THOR O THORA, QUESTO E’ IL PROBLEMA.

Thor-Design-a0126E così, non senza sorprenderci, Marvel lancia una nuova bomba! Dopo l’annuncio della morte di Wolverine (trovate il nostro articolo a questo link), la Casa delle Idee rilancia con una mossa Kansas City non da poco e con un colpo di spugna Thor… diventa donna! La notizia è arrivata in settimana grazie ad una puntata di The View, popolare show americano condotto dalla sempre esplosiva Whoopi Goldberg. Ma attenzione a non fare confusione, perché i più potrebbero ricondurre il tutto all’apparizione di una valchiria, di una She-Thor o giù di lì! EBBENE NO!

Non è She-Thor, non è una Lady Sif a caso vestita come Asterix, e nemmeno un’operazione transgender in salsa asgardiana come era già accaduto per Loki, con questa mossa la Marvel dà i poteri di Thor ad un personaggio nuovo e inedito, la cui identità è ancora avvolta nel mistero. Quel che è certo è che sarà un qualcosa di definitivo, e non uno swap per far salire le vendite della rivista, o almeno questo è quello che ha lasciato intendere l’Editor di Marvel, Will Moss:

Il nuovo Thor conferma la tradizione Marvel per i personaggi femminili forti, come Capitan Marvel, Tempesta e La Vedova Nera. L’iscrizione sul martello di Thor recita: Chiunque detiene questo martello, se egli è degno, deve possedere il potere di Thor. Beh è il momento di aggiornare tale iscrizione, questo nuovo Thor non è un sostituto temporaneo di sesso femminile! Lei è ora l’unico e solo Thor!”

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Ovviamente la rete è letteralmente impazzita per la questione, e molti si domandano se questo non sia il segnale di una situazione leggermente allo sbando (soprattutto chi, come noi, ha vissuto il tremendo ciclo Marvel degli anni ’90… Heroes Reborn? LALALANONTISENTO!) o forse una delle trovate commerciali più significative degli ultimo anni (fumettisticamente parlando). Nel corso degli ultimi anni abbiamo già assistito a moltissime “rivoluzioni culturali” nell’ambito dello svecchiamento del fumetto. Rivoluzioni che hanno spostato l’attenzione dal concetto prototipico del supereroe (maschio, di origini caucasiche, muscoli a profusione, ecc.) ad altre versioni (o visioni) dello stesso. Non solo, basti pensare anche allo sdoganamento di tutta una serie di tematiche, come l’omosessualità o il transgending. Operazioni simili non sono più un taboo, ma sono diventati quasi all’ordine del giorno, tanto che si contano tra serie principali e sottoboschi vari, diverse trovate atte ad avvicinare il fumetto ad una certa fetta di pubblico, sia esso diverso per gusti sessuali, per ingerenze culturali, o per semplici diversità etniche. Ma allora perché tutta questa attenzione sulla versione femminile di Thor?

thorchick1Il perché non vi sarà chiaro, ma riflettete innanzitutto sul modo in cui è stato presentato il tutto, che di per sé già dovrebbe suggerirvi la natura dello scalpore. Ogni volta che si è annunciato un cambiamento del genere, la rete (e il fan) ha attutito il colpo con garbo (o con le pernacchie), pur sapendo che prima o poi tutto tornerà alla normalità. Vi basti pensare alla notizia sulla morte di Wolverine che, affetto a parte, molti stanno accogliendo con i fischi e la certezza che poi tornerà dalla tomba. Il sapore stavolta è diverso, perché le modalità dell’annuncio lasciano presagire la forza del colpo che si vuole assestare. The View è infatti un programma del daytime americano. Un programma contenitore di successo che non viene fruito da una fetta di specialisti (come, ad esempio, il panel di una fiera), ma da una larga fetta di fruitori televisivi, dai ragazzini alle nonne. Certo, è anche vero che The View è un programma ABC, network che, come Marvel, fa ora parte di casa Disney, e pertanto potrebbe anche darsi che il tutto sia stato fatto proprio per generare eco; tuttavia se non ci fosse un minimo di certezza sul modus con cui le cose si stanno facendo, certamente non si sarebbe scelta una vetrina così “particolare” e variegata. Il punto è che proprio Marvel ha già fatto un qualcosa di incredibile: ha sdoganato il supereroe in ogni fascia d’età. Facile dire che tutto il mondo sa chi è Superman, altra cosa stabilire chi siano tutti gli altri. Marvel, portando i supereroi al cinema con una meccanica eccellente (e remunerativa) ha introdotto il linguaggio supereroistico e le sue formule, anche all’interno della mentalità di chi non aveva mai avuto nulla a che fare con i supereroi, incastonando nella cultura di ognuno anche solo i nomi degli eroi o almeno una particolare nomenclatura. Il bello, quindi, non è tanto che Thor diventi donna, ma che tutti lo sappiano grazie ad una comunicazione che non ha puntato sui fan, ma sul pubblico tutto. Perché dopo due film da protagonista e The Avengers (che, ricordiamolo, è uno dei più grandi successi cinematografici degli ultimi tempi), nonché un merchandising di proporzioni epiche, ora tutti sanno chi è Thor e il fatto che sia diventato donna non genererà alcuna titubanza nelle nostre associazioni mentali. Anzi, la notizia gira (e girerà) veloce, e potente come un tuono diventerà ben presto virale, dando il via a speculazioni, congetture, titubanze e sì, persino attesa… ops. Troppo tardi!