Rainbow Six Siege: neanche i muri vi salveranno
Cos’è successo? Nessuno lo sa, ma dopo sette anni dall’ultimo capitolo, Ubisoft ha deciso di puntare su un titolo di una saga scomparsa nel 2008: Rainbow Six. Nato dalle ceneri di un Rainbow Six Patriot (mostrato nel 2011, rifatto daccapo per ben tre volte e infine cancellato) Rainbow Six Siege è stato presentato nel 2014 attraverso un trailer e reso disponibile in forma closed alpha nell’aprile di quest’anno. Durante l’E3 appena conclusosi, Ubisoft Montreal (lo studio che lo sta sviluppando) ci ha fatto capire che il gioco avrà una grande componentistica multiplayer e una campagna in singolo altrettanto curata. Dopo nove titoli usciti tra console e PC (senza contare quelli per Game Boy e cellulari) la serie Rainbow Six, basata in buona parte sui romanzi di Tom Clancy, torna, spiegandoci che i muri – in questo videogioco – non servono assolutamente a nulla. Sì, perché Rainbow Six Siege è uno sparatutto tattico dove gran parte dell’architettura presente nei livelli è distruttibile e il raggiungimento della morte nell’online decreta anche la fine della vostra partita. In pratica, una volta morti, guarderete inermi i vostri compagni finire il livello, perché non esiste respawn. E potrete di nuovo giocare, quando i vostri compagni avranno terminato la partita e cominciata una nuova.
La storia
Un gruppo terroristico senza nessun obiettivo specifico (a parte l’annientamento dell’umanità) ha intenzione di attaccare il mondo. Una donna (interpretata da Angela Bassett, che nella trama dovrebbe essere la ‘capessa’ della squadra Rainbow, la quale tra le varie cose potrete ammirarla nuda nei film Supernova e Critters 4) ci ordina di reclutare ogni singolo essere umano che ci sembri adatto ad alcune missioni complicatissime ed essere pronti a partire in ogni moemento. L’incipit della storia ovviamente è un mero pretesto per indossare la tutina da Rainbow e cominciare a sparare. Ma con cautela.
Della campagna in single player non si sa praticamente nulla (le uniche informazioni rilasciate dagli sviluppatori riguardano l’intelligenza artificiale – la più avanzata della intera serie – e il numero di giocatori, da uno a quattro, probabilmente per una modalità cooperativa), quindi ci focalizzeremo solo sulla parte multigiocatore del titolo.
La closed Alpha
Ad aprile di quest’anno Ubisoft ha fatto partire la Closed Alpha, durata sei giorni, e chi ha avuto l’occasione di provarla è riuscito a intuire cosa il gioco avesse da dire. Infatti questo tipo di esperienza (nonostante, per quel che riguarda armi e visuali, potrebbe essere scambiato per un normale fps) è prettamente tattica. Il vostro compito sarà impersonare una squadra d’assalto alle prese con la liberazione di un ostaggio tenuto segregato da un gruppo di terroristi. Tutti i contendenti sul campo saranno giocatori. L’ostaggio è invece controllato dalla CPU (ma a detta degli sviluppatori, avrà un carattere tutto suo, quasi a voler farlo sembrare una persona reale) In pratica, nella closed alpha, l’unica modalità presente giocabile era il 5vs5, dove cinque persone assaltano la mappa di gioco (in questo caso una villa) e l’altra squadra la deve difendere. Dopo aver preso coscienza di quale squadra farete parte e impostata la difficoltà di gioco tra realistica e normale, il gioco vi chiederà di scegliere la classe (una per ogni singolo giocatore partecipante, infatti, non c’è la possibilità di avere doppioni in squadra, e questo dovrebbe migliorare la qualità del prodotto in sé). Una volta scelte le armi primarie, secondarie e un accessorio (come ad esempio granate o un drone stordente) si passa alla seconda fase del gioco: se siete la squadra che attacca potrete guidare dei mini droni che vi daranno la possibilità di vedere dove sono collocate le difese dei terroristi e dove è ubicato l’ostaggio. La squadra di difesa (cioè i terroristi) nello stesso periodo di tempo, avrà la possibilità di piazzare ordigni esplosivi, filo spinato e barriere. Terminati i minuti a disposizione, si passa al gioco vero e proprio.
