Torna anche questo mese la nostra rubrica Panini Select, una spulciata delle ultime uscite fumettistiche in collaborazione con Panini Comics, con cui ogni mese vi offriamo un piccolo prontuario con alcune delle più interessanti uscite della celeberrima casa editrice. Non un’analisi di TUTTE le uscite del mese, ma piuttosto una “selection” con le uscite più intriganti e appaganti del panorama fumettistico internazionale. Un mese a base di supereroi che vede il ritorno in scena di uno dei mostri sacri della sceneggiatura statunitense: Brian Wood, ma anche un leggero ritorno al passato recente di X-Men e Spider-Man con due volumi a uso e consumo tanto del collezionista quanto di chi, magari, si è perso due momenti eccezionali come “Il Regno” e “La nuova rivoluzione”.
Mara – 14€ cartonato
Era da un po’ che non si aveva tra le mani un lavoro di Brian Wood che non fosse legato ad una serie già ampiamente consolidata. Dopo aver solcato – proprio di recente – la testata degli uomini X, nonché aver esplorato l’universo di Star Wars, Wood si rimette in proprio, utilizzando il talento di uno degli astri nascenti del disegno U.S.A., la talentuosa Ming Doyle che tanto, e bene, ha fatto in casa Valiant con la miniserie “Quantum e Woody”. Nasce così Mara, un po’ fumetto supereroistico, un po’ dramma esistenziale, un po’ romanzo di formazione. Una miscela, quella di Mara, non semplice e forse non perfetta in tutte le sue parti, ma comunque intrigante e ben scritta che vede la nostra protagonista, Mara per l’appunto, passare dalle stelle, alle stalle, e poi di nuovo alle stelle… ma quelle vere. Ambientato in un futuro prossimo e, probabilmente, negli Stati Uniti, Mara racconta di un mondo che dopo aver raggiunto il collasso si è rimesso in piedi da solo, grazie ad un sistema di formazione dei giovani che ha previsto la creazione di strutture di palese ispirazione militare, ma dedicate alla cultura e soprattutto allo sport. Qui i giovani vengono formati lontani dalla propria famiglia, famiglia che spesso non stringe alcun legame emotivo con la propria progenie e che viene, almeno apparentemente, selezionata per una perfetta costruzione biologica. Nel mondo di Mara l’individuo viene coltivato per dare il meglio e per servire il proprio paese tant’è che i pochi esempi lavorativi che il fumetto offre ruotano tutti attorno allo sport o alla vita militare. Questo è un dettaglio non da poco, perché Wood lavora meticolosamente per cospargere la sceneggiatura di indizi che, già solo ad una seconda lettura, svelano gran parte dei misteri legati al futuro in cui Mara vive. Pallavolista di successo, cresciuta come tutti in una sorta di collegio per la formazione sportiva, Mara è la più grande star del pianeta Terra. Oltre ai successi agonistici è una ragazza giovane e bella, che non disdegna la bella vita e che si impegna onde essere un’eccezionale imprenditrice di sé stessa. Sembra un idillio, e difatti lo è fintanto che di punto in bianco la ragazza comincia a manifestare dei poteri sovrumani. Velocità, forza, volo… sono solo alcuni dei poteri che Mara dimostra di possedere e che, all’inizio le costeranno la carriera. La vita di Mara qui si ferma, ed anche il lettore subisce uno stop, ritrovandosi in una storia che, d’impatto, cambia completamente registro, trasformandosi in un dramma supereroistico di tutto rispetto. Alcune trovate sono forse banali agli occhi del lettore più disinibito, ma Mara si lascia comunque leggere con piacere. Qualcuno ha detto che ci sono richiami ad Hunger Games (una serie non proprio amatissima dai lettori più “datati”) e questo potrebbe forse scoraggiare qualcuno, ma sarebbe un errore. Il dramma di Mara, a parere di chi vi scrive, è piuttosto molto più vicino a quanto Moore mise in piedi per il suo Watchmen e, in particolare, per il personaggio del Dottor Manhattan. La consapevolezza di star diventando qualcosa di approssimativo al divino, in un mondo in cui sono invece tutti “normali” è qualcosa che si manifesta anche nella psiche di Mara che sovente si frammenta, e sceglie, infine, di isolarsi. Con meno forza, ma non senza efficacia, c’è qui quello stesso dramma. Mara, una volta divenuta una creatura incomprensibile, viene allora imbrigliata come arma, come deterrente alla guerra, salvo poi capire che la sua strada non è quella e che l’umanità, vile, dovrà fare da sé. L’excursus di crescita suo, come del Dr. Manhattan, è lo stesso, solo che qui è – per ovvi motivi – più asciutto e leggero. Resta comunque il fatto che partendo dalla storia di una pallavolista, Wood sia in qualche modo riuscito a consegnarci un racconto di formazione e dramma, in cui nonostante i super poteri di Mara, molti potrebbero trovare un minimo di ispirazione: quando il nostro mondo finisce sottosopra, quando si perde il controllo, qual è il nostro posto?
