E perché (forse) non dovreste comprarla anche voi.

Naamloos-1La più basilare e importante regola economica è quella della domanda e della offerta. Per quanto il mercato odierno sia diventato immensamente più complicato, a certe regole non si sfugge. Valve le sa benissimo queste cose, del resto non ha tirato su un impero per pura fortuna. Bisogna ammetterlo, Gabe non ne ha sbagliata una: è riuscito a ridare vita ad un mercato, quello PC, che versava in condizioni pietose. Dalla sua fondazione ad oggi Steam è diventato sempre più grande ed importante, e con i recenti annunci Valve sembrerebbe intenzionata ancora una volta ad alzare l’asticella della difficoltà, portando il brand Steam su di un altro livello. Inaspettatamente qualche tempo fa sono state annunciate le Steam Machine e in questi giorni è toccato al visore per la realtà virtuale Vive. Se non l’avete ancora capito Gabe ha deciso di fare all in, entrando a gamba tesa all’interno di un mercato ancora più vasto. Quello della realtà virtuale è un’eldorado che fa gola a molti; pesci piccoli e squali si stanno già da un po’ azzannando a distanza a suon di testosteronici annunci, tutti pronti a sbandierare la superiorità delle caratteristiche tecniche dei rispettivi visori, il tutto per spaventare avversari e per incuriosire un pubblico sempre maggiore. E noi siamo qui ad aspettare, ansiosi di capire se questa realtà virtuale sarà veramente una rivoluzione o semplicemente l’ennesimo tentativo fallimentare di portare il gaming, e più generale il mondo dell’intrattenimento, su di un altro livello. Intanto mentre le gente sogna caschi dal peso e dal costo spropositato, Valve a piccoli passi cerca di cerca di sedurre nuovi videogiocatori con le Steam Machines.
Anche in questo caso l’economia ci è d’aiuto, chiunque voglia offrire un prodotto deve chiedersi essenzialmente due cose: cosa voglio vendere e soprattutto a chi? Insomma qual è il target di queste nuove periferiche? Gabe chi sta tentando di conquistare? Facendo un’analisi piuttosto superficiale, viene spontaneo eliminare gli attuali PC gamer.

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Se disposte di una macchina abbastanza potente e utilizzate principalmente il computer per videogiocare, molto probabilmente fate acquisti su Steam quasi giornalmente e, di conseguenza, non sentite l’esigenza di un nuovo hardware per giocare gli stessi giochi. D’altro canto molti utenti console sono immensamente soddisfatti della propria macchina, anzi alcuni sono addirittura convinti che tecnicamente le console di nuova generazione siano persino più performanti di un computer. C’è poi una certa fetta di videogiocatori, tanto poveri quanto appassionati, che pur riconoscendo le potenzialità di un computer da gaming, preferiscono le console non solo per una questione di prezzo, ma anche per comodità e pigrizia. Pur riconoscendo che ormai nemmeno su console basta inserire il disco per giocare, è evidente che tra configurazioni, patch e installazioni varie giocare su PC sia meno pratico. È questa gente che Gabe sta cercando di conquistare. È a questa gente che Gabe vuole offrire le prestazioni di un PC conservando la praticità di una console. Questo lo dico con una certa sicurezza: ebbene sì, sono proprio di uno di quei giocatori allettati dall’idea di una Steam Machine. Praticità, un parco titoli sconfinato e quella “potenza” che le console possono solo sognare. Valve con le Steam Machine, tornando alla domanda di prima “A chi vendere?” ha sicuramente dato la risposta esatta, solo ha completamente sbagliato modo di rispondere a questa domanda. Non sto qui a citare tutte le caratteristiche tecniche e i prezzi dei singoli hardware, se avete anche solo cognizione approssimativa di ciò che significano le caratteristiche tecniche, potete farvi da soli un’idea di come Valve sia lontana dall’obiettivo steam_controller_969prefissatosi. Facendo una carrellata veloce: l’hardware più economico costa circa 500 euro, mentre i modelli di fascia arrivano a superare tranquillamente i 1000 euro. Prendiamo me per esempio, avendo comprato una console di nuova generazione, spendere 500 euro per una Steam Machine non mi sembra così esoso, considerando il risparmio di circa 15-20 sui giochi al day one, ammortizzerei il costo della console in tempi abbastanza brevi. Dov’è la fregatura? La fregatura sta nel fatto che il modello più economico, quello Alienwarenon ha nulla in più da offrire rispetto a Playstation 4 e Xbox One. Ok, direte voi basta salire leggermente di prezzo, magari puntando su un modello da 800-1000 euro e le differenze iniziano a farsi più importanti. Tralasciando il costo, viene a questo punto da chiedersi: che senso ha comprare una macchina del genere a questo prezzo, se più semplicemente ci si può avvalere del consiglio di un professionista (o si può tranquillamente provare da soli) e assemblarsi da solo un PC che, tra le varie cose, risulterà anche più potente? Se non c’è il vero risparmio, a questo punto l’intera idea di ibrido PC/console va a quel paese, anche perché, come dicevo, chi è disposto ad affrontare certe spese avrà già un PC da gaming e, per quanto siano fighi questi case, non bastano a giustificare l’acquisto di una nuova macchina. No, non mi sto dimenticando del sistema operativo. Steam OS potrebbe essere effettivamente una grande idea: giocare su computer con la praticità di una console è per molti un sogno… ma sarà veramente così? Se c’è un aspetto fondamentale dell’utilizzare una sola console è che, quando si compra un gioco, al di là di qualche software house negligente, ci si aspetta che il suddetto gioco sia completamente ottimizzato per girare sulla nostra console. Sarà così anche con Steam OS? Lo spero vivamente, ma ho più di un dubbio a riguardo. Quanto tempo passerà prima che questo sistema operativo mostri il fianco a giochi non propriamente ottimizzati e, non avendo possibilità di manovra come su PC (detto anche smanettare), come verranno risolti questi problemi? Ovviamente questo è uno degli scenari peggiori possibili, ma non è comunque da escludere. Per queste e per tante altre ragioni, ho deciso che per ora le Steam Machine non mi interessano. La probabilissima obsolescenza, una politica prezzi poco mirata verso il reale target, ne fanno un’idea potenzialmente geniale ma minata da troppe variabili. Peccato perché poteva essere l’ennesima mossa vincente da parte di Valve, e che a conti fatti, rappresenta l’unico modo per sottrarre qualche utente al mercato console.