Gameplay
Rainbow Six Siege è un gioco volutamente sbilanciato: la squadra che difende, essendo in netto vantaggio strategico, avrà dalla sua armi meno efficaci e una potenza di fuoco più limitata, per far sì che il gioco non finisca dopo tre secondi dal suo inizio. Questo non significa che dalla parte della squadra Rainbow potrete entrare in un edificio dalla porta principale a testa bassa, assolutamente no. Anche perché per la difesa basterà avere un cecchino che copra l’entrata per farvi fuori in brevissimo tempo. Nella modalità realistica, basta un colpo in testa o pochi altri proiettili subiti per uccidervi all’istante. E viceversa, attaccarsi al piombo in piedi di fronte al vostro nemico non sarà sempre la migliore delle soluzioni per uccidere. Indipendentemente che voi siate i terroristi o la squadra Rainbow, ma nonostante lo squilibrio imposto dai programmatori, nella realtà, il gioco già dall’Alpha dimostra di avere meccaniche ben congeniate. Un altro aspetto importantissimo sono le quasi inesistenti coperture: ripararvi dietro una parete non vi porrà in una condizione di completa sicurezza, anche perché i proiettili possono attraversala e una granata buttarla giù del tutto. Molte delle strutture che compongono il gioco sono inoltre deformabili o distruttibili, questo fa sì che il ritmo aumenti insieme alla tensione durante le fasi più concitate della missione.
Modalità Terror Hunt
Durante l’E3 è stata presentata un’ulteriore modalità di gioco, chiamata Terror Hunt, dove un gruppo di cinque giocatori reali, facente parte della squadra Rainbow, dovrà assaltare una ambasciata francese in Africa piena di terroristi che hanno innescato un ordigno. In questa modalità non c’era la possibilità di visionare la mappa attraverso i droni, ma una volta impostato il livello di difficoltà e scelta la classe del personaggio, si entrava subito in azione. Considerando che i terroristi sono controllati dall’intelligenza artificiale, per donare nuovi livelli di sfida, i programmatori hanno pensato bene di inserire una sistema che colloca questi ultimi, gli ordigni e le varie difese, sempre in modo diverso rispetto alla partita precedente. Quindi nelle stanze non è detto che troverete lo stesso materiale rinvenuto nella sessione di gioco appena trascorsa. Pertanto la cautela, anche in questo tipo di missioni più votate all’azione pura, dovrà essere comunque presa in considerazione. La missione ha come scopo quello di trovare gli ordigni, disinnescarli tramite un defuser, difenderlo mentre è attivo e uccidere tutti i terroristi che vogliono vedere la nostra Terra scoppiare nel caos. Dalla demo E3 e dal gameplay mostrato, questa modalità di gioco sembra molto interessante. Infine gli sviluppatori hanno tenuto precisare che nel gioco saranno presenti otto classi Rainbow (a oggi presentate), undici mappe e quattro modalità diverse di gioco. Sperando che siano abbastanza per tenere incollati a lungo i giocatori.
Grafica
Dalla closed Alpha alla versione mostrata all’E3 le migliorie grafiche sono visibili in maniera evidente. I proiettili lasciano scie volumetriche, la precarietà delle strutture è tangibile e un muro potrebbe venir giù facilmente con una granata. I pavimenti, i riflessi, il fumo, le luci e la fisica (gestita da un motore creato appositamente per il gioco: il Realblast inserito nel motore grafico AnvilNext, lo stesso di Assassin Creed Unity) danno una solida idea di cosa potrà fare il gioco una volta arrivato nei negozi.
Fa per me?
Questo è un gioco atipico rispetto a quello che i nuovi utenti sono abituati. Considerando che l’ultimo capitolo uscì ben sette anni fa (che sono secoli in questo campo) quando i giocatori erano ancora comunque abituati a ‘perdere’, sarà dura per un novellino cominciare con un livello di sfida molto alto, dove la morte fa finire la sessione del gioco lasciandoci inermi a guardare gli altri giocare mentre non si fa niente. E bisognerà anche vedere se la vecchia generazione sarà desiderosa di un nuovo capitolo di una serie che aveva certamente bisogno di rinnovarsi, ma che ha, per sua fortuna/sfortuna, una fan base molto esigente. Spero che la loro pazienza venga premiata. Come del resto ti premia nel gioco. Per chi fosse interessato a provarlo in anteprima sono aperte le iscrizioni per la beta sul sito Ubisoft che comincerà il 24 settembre, invece per chi vuole giocarlo completo dovrà aspettare il 13 di ottobre, quando uscirà su Xbox One, PlayStation 4 e PC.