Il primo volume del manga di Persona 5 è finalmente giunto in Italia, divenendo un’occasione perfetta per (ri)scoprire uno dei videogiochi più apprezzati dell’ultima generazione

Persona 5 non merita presentazioni tra gli appassionati di JRPG. La sua trama matura, che critica aspramente la società giapponese, unita al suo peculiare stile artistico ripreso e reinterpretato dai manga e al gameplay logico ed appagante, lo rende uno dei titoli JRPG più apprezzati dai videogiocatori, soprattutto tra coloro già estimatori della serie Persona, iniziata ai tempi come spin-off di un’altra serie, Shin Megami Tensei.

Adesso parte dei pilastri menzionati poc’anzi di Persona 5 – vale a dire trama e parte dello stile – possono essere goduti tramite il manga ufficiale del titolo di Atlus, scritto e disegnato da Hisato Murasaki. Un nome non particolarmente noto ma che a primo impatto colpisce con il suo stile morbido e sicuramente meno dark della controparte videoludica.

Tuttavia, prima di addentrarci nell’analisi del primo volume (per un totale di cinque) del manga di Persona 5, occorre precisare che, come spesso accade, l’opera è stata già pubblicata in Giappone nel 2016 da Shogakukan, ma che grazie a J-Pop è finalmente disponibile anche da noi in Italia. Per l’occasione abbiamo letto il primo volume, che apre una serie di riflessioni su Persona 5 e sulla sua probabile (e aggiungiamo meritata) diffusione tra un pubblico non esclusivamente videoludico.

 

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Sotto la maschera comincia la lotta

Spiegare la trama di Persona 5 non è semplice, e questa non è la giusta sede per parlarne in maniera certosina poiché desideriamo lasciarvi intatto il piacere di scoprire una storia ricca di risvolti. Ma giusto per avere un appiglio iniziale, il titolo di Atlus racconta della ribellione di un gruppo di liceali contro la corruzione degli adulti. Una lotta rappresentata in maniera simbolica, ma non per questo meno cruda.

Se però nel gioco la viviamo attraverso un protagonista il cui nome dipende dalla nostra fantasia, il manga di Persona 5 racconta di Akira Kurusu, un sedicenne dai trascorsi legali oscuri che, al suo primo giorno di scuola nel nuovo Liceo Shujin, sprigiona un potente spirito di ribellione chiamato Persona contro l’animo megalomane e lussurioso del professore Kamoshida.

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Il primo volume ci porta dunque a scoprire l’inizio della lotta, ambientato nei corridoi del liceo-palace (dimensione parallela in cui i Persona si manifestano) tra un caleidoscopio di studenti, alcuni dotati di spiccati tratti caratteriali e non, che riusciranno a conquistare noi lettori/videogiocatori. A tal proposito, è impossibile tralasciare l’opera videoludica se la si conosce e ci si approccia al manga di Persona 5. Per questo dedicheremo un paragrafo a parte per descrivere al meglio l’esperienza che abbiamo vissuto leggendo il primo volume del manga, ed evitare così possibili spoiler a chi invece non ha avuto modo di giocare il titolo di Atlus.

Rivivere l’esperienza videoludica con il manga di Persona 5

Al di là del nome predefinito del protagonista – e dunque della mancanza del sistema a scelte caratteristico del videogioco -, il manga di Persona 5 consente di rivivere la trama in maniera sì meno interattiva, ma sicuramente più approfondita in certi aspetti, soprattutto per quel che riguarda la caratterizzazione di Joker.

Quest’ultimo, se nel videogioco si limita a parlare solo quando compiamo una scelta, nel manga di Persona 5 conquista una sua personalità, completamente svincolata dal nostro punto di vista. Ne viene fuori una caratterizzazione più profonda, con Joker partecipe sia coi pensieri che, soprattutto, con le parole. Il carisma che immaginavamo mentre lo impersonavamo in Persona 5, prende una forma più concreta nel manga.

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Questa è la prima cosa che abbiamo notando leggendo il primo volume. Certo, bisogna vedere se quanto intuito in questo primo approccio verrà confermato anche nelle prossime uscite, il che alimenta una certa curiosità.
E poi, diciamoci la verità, non volete sapere quale romance è stata scelta per il manga?

Riguardo i combattimenti, invece, appare evidente l’impronta più dinamica e travolgente rispetto a quella della controparte videoludica. Del resto il manga ufficiale appartiene alla categoria shōnen, rivolta dunque a un pubblico prevalentemente maschile, e basata per lo più sui combattimenti.

“Style” will change

Rimodellando il brano Life Will Change, una delle battle theme del gioco (a questo proposito vi consigliato di ascoltare la colonna sonora durante la lettura del manga di Persona 5), vogliamo adesso parlavi dello stile di Hisato Murasaki.

Rispetto a quello del videogioco, davvero originale con i suoi contorni decisi ed elegantemente spigolosi, resi tali anche da una scelta cromatica dark, quello del manga è più morbido. Ciò è evidente soprattutto nello sguardo o in alcuni tratti del viso dei personaggi, che appaiono più rotondi e grandi.

Questo però non vuol dire che il manga di Persona 5 rinunci alla vena stilistica che caratterizza in generale la serie, perché il disegno di Hisato Murasaki, pur differenziandosi nei dettagli, resta fedele alle tonalità scure tipiche dell’opera principale, giocando molto con i neri ed effetti di chiaroscuro, sia per replicare l’essenza di Persona 5 attraverso la forma del manga, sia per dare dinamismo e profondità ai combattimenti e ai confronti tra i personaggi.

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Non sappiamo come si evolverà il manga di Persona 5, ma questo primo volume si dimostra un modo per gli appassionati del titolo di Atlus di scoprire una trama più approfondita, grazie a caratterizzazioni praticamente inedite, come quella del protagonista.

Inoltre il manga potrebbe essere anche un modo per non sentire l’impazienza di Persona 5 Royal, nuova edizione arricchita del gioco prevista il prossimo anno in Occidente. Se invece fate parte di quella schiera di videogiocatori che non hanno giocato a Persona 5 per la mole di tempo che richiede completarlo – circa 100 ore la prima run – il manga può rivelarsi l’occasione giusta per lasciarsi incuriosire e trovare l’input giusto per cominciarlo.

Infine, se siete semplicemente in cerca di un’opera matura nella sua narrazione, incentrata sui combattimenti e su un simbolismo profondo ma raccontato con stile e leggerezza, il manga di Persona 5 dovrebbe soddisfare appieno le vostre esigenze.

Lorena Rao
Deputy Editor, o direttigre se preferite, assieme a Luca Marinelli Brambilla. Scrivo su Stay Nerd dal 2017, per cui prendere parte delle redini è un’enorme responsabilità, perché Stay Nerd è un portale che punta a stimolare riflessioni e analisi trasversali sulla cultura pop a 360° tramite un’offerta editoriale più lenta e ragionata, svincolata dalle dure regole dell’internet che penalizzano la qualità. Il mio pane quotidiano sono i videogiochi, soprattutto di stampo storico. Probabilmente lo sapete già se ascoltate il nostro podcast Gaming Wildlife!