Dan Trachtenberg annuncia l’avvio delle riprese del nuovo film di Predator
Sono iniziate le riprese del nuovo film di Predator, storico franchise di fantascienza che farà presto il suo ritorno al cinema. L’annuncio è arrivato tramite una foto di Dan Trachtenberg, regista della pellicola e già direttore di 10 Cloverfield Lane, il quale si è anche concesso una citazione al primo film del franchise: “se sanguina, possiamo ucciderlo“. Potete vedere il suo post Instagram qui di seguito.
“Skulls Blood Test” è il nome di produzione del nuovo film, sul quale sono ancora pochi i particolari ufficiali, nonostante alcuni rumor e presunti leak approdati sulla rete negli scorsi mesi. In attesa di notizie ufficiali raccomandiamo ai nostri lettori prudenza verso queste presunte fughe di notizie.
Al via le riprese del nuovo Predator: la causa legale non ferma il film
Il nuovo Predator sembra quindi destinato ad avviare un nuovo franchise, come già annunciato dalla Disney. Questo nonostante una controversia legale avesse inizialmente rallentato, almeno in apparenza, i lavori. Infatti i fratelli Jim e John Thomas sceneggiatori del film del 1987 Predator, hanno fatto causa al colosso dell’intrattenimento.
Lo scopo era riottenere i diritti della pellicola e, quindi, dell’intero franchise, essendo Predator tra le proprietà intellettuali che Disney ha ottenuto grazie all’acquisizione degli asset di Fox. I Thomas starebbero cercando di sfruttare la clausola di rescissione della legge sul copyright, un “comma 22” che consentirebbe agli autori di annullare il trasferimento dei diritti dopo aver atteso un periodo di tempo, in genere trentacinque anni. Ovviamente Disney ha subito sguinzagliato i suoi legali, generando un botta e risposta tra querelanti e querelati sui tempi necessari per riavere indietro i diritti dell’opera.
Le implicazioni in questa situazione sembravano inizialmente peggiori del previsto per Disney: una sconfitta in questa causa avrebbe infatti messo in discussione diversi franchise attualmente in possesso della casa di Topolino. Al momento, tuttavia, non sembrano esserci state conseguenze in questo senso.