Anche Paradox Interactive accusata di discriminazione di genere, bullismo e maltrattamenti. La compagnia è al lavoro per far luce sulla questione.
Lo scandalo che ha coinvolto Activision Blizzard, continua ad avere ripercussioni in tutto il settore videoludico e oggi, anche Paradox Interactive si unisce alla lista degli studi accusati di discriminazione di genere e bullismo.
Secondo quanto riportato da GameIndustry, due sindacati svedesi – Unionen e Sveriges Ingenjörer – nel mese di Agosto hanno avviato un sondaggio a tappeto che ha coinvolto gli studi di sviluppo del settore. In base ai dati raccolti, dei 133 dipendenti di Paradox Interactive (in particolar modo della divisione Svedese) che hanno deciso di rispondere alle domande, il 44% è stato vittima di vari tipi di maltrattamenti.
Di quei 133, solo 35 erano donne e, sempre secondo i dati raccolti, il 69% di queste è stata vittima di abusi di vario genere; per quanto concerne gli uomini, solo il 33% dei partecipanti ha confermato di aver subito trattamenti simili.
I dati raccolti, e il conseguente report, sono stati presentati all’ex-CEO di Paradox, Ebba Ljungerud, lo scorso lunedì, 30 Agosto; due giorni dopo, il 1° Setembre, Ljungerud è stato allontanato dalla compagnia per una “differente visione del futuro dello studio”.
La risposta della compagnia
Dopo la pubblicazione dei dati raccolti dai due sindacati, Paradox ha rilasciato la seguente dichiarazione (via Eurogamer):
“Siamo a conoscenza dell’esistenza di un sondaggio circolato all’intero della compagnia su questo argomento, e dei relativi risultati, che non sono ovviamente soddisfacenti. Il management team vuole accertarsi che vengano presi provvedimenti, ma proseguire in azioni più dirette è legalmente complicato, vista la natura informale del sondaggio (e grazie anche al fatto che i risultati siano stati resi pubblici poco tempo prima rispetto al cambiamento del CEO, che ci ha tenuti particolarmente impegnati). Stiamo lavorando, al momento, per far conciliare quanto emerso dal sondaggio a una nostra indagine interna, ed è nostro desiderio intervenire il prima possibile.
Paradox ha intenzione di coinvolgere uno studio esterno e neutrale, che abbia il compito di condurre una verifica dei dati emersi dal sondaggio. Questo ci aiuterà a compiere dei passi in avanti verso tematiche sulle quali abbiamo cercato di migliorare negli ultimi anni – abusi e vessazioni in primis, ma anche assunzioni e compensi imparziali, pregiudizi, inclusione e molto altro.”