Quantum Break Anteprima: È tempo di salvare il Tempo. Di nuovo.
Come sapete, e come sicuramente la nostra cascata di articoli al riguardo vi avrà fatto notare, in questi giorni si svolge la Gamescon 2015 di Colonia, appuntamento durante il quale una grande quantità di giochi di prossima uscita ne approfitta per agghindarsi e mostrarsi a noi comuni mortali, in anteprima. Uno di questi è proprio Quantum Break, il gioco sviluppato da Remedy (software house che ci ha già regalato perle quali Alan Wake e la saga di Max Payne) in esclusiva per Xbox One, che definire interessante è uno dei più grandi eufemismi mai pronunciati all’interno del tessuto spaziotemporale.
Cos’è Quantum Break? Se lo dovessimo definire con un tweet, diremmo: “Shooter in terza persona con poteri di manipolazione dello spaziotempo, con Attori e mini-serie tv interattiva collegata alle fasi di gioco”. Per fortuna abbiamo ben più di 140 caratteri, perché la questione va debitamente approfondita.
Il gioco ci racconta la storia di Jack Joyce e Paul Serene, due amici che all’università di Riverport che, tra una lezione e l’altra, inventano un prototipo di macchina del tempo. L’esperimento cui sottopongono la propria invenzione va però “inaspettatamente” male: la fibra dello Spaziotempo ne viene danneggiata, forse irreparabilmente, e sia Jack che Paul tornano alla realtà con dei poteri. Dei poteri temporali.
Jack, il nostro protagonista positivo, scopre a poco a poco di avere un’ampia gamma di poteri con cui distorcere lo spaziotempo. Noi giocatori scopriremo tali poteri insieme a lui, sfruttandoli progressivamente per superare le varie adrenaliniche fasi d’azione di gioco. Paul Serene, invece, dall’esperimento torna alla realtà invecchiato di 17 anni, moralmente cambiato, con l’enorme potere di sbirciare nel futuro le possibili conseguenze delle proprie azioni. Quei 17 anni perduti, in cui Paul ha fondato la Monarch (organizzazione di crono-criminali che combatteremo nei panni di Jack) e ucciso Will Joyce, fratello di Jack (definito da quest’ultimo “l’unico in grado di salvare il Tempo“), contengono la chiave per capire perché e come il nostro protagonista negativo voglia garantire la distruzione del Tempo. Per questo la storia di Paul ci verrà raccontata attraverso episodi di uno show televisivo, con attori di tutto rispetto, da sbloccare nel corso dell’avventura.
Dopo ogni sezione del gioco, infatti, vestiremo brevemente anche i panni di Paul, al momento di compiere decisioni importanti che comportano biforcazioni del flusso temporale, sfruttando il suo potere di “sbirciare” le conseguenze delle proprie azioni (sebbene il quadro completo rimanga sempre imprevedibile). Quindi: si gioca e si combatte con Jack; ogni tanto si gioca con Paul, si compie la propria scelta, che sblocca il relativo episodio dello show tv; si guarda lo show tv; poi si riparte a giocare e combattere con Jack. Fino alla fine del Tempo.
Fantastico, eh? Sì, quanto rischioso. Simili esperimenti di cross-medialità, sulla carta spettacolari, rischiano sempre di sbilanciare l’equilibrio fragilissimo su cui si regge la narrazione. La storia di Paul, se è tanto importante, in che modo può essere realmente interattiva? Ci sono episodi dello show tv che, in quanto dipendenti dalle scelte compiute nel gioco, non potrete vedere completando l’avventura una sola volta. Una mezza rivoluzione nel campo della cinematografia, non si girano mai scene per nulla. Comunque, senza dubbio, la sperimentazione va incoraggiata. E il Cast che Remedy ha raggruppato per Quantum Break non ha niente da invidiare a tante altre serie regolari. Nei ruoli principali: Shawn Ashmore (l’Uomo Ghiaccio degli Xmen) nei panni di Jack, Aidan Gillen (Ditocorto del Trono di Spade) in quelli di Paul Serene, Lance Reddick (Cedric Daniels in The Wire) in Martin Hatch, braccio destro di Paul, e Dominic Monaghan (Merry del Signore degli Anelli) a interpretare Will. Una formula ad alto rischio, insomma, ma anche a ricompensa altissima, se dovesse rivelarsi funzionante.
Che dire, per quanto che riguarda il gioco vero e proprio? Ci ha lasciati a bocca aperta. No, sul serio, se ancora non vi foste convinti del potenziale del progetto di Remedy, provate ad assistere a una sessione in-game di Quantum Break. E preparatevi ad accogliere in casa un nuovo animale non-troppo-domestico: è la scimmia dell’Hype, presto imparerete a conviverci.
I poteri di Jack sono i più disparati e sembrano funzionare tutti alla perfezione, senza intaccare bensì contribuendo alla fluidità del gioco. Considerato che parliamo di congelare frazioni più o meno estese di spaziotempo, distorcerlo e rallentarlo, che il tutto funzioni con eleganza e scioltezza è un miracolo estremamente bello da guardare. I nemici vi circondano? Rallentate il tempo e mirate alle loro teste con tutta la calma del mondo. Vi hanno già sparato? Circondatevi di una bolla di tempo rallentato, per poter schivare i proiettili. Espandete la bolla, per scattare e raggiungere i vostri nemici, mettendoli k.o. con mosse corpo a corpo. Oppure circondateli con una bolla di tempo congelato, sparate al serbatoio della macchina poco più in là, aspettate che la bolla “scoppi” e guardate la macchina fare lo stesso… travolgendo anche i nemici. Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, certi nemici sono dotati di zainetti protonici che gli conferiscono alcuni dei vostri stessi poteri, rendendo così gli scontri imprevedibili.
La fisica del gioco è impressionante. La resa grafica dei poteri, altrettanto. L’aspetto cross-mediale è a dir poco intrigante. Gli attori sono convincenti e per la coerenza della trama è stato consultato persino un fisico del CERN. Cos’altro desiderare? Una data d’uscita, visti i continui passati rinvii del gioco. Tranquilli, c’è anche quella. Il prossimo 5 aprile 2016 Quantum Break vedrà finalmente la luce alla fine del proprio tunnel spaziotemporale, approdando sulle Xbox One di molti videogiocatori. Se sarete tra quelli, solo il Tempo ce lo dirà.