Né carne né pesce. Si potrebbe riassumere così la conferenza Sony alla PlayStation Experience, dove le aspettative erano abbastanza alte vista l’assenza del colosso giapponese alla Gamesweek, che invece ci regala a distanza di poco più di un mese dalla Paris Games Week, due conferenze loffie che francamente fatichiamo a comprendere.
Anche perché era partita bene, con la scelta di affidare l’apertura dell’evento ad Uncharted 4, che è uno di quei titoli garanzia di successo e di hype, che si mostra una sequenza mozzafiato che nonostante fosse abbastanza povera di azione (non un singolo colpo sparato durante l’intero filmato), lasciava veramente di stucco per la qualità dei dettagli e dell’ambientazione.
E si è poi proseguito droppando la bomba con il video di gameplay di Final Fantasy VII Remake che, pur non avendoci convinto appieno (volendo essere buoni), è comunque tanta roba, trattandosi di un altro gioco attesissimo e con una fanbase immensa.
E poi? E poi il nulla. Il ritmo è calato vertiginosamente con una sequenza di annunci flosci e dimenticabili, come l’esclusiva temporanea (di giorni) dei DLC di Black Ops 3 e Battlefront (e sticazzi?), o di un personaggio esclusivo per il sì, intrigante Battleborn, ma sul quale comunque permangono dubbi e che comunque si tratta di un gioco rimandato alla metà del 2016.
O come l’annuncio di un Ace Combat 7 di cui, diciamoci la verità, si sente davvero il bisogno? E ancora, quello di Yakuza 0, prima annunciato anche per l’Occidente e poi puntualmente smentito. “Sì, anzi no, forse, chissà”, insomma. Con l’esempio di Yakuza 5 (a proposito, lo sapevate che esce l’8 dicembre? Dopo solo tre anni d’attesa? Sapevatelo!) ben impresso nella mente a farci sprofondare nel pessimismo.
Per fortuna a risollevare un minimo la situazione arriva il vecchio e caro Tim Schafer, che gioca la carta dei feels ed annuncia la remaster di Day of the Tentacle, che ai più nostalgici di noi il cuore è sussultato di gioia in grembo, e di Full Throttle remastered. Ma insomma, si tratta comunque di remastered, per cui non c’era poi tanto di cui esaltarsi.
Oh, e Ratchet & Clank, che pure si è mostrato in un bel trailer e che chi vi scrive adora alla follia, ma che comunque arriverà tra cinque mesi. Sigh.
Arriva poi il turno di Street Fighter V, ma anche in questo caso l’annuncione consisteva nello svelare un altro personaggio del roster, e poi finalmente una nota positiva con il redivivo Ni-Oh che ci ha perlomeno incuriosito, e soprattutto l’annuncio di Ni no Kuni 2, che da quanto visto può tranquillamente superare quel capolavoro che era già il primo titolo.
Ma il momento di amarezza culminante è stato senz’altro il lungo spazio dedicato al PlayStation VR. Perchè uno il dubbio se lo fa pure venire, magari hanno fatto una conferenza in sordina per dare più spazio alla realtà virtuale.
Ma… il simulatore di colpi di testa? Il golf coi robottoni? The Modern Zombie Taxi Co.? Ma soprattutto, Job Simulator? Davvero dobbiamo essere entusiasti per sta roba?
Forse giusto giusto il remake di Rez, ma insomma non basta a giustificare quella che è una periferica sui cui dettagli si continua a tergiversare e rimandare annunci (il prezzo, ad esempio? Boh!) e che sembra assumere sempre più i contorni dell’epic fail. Speriamo di essere smentiti.
Insomma, alla fine, di tutta la conferenza ciò che rimane sono i rimpianti. Perché si è vociferato tanto sulla PlayStation Experience, c’erano voci di grandi annunci e si era parlato addirittura di God of War 4 presentato all’interno dell’evento.
E invece del grande banchetto per il quale avevamo l’acquolina in bocca, ci siamo dovuti accontentare delle briciole. Di un pane raffermo, per giunta.