Marvel Best Seller 18 – Spider-Man “Il Regno” – 6,50€ Brossurato
Pubblicato originariamente in una miniserie di 4 numeri (2006/2007), Il Regno viene spesso paragonato a quello che fu, per Batman, il ciclo de “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” ad opera della leggenda Frank Miller. Proprio per questo molti hanno deciso di avvicinarsi con titubanza all’opera di Kaare Andrews autore, tra le altre cose, di quello che è considerato da molti come uno dei peggiori momenti dell’Uomo Ragno: Mangaverse. Tuttavia quello di Andrews per Spidey è un amore che prima o poi si sarebbe sublimato in qualcosa di unico e, per certi versi, “sensazionale”. Ed ecco quindi “Il Regno”, una storia di uno Spider-Man forse futuro, forse alternativo, in cui Peter Parker altro non è che un vecchio solo, stanco e ormai arreso. Le aderenze all’opera di Miller, diciamolo subito, ci sono. Ma Il Regno è decisamente più asciutto nella presentazione del suo personaggio e del mondo che gli sta intorno facendo del Cavaliere Oscuro solo una lontana ispirazione. Quel che colpisce del Regno è comunque l’eccezionale caratterizzazione di questo vecchio Peter, qui più che mai piegato da una serie di sensi di colpa, non ultimo la morte di M.J., che ha lo ha frammentato psicologicamente e, di fatto, lo ha stremato al punto di arrendersi. Neanche il dispotismo sulla città di New York imposto de “Il Regno”, un duro organo di controllo, è riuscito a svegliare Peter, che si barcamena in una serie di lavoretti mal riusciti per cercare di sopravvivere economicamente neanche fossero tornati i tempi del liceo. Il regno è, più che un racconto sulla fine di Peter Parker, la chiusura della sua crescita. Una storia di rabbia covata dentro a lungo, di un dolore così grande che non tutti sono in grado di capire, ma che il lettore può, pian piano, comprendere e interiorizzare. C’è qui, poi, tutta la fascinazione per gli storici villain di Spidey, a partire da J.J. Jameson, qui nelle vesti non più di nemico, ma da sveglia per un Peter quanto mai assopito, passando per Kraven, L’Uomo Sabbia ed un inatteso e quanto mai strano Doc Ock. La lettura, dunque, è consigliabile? Assolutamente si, perché Il Regno è un’occasione più che buona per apprezzare un Peter Parker “nuovo” e moderno, nonostante si parli di una versione piuttosto anziana del personaggio. A quanti, infine, vi diranno che si tratta di nulla più che una copia carbone del lavoro di Miller, rispondete semplicemente acquistando il volume, perché una frase del genere può essere detta solo da chi, per ignoranza, ha deciso di non concedere a Il Regno una buona lettura. Peter, mingherlino e cagionevole di salute, dalle ossa fragili e dalla barba incolta, è l’antitesi del Batman milleriano, ed anche il leit motiv dello stato come despota della libertà, qui vira su lidi decisamente diversi. Si tratta, certamente, di una ispirazione a quello che è un caposaldo della letteratura a fumetti ma questo, ovviamente, non è assolutamente un male.
