La febbre da Pokémon Go ha contagiato praticamente tutti e non accenna a placarsi.
Continuano di pari passo le disavventure di molti giocatori, che incuranti dei pericoli che corrono e che causano, a causa di negligenza e disattenzione per il mondo che li circonda mentre stanno tentando di trovare e catturare il loro Pokémon, danno vita a storie spesso tragicomiche.
La prima viene dal Museo dell’Olocausto, a Washington. Molti Pokémon si trovano infatti in prossimità di luoghi importanti e monumenti, tra cui proprio lo stesso museo, che è stato invaso da orde di giocatori alla ricerca di Pokémon rari.
“Non è appropriato giocare al gioco all’interno del museo, che è un memoriale alle vittime del nazismo” ha detto il direttore del museo Andrew Hollinger. “Stiamo cercando di capire se possiamo far escludere il museo dai luoghi del gioco”.
The Pokémon Company ha risposto sottolineando il fatto che sia già possibile contattarli per segnalare luoghi inappropriati che fanno parte del gioco, in modo da essere eliminati dalla mappa.
Dicevamo poi della negligenza e della noncuranza. Bene, sempre negli Stati Uniti arrivano le prime storie di disavventure per le quali si è sfiorata la tragedia, a tema Pokémon Go.
In Alabama un 28enne si è schiantato con la sua macchina contro un albero perchè stava giocando con l’app durante la guida, mentre a San Diego due ragazzi sono caduti da una scogliera nel tentativo di catturare un Pokèmon. Per fortuna i tre sono usciti tutti illesi dai rispettivi incidenti.
In Australia invece c’è stata una singolare protesta da parte degli abitanti della cittadina di Rhodes, il cui parco è stato preso d’assalto da, letteralmente, migliaia di giocatori, che anche in orari notturni cercavano i famigerati animaletti, producendo però… beh, un bel chiasso.
Chiasso che ha infastidito gli abitanti della città che hanno ben pensato di reagire dall’assalto dei visitatori del parco, con un lancio di uova. È dovuta poi intervenire la polizia a ripristinare la calma.
Curiosa situazione anche in Corea del Sud, dove in teoria non è possibile giocare al gioco, visto che la regione è stata divisa in diverse aree dove, appunto, il gioco non funziona. Apparentemente però da questa mappa è stata esclusa una regione all’estremo nord del Paese, la regione di Sokcho, in cui è possibile utilizzare l’app.
Inutile dire che molti appassionati si stanno dirigendo lì per provare il gioco ed iniziare a catturare i loro primi Pokémon, tanto che le prenotazioni degli autobus di linea coreani che arrivano proprio in quella regione, sono schizzate alle stelle.
Insomma, l’app non è arrivata neanche da una settimana, e in alcuni Paesi non è nemmeno ancora uscita ufficialmente, eppure continua a regalarci storie memorabili. Per fortuna o purtroppo.