succede, DA SOLA”) verrebbe da mettercisi sotto… Alla poltrona.

Simone Bravi
Nasce nella capitale dell'impero tra una tartaruga ninja, un Mazinga e gli eroi del wrestling dell'era gimmik. Arriva a scoprire le meraviglie del glorioso Sega Mega Drive dal quale non si separa mai nonostante l'avvento della PlayStation. Di pari passo con quella per i videogame vanno le passioni per il cinema, le serie Tv e i fumetti. Sembra Sheldon di The Big Bang Theory ma gli fanno schifo sia Star Trek che Star Wars. E' regolarmente iscritto all'associazione "Caccia allo Juventino".