Dopo una leggera pausa torniamo a parlarvi di alcune delle più interessanti uscite dell’offerta di Panini Comics con la nostra rubrica Panini Select, appuntamento con cui, in collaborazione con Panini, vi offriamo una vera e propria selezione delle uscite più interessanti. Non un’analisi di TUTTE le uscite del mese, ma una vera e propria “selection” di quelle più intriganti e appaganti del panorama fumettistico internazionale. Questo mese ci immergiamo nel cuore della guerra, sebbene si parli di due concetti molto diversi di conflitto. 2 volumi decisamente affascinanti e ben sceneggiati che propongono due mondi nuovi ma, per certi versi, ben noti. Parliamo infatti di Polar, con le sue reminiscenze in stile milleriano e Uber, una serie Avatar Press che propone un’ucronia ampiamente diffusa, ma sempre avvincente: quella basata su di una svolta nelle condizioni della Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Polar: L’uomo venuto dal Freddo – 19€ cartonato rigido orizzontale
Stampato in un formato che ricorda più che mai la passione per l’imprinting cinematografico di Frank Miller, e rievocandone la stessa tradizione estetica, Polar ci propone un appassionante e serrato racconto in stile hard boiled che rievoca e si rifà a quella che è la grande scuola di Steranko da un lato, e di Miller dall’altro. Originariamente nato come web comic, e raggiunto poi il successo in tutto il mondo, Polar (termine francese che significa “romanzo poliziesco”) racconta le avventure dell’agente segreto Black Kaiser che, nonostante la pensione, continua ad essere braccato da agenzie, spie e personalità più o meno criminose, in una sequenza di tavole dinamiche dai colori essenziali. Bianco, rosso e nero sono le fondamentali del racconto scritto e disegnato dallo spagnolo Viktor Santos che per l’occasione dell’edizione stampata ha aggiunto alle tavole (come detto originariamente mute) dei dialoghi asciutti ed essenziali che ricalcano in pieno stile sia l’estro del disegno su cui i testi poggiano, sia quella matrice hard boiled che tanto ha affascinato i lettori di Sin City. Lo stile di Santos, graffiante e vibrante, si sposa perfettamente con il ritmo dell’azione, tanto che la lettura di Polar scorre rapida dall’inizio alla fine in una run a perdifiato, quasi si fosse protagonisti dell’azione insieme a Kaiser. Il punto è quanto il racconto, nonostante una certa prevedibilità, non risulti mai scontato o banale e quanto il suo fascino visivo sia in grado di tenerci incollati al volume, curiosi – alla fine di esso – di scoprire in cosa potrà mai imbattersi Black Kaiser nella prossima avventura. Polar è insomma una messinscena di immagini dinamiche e coinvolgenti, sorretto da una trama noir non eccitante, ma certamente interessante e da un certo gusto per il movimento e per il colore che non potrà che sublimarsi in una seconda rilettura o nello scorciare attentamente i dettagli dinamici dei disegni. Praticamente un piccolo film su carta.
Uber 1 – 15€ cartonato
Chi vi scrive ha una fascinazione per la tematica della storia alterata (le cosidette “ucronie”) non da poco, specialmente quando poi si tratta di Seconda Guerra Mondiale, in cui spesso si uniscono divagazioni in stile Dieselpunk. Seppur non sia questo il caso mi sono avvicinato a Uber con un interesse notevole, complice la premessa narrativa per nulla scontata, sebbene il tema de “una Seconda Guerra Mondiale alternativa” goda di divagazioni letterarie sin dai tempi di Philip K. Dick. L’anno è il 1946 e Berlino è ormai prossima a cadere sotto le forze russe che si stanno facendo strada da est. Nonostante la guerra sembri prossima alla fine, e la tensione per la caduta del nazismo sia palpabile, le forze dell’Asse hanno ancora una carta da schierare, gli Uber, una categoria di esseri umani potenziati da una misteriosa ricerca biologica e capaci di capitolare, da soli, interi battaglioni di soldati nemici. Dopo anni di ricerca scientifica, Hitler riesce infine a schierare i suoi super-soldati giusto poco prima dell’annichilimento totale, sovvertendo il destino della Guerra e posizionando sul tavoliere pedine potenti e temibili, costringendo così gli avversari ad armarsi di conseguenza, in quella che è praticamente una corsa contro il tempo e contro l’egemonia “supereroistica” che il regime nazista sta stabilendo in Europa. Scritta da Kieron Gillen e disegnata da Caanan White, Uber è una serie decisamente interessante, poiché in primis non si diverte a cazzeggiare con gli stravolgimenti storici, ma tinteggia piuttosto una narrazione solida e credibile, basata su fatti storicamente autentici in cui l’autore ha ovviamente messo il proprio zampino. Ma non è qui tutta la potenza della serie, ma quanto piuttosto nell’idea per certi versi sovversiva, di narrare il tutto sotto il punto di vista del regime nazista, sin dal titolo, che pone come protagonisti non gli alleati, ma le forze dell’Asse e i loro “ubermensch”, andando poi pian piano a creare quello che è un racconto ad ampissimo respiro in cui, ovviamente, non mancheranno “i buoni”. Introducendo man mano personaggi sempre più interessanti, come Hitler, Churchill e Turing, Uber è una vera e propria ucronia fumettistica, in cui anche il punto di vista narrativa è per certi versi ucronico. Vero è che non è questa la prima opera che racconta una storia dal punto di vista dei cattivi, ma forse la forza di Uber è proprio il non voler edulcorare le motivazioni dei malvagi, ma piuttosto di lasciarle così come sono, mettendo il lettore nella scomoda posizione di essere uno spettatore delle storie dal lato sbagliato del fronte. Una lettura veramente appagante, complice sia la solidità della trama, sia i suoi colpi di scena (dosati e precisi), sia le tavole che con il loro stile chiaro e pulito rendono l’azione (spesso splatter, ma mai gratuitamente) appassionante e divertente. Non vediamo l’ora di leggere il volume 2!