Dal film al mobile

Nel 2000 usciva Battle Royal, un film adattato dal romanzo breve di Koushun Takami, opera che in brevissimo tempo era diventata di culto. La storia di per sé era piuttosto semplice: il governo di tanto in tanto si divertiva a gettare una scolaresca su un isola nella quale dovevano darsi battaglia a colpi di armi raccolte negli edifici abbandonati, fin quando fosse sopravvissuto uno solo dei poveri studenti. Il romanzo, e il film ancor di più, si presentavano come un’opera brutale, feroce e a tratti commovente, in grado di segnare profondamente quanti vi si avvicinavano. Molti giovani degli anni 2000, infatti, la citano come una delle opere più importanti della loro adolescenza e tra questi c’è sicuramente Brendan Greene, aka Player Unknown un modder di Arma 2 che si era divertito a creare una mod di DayZ con alcune caratteristiche riprese dal suo film preferito. La sua creazione si è ricavata una buona fetta di pubblico, sufficiente ad attirare l’attenzione (e i soldi) di Bluehole Game. Da qui la storia è piuttosto nota, quella mod diventa PlayerUnknown’s Battleground (PUBG) uno dei titoli più giocati di Steam con milioni di utenti attivi, pronti a darsi battaglia fino all’ultimo sangue. Il successo PUBG è stato tale da portare il gioco velocemente su Xbox One ed infine recentemente anche su mobile. Il primo porting non è stato dei migliori, mentre la trasposizione su smartphone e tablet sembra essere andata meglio. Prima di addentrarci nei dettagli, concediamoci un veloce sguardo su cos’è PUBG.

In PlayerUnknown’s Battleground, l’unico scopo del giocatore è sopravvivere: rimanere in piedi quando 99 altri giocatori sono caduti miseramente. PUBG ha solo una mappa nel quale il giocatore viene catapultato da un aereo. Ad atterraggio effettuato grazie ad un comodissimo paracadute, la primissima fase di gioco richiede quella di esplorare l’area circostante quanto più velocemente possibile e procurarsi armi e protezioni per affrontare la battaglia. Infatti in ogni match il giocatore si ritroverà senza equipaggiamento e dovrà procurarselo prima che qualcuno lo faccia al posto suo per poi finire miseramente sotto i colpi dell’avversario. Una volta attrezzatisi per la battaglia, non rimanere che sopravvivere. Se su carta può sembrare semplice, in pratica non lo è affatto. I cento giocatori infatti col passare del tempo si troveranno a combattere in un cerchio sempre più ristretto che rende la competizione sempre più feroce ed agguerrita: con un incedere piuttosto calzante infatti, la mappa a disposizione si riduce ad una “cupola elettrificata” che lascia giocabile solo una porzione della mappa mentre le aree al di fuori della cupola sottraggono gradualmente vita fino a provocare ovviamente la morte. Su queste basi piuttosto semplici PUBG è riuscito a costruirsi un enorme successo dovuto soprattutto al ritmo frenetico delle partite e alle competizione crescente.

Con una mossa piuttosto inaspettata Tencent, il colosso videoludico cinese, si è proposta di portare su mobile questo titolo inizialmente per testare il mercato asiatico che ha visto altri titoli FPS avere successo su queste piattaforme. Ancora più inaspettatamente PUBG è stato rilasciato anche in altre regioni, aprendo la battaglia reale ad un pubblico totalmente nuovo e differente da quello che ne ha costruito il successo. Nel porting, Tencent ha cercato di preservare l’esperienza di gioco originale, agendo su tre aree principalmente: ottimizzazione, prezzo e ovviamente controlli di gioco. Per quanto riguarda il costo, PUBG è stato rilasciato con la formula Free to play: il titolo è interamente gratuito ma si possono effettuare degli acquisti in-game che danno accesso ad ulteriori contenuti. Per preservare una competizione sana, l’acquisto è limitato ad elementi puramente estetici che non hanno un’influenza diretta sul gameplay, evitando di ricadere nel banale pay to win. Sul lato dei controlli, se da un lato Tencent ha fatto un buon lavoro nel mettere a disposizione del giocatore praticamente tutte le opzioni della versione PC, dall’altro il livello di innovazione è limitato esclusivamente a elementi marginali del gameplay mentre la struttura dei controlli risulta piuttosto antiquata. Per muovere il nostro personaggio infatti dovremo utilizzare il joystick virtuale e tenendo premuto nella direzione voluta potremo bloccare la corsa in modo tale da evitare di dover tenere il dito sullo schermo per lunghi tragitti (in PUGB è piuttosto comune dover correre nei prati per diversi minuti).

La parte sinistra dello schermo è invece adibita alla mira e al fuoco della armi. Purtroppo il posizionamento dei bottoni uno vicino all’altro a volte finisce per essere d’intralcio: non è raro scivolare sul grilletto, sparando qualche colpo involontariamente, sprecando preziosissime munizioni e allertando il nemico. D’altro canto Tencent si è almeno impegnata per velocizzare alcune azioni più triviali come la raccolta di munizioni, armi e equipaggiamento: basta infatti passare sopra un oggetto e se questo è migliore di quello posseduto viene automaticamente raccolto e indossato. Piuttosto difficoltoso è anche il controllo dei diversi veicoli a disposizione sulla mappa: le frecce direzionali a disposizione del giocatore fanno un discreto lavoro ma sono tutt’altro che precise. Sul lato dell’ottimizzazione, Tencent ha fatto un lavoro eccellente e questa versione per certi versi ci è sembrata proporzionalmente migliore rispetto a quella Xbox One: le texture sono di tutto rispetto per un titolo mobile e la qualità degli ambienti di gioco è pressoché identica a quella della controparte PC.

Verdetto

PUBG mobile si è rivelata un’esperienza di tutto rispetto con delle limitazioni più che altro dovute alla piattaforma sulla quale è stato trasferito il titolo: i controlli sono piuttosto macchinosi e non è un caso che il nuovo pubblico sta trovando difficoltà ad adattarsi. Superato però questo scoglio questo porting è una buona introduzione al genere battle royale e sufficiente per capire se è una meccanica di gioco che va incontro ai propri gusti. In caso di risposta affermativa è consigliato sperimentare con la versione PC per goderne a pieno.