Override 2 Super Mech League è un gioco in cui è possibile guidare un robottone a forma di pesce e picchiare altri mecha, e non è un capolavoro: cosa è andato storto?
Quando a Natale 2018 approdò su PC e console Override Mech City Brawl, il gioco ottenne un discreto successo e si guadagnò la sua schiera di fan, che ora bramavano il secondo capitolo, Override 2 Super Mech League, che è arrivato proprio in chiusura dell’anno scorso, ma che probabilmente non può lasciare soddisfatti neanche i fan più accaniti del franchise.
Perché poche cose al mondo sono più soddisfacenti e attraenti nei confronti di un certo tipo di giocatore, dei robottoni. E se i robottoni in questione hanno come unico scopo quello di menarsi senza esclusione di colpi all’interno di un’arena, per citare il buon Leonardo DiCaprio in Django, se prima il gioco aveva la nostra curiosità, adesso ha la nostra attenzione.
Purtroppo però bastano poche partite all’interno della suddetta arena per capire che le premesse purtroppo sono state disattese. Per quanto il gioco consista effettivamente di mecha pronti a darsele di santa ragione, una realizzazione tecnica non all’altezza e una certa superficialità di fondo, non permettono di godersi il tutto come il nerd amante dei robot che un po’ tutti abbiamo dentro, sperava.
Il perché è presto detto: nonostante un sistema di combattimento piuttosto facile da apprendere e perfezionare, c’è una certa legnosità di fondo che rende il tutto incredibilmente macchinoso. Eppure le mosse sono poche e semplici da realizzare, tanto che perlomeno nelle intenzioni, anche chi è abbastanza a digiuno di picchiaduro può imparare senza troppi problemi.
Si usano sostanzialmente i tasti dorsali: L1 e L2 per i colpi leggeri e veloci, R1 e R2 per quelli più potenti ma un po’ più lenti. Combinando i tasti fra di loro e premendoli insieme, si ottengono poi una serie di mosse speciali più o meno potenti, mentre con i tasti tradizionali si può giostrare tra prese, schivata e parata. Come dicevamo però, la sensazione principale non è certo quella di essere alle prese con un gameplay veloce e immediato, proprio per via della scarsa fluidità del tutto, acuita da cali di framerate francamente abbastanza inspiegabili.
Tra le caratteristiche che davvero non siamo riusciti a capire c’è il nuovo metodo per caricare le mosse speciali. Se prima la barra in questione la si poteva caricare mettendo a segno e concatenando diversi colpi (una pratica comune a molti giochi del genere), adesso per caricare la super mossa è stata inserita all’interno della mappa uno speciale cilindro di luce in cui far stazionare il proprio robot. In pratica bisogna star fermi e aspettare che la barra si carichi, cosa non esattamente consigliata in un combattimento concitato, ad esempio.
E ad aggiungere benzina sul fuoco ci pensano una telecamera a dir poco disastrosa, che specialmente nelle battaglie più affollate (si può giocare anche in squadra, 2 contro 2) risulta a volte veramente fastidiosa e disorientante. Come se non bastasse, i problemi sono resi ancora più gravi dall’incomprensibile scelta di creare delle arene davvero piccole. Una sensazione che si avverte in maniera particolare nelle sfide 2 contro 2 ovviamente, ma che spesso si nota anche in singolo, e considerando che le mappe sono anche ricche di ostacoli e piattaforme, si ha davvero la sensazione di essere di fronte a un errore di progettazione.
Quello che invece ci è piaciuto sono fondamentalmente due cose: la prima è la possibilità di completare i campionati (la “modalità carriera” in single player, se così la vogliamo chiamare), sia scegliendo di combattere contro la CPU, sia online contro altri giocatori. Una feature abbastanza sfiziosa, soprattutto per gli amanti del gioco online e per chi vuole una sfida un po’ più imprevedibile rispetto a quella offerta dall’intelligenza artificiale.
Il rovescio della medaglia però è che sembra ci stiano giocando davvero pochi giocatori, per cui trovare una partita disponibile può richiedere molto tempo e far perdere anche quel po’ di appeal di gioco da partita mordi e fuggi che Override 2 potrebbe avere.
L’altro punto di forza è il character design, che personalmente ho trovato molto gradevole. Alcuni robottoni erano noti già dal precedente capitolo, e Pescado il robot-pesce, o Maestro, con tanto di bacchetta da direttore d’orchestra, sono veramente ben fatti.
E questo forse amplifica il mio disappunto nei confronti del gioco: mai avrei pensato che un videogame in cui è possibile fare a botte guidando un robottone a forma di pesce potesse deludermi. E invece…
Override 2 Super Mech League insomma non sembra essere un sequel ben riuscito del suo predecessore. Ha sicuramente alcuni aspetti che possono far gola a un certo tipo di giocatori: se vi piacciono i mecha e cercate un picchiaduro ad arene, magari anche da giocare con gli amici, potreste valutare la possibilità di dargli una chance. Se invece siete in difficoltà dopo le abbuffate videoludiche delle feste, potete dirigervi verso altri lidi senza particolari rimpianti.