Overwatch Rivolta: le nostre sensazioni a caldo
È quasi passato un anno da quando il mercato ha accolto con fragore Overwatch, eppure non c’è proprio verso di appendere il pad al chiodo.
Non abbiamo mai smesso di incensare questo gioco, che tuttora ci accompagna più che saltuariamente anche in redazione con partite al fulmicotone e una mole di divertimento che resta inesauribile, e nel frattempo Blizzard trova sempre un nuovo modo per ricordarci che basta davvero poco a infondere in un titolo nuova linfa vitale, un piccolo tocco che da solo fa tornare ultra competitivo lo sparatutto dei creatori di Diablo un titolo da heavy rotation, come si diceva per i video musicali di MTV.
Il nuovo evento a tema “Rivolta”, difatti, non scardina le regole del gioco a suo piacimento come avveniva ad esempio in Lucioball, bensì torna con una modalità prettamente cooperativa similmente a ciò che accadde per l’evento di Halloween.
Rivolta si basa su eventi narrati nel fumetto omonimo dedicato al gioco, portandoci ad alcuni anni prima dello scioglimento degli Overwatch e in piena crisi Omnic, permettendoci di dare uno sguardo inedito al passato degli eroi di Blizzard.
Il punto focale di Rivolta è la sua modalità PVE, come già accennato, in cui dovremo distruggere obiettivi sensibili e portare al sicuro un carico, mescolando dunque le varie modalità già esistenti nel gioco ma utilizzando un approccio cooperativo, che sarà determinante per la riuscita della missione.
Avremo infatti solo quattro eroi a disposizione: Tracer, Torbjörn, Reinhardt e Mercy, un team che appare decisamente bilanciato ma che necessiterà di essere gestito nel migliore dei modi, pena la sconfitta più assoluta.
La mappa, basata sulla King’s Row che tutti i giocatori già conoscono, prevedente una location che lascia poco spazio a coperture o posizioni tranquille, costringendo il team ad essere sempre presente sul campo di battaglia, in particolar modo nella sezione centrale della modalità. All’inizio, infatti, non sarà poi così difficile annichilire i vari assalitori che cercheranno di impedire alla squadra di disattivare le posizioni anti-aeree, rivelandosi un antipasto abbastanza gustoso: una volta fatto ciò, però, ci ritroveremo in campo aperto e con un trasporto dalla lunga attivazione e che andrà difeso a tutti i costi, momento nel quale vedremo le forze della frangia separatista mettere Londra a ferro e a fuoco. Se riuscirete a far arrivare il carico di destinazione, vi resterà solo un ultimo scontro, a tempo, contro numerosi OR14 ed E54 (decisamente familiari, tra l’altro), al termine del quale potrete finalmente posare il pad e godervi la vittoria.
L’adozione di una strategia solida non sarà facile e nessun eroe si potrà permettere di stare fermo senza fare nulla: Tracer può rivelarsi un personaggio incredibile grazie alle sue abilità, permettendo magari di infiltrarsi nelle linee nemiche per infastidire e indebolire le retrovie, mentre Reinhardt richiederà un uso meno votato al supporto e più all’azione pura, cercando di contrastare l’avanzata a suon di martellate. Torbjörn è invece obbligato a ergersi come ultimo difensore, elemento cardine per sfoltire le orde nemiche, fornire protezione ai compagni e, con la sua Ultimate, essere l’ultima speranza prima di soccombere. O forse è meglio dire la penultima, visto che la mossa finale di Mercy può rivelarsi fondamentale, se giocata bene, fermo restando che se sceglierete di giocare nei suoi panni non avrete letteralmente un attimo di tregua che sia uno, impegnati come sarete a curare o a rinforzare dei personaggi, sparacchiando di tanto in tanto.
È possibile affrontare Rivolta anche in una modalità più libera, che permette l’utilizzo di tutto il roster di gioco, tuttavia è consigliato impegnarsi prima nella sua versione “originale”, se non altro per rimarcare quel dettaglio fondamentale per i giocatori della prima ora ma che, dopo ore di gioco, resta una regola imprescindibile: la cooperazione è il fulcro di tutto.
Come sempre si può giocare con degli sconosciuti ed uscirne vittoriosi, tuttavia solo una buona capacità di comunicazione e cooperazione vi farà terminare questa missione, soprattutto quando decidere di alzare l’asticella della difficoltà, dove il tutto diventerà davvero folle.
Come ogni evento, però, Rivolta è anche portatore di nuovi trofei limitati, pieni zeppi di spray, linee vocali, ma soprattutto skin per i nostri personaggi davvero spettacolari: si parte dalle divise Overwatch dei protagonisti della nuova modalità, passando per nuove palette di colori per Bastion e la recente new entry Orisa, per finire con le splendide divise Blackwatch realizzate per McCree e Genji, probabilmente tra le migliori skin del pacchetto, tutte ottenibili anche accumulando crediti nonostante il loro costo decisamente alto, fissato a 3000 crediti.
Ancora una volta Blizzard ci mette del suo per supportare un titolo che continua a valere ogni centesimo speso, grazie ad una modalità ben studiata e che renderà i server di Overwatch ancora più infuocati di quanto non lo siano già normalmente.
L’evento purtroppo si concluderà il primo maggio, dunque dateci dentro!