Gli Incredibili X-Men: La Nuova Rivoluzione 1 – 9,90€ cartonato rigido
Riproposizione in un volume unico di parte degli eventi susseguitisi con il rilancio delle testate Marvel (il celebre Marvel Now) sulla serie regolare de “Gli Incredibili X-Men”, questo “La Nuova Rivoluzione”, presenta quelle che sono le prime 5 uscite del progetto di rilancio del celeberrimo supergruppo mutante ad opera di Brian Michael Bendis, con disegni prima di Chris Bachalo e poi di Frazer Irving. Ora, cosa possiamo dire di Bendis che non si sappia già? Si tratta certamente di una delle penne più talentuose in seno alla Casa delle Idee, e certamente l’artefice di diversi illustri archi (e mondi) narrativi, non ultimo l’universo Ultimate che, con il suo Spider-Man, ha creato un vero e proprio nuovo modo di concepire le storie classiche degli eroi Marvel, salvo poi – purtroppo – finire in un nulla di fatto. Come che sia, con il rilancio di tutte le testate Marvel avvenuto qualche tempo fa, proprio a Bendis è stato commissionato il nuovo status quo dei mutanti più famosi del pianeta reduci, e non senza conseguenze, di quello che è stato un evento esplosivo, tale da cambiare molte delle carte in tavola nell’economia dell’universo Marvel. Pariamo, ovviamente, di AvX, miniserie in cui Vendicatori e X-Men si sono duramente scontrati a causa dell’imminente arrivo sulla terra della Forza Fenice, poi frammentata da Iron Man (e da una sua incredibile creazione) e ri-assorbita da un quintetto di eroi in cui Ciclope è diventato il fulcro di un potere tale da trasformarsi in Fenice Nera. Partendo da quelle conseguenze, e dall’aver reso, di fatto, Ciclope un personaggio in bilico tra eroismo e i più classici stilemi di un villain (in tal senso è iconica la presenza nel nuovo gruppo di Magneto, alla cui morale Ciclope non si rifà direttamente, pur avendola, di fatto, sublimata) cosicché uno scontro con i principali esponenti dei super gruppi mondiali sembra sempre dietro l’angolo. “La Nuova Rivoluzione” è proprio questo: Ciclope ed il suo gruppo di esuli mutanti in lotta ancora, e di nuovo, per un posto dignitoso della comunità mutante nel mondo. Dopo la distruzione del gene X ad opera di Scarlet in seguito al noto “M Day”, i mutanti si stanno infatti risvegliando, portando la popolazione ad un numero sempre maggiore. Si tratta di ragazzini privi di qual si voglia dimestichezza nella gestione del loro potere, ragazzini che in parte Ciclope sta arruolando e formando per creare una nuova generazione di Uomini X. Il contrasto tra i personaggi (praticamente tutti convivono ma criticano il modus operandi di Ciclope) e tra le nuove leve è uno dei punti fondamentali di questi racconti che presentano certi aspetti inediti di molti personaggi ampiamente consacrati nell’immaginario del lettore vecchia scuola, non ultimi Magneto e Magik (incredibilmente rediviva già da un po’). Come da sua tradizione, insomma, Bendis si affaccia su determinate problematiche, relative per lo più alle conseguenze che le proprie azioni hanno sul mondo, cercando di riconfigurare la vita di Ciclope e dei suoi nuovi compagni. Un’operazione in parte riuscita, in parte no. Se da un lato, infatti, il personaggio di Ciclope abbandona la sua “spocchia” novantina per diventare un controverso leader mutante, dall’altro il resto del cast sembra spesso sofferente e mal gestito, eccezione forse solo per Magneto che, tuttavia, nella sua nuova veste non si dimostra affascinante come invece è sempre stato nelle vesti di tormentato patriarca mutante. Bendis, inoltre, raccogliendo in parte l’eredità di Claremont, tende a proporre dialoghi prolissi incapaci di trovare una conclusione, e spesso del tutto superflui al fine di una crescita narrativa o psicologica. Si tratta, in ogni caso, di un passaggio fondamentale nella recente storia delle testate mutanti e, pur non essendone stimatori, dato l’ottimo prezzo di copertina (soprattutto in rapporto alla qualità del volume), l’acquisto potrebbe essere valido per molti lettori soprattutto per chi, magari, sta entrando solo ora nel Marvel Universe e non è in grado di reperire la totalità dei più recenti arretrati.