Su Sky Atlantic arriva Raised By Wolves, la nuova serie di HBO Max prodotta dal regista Ridley Scott
In un futuro non meglio precisato, la Terra è diventato un posto inabitabile a causa sia delle condizioni climatiche che alla guerra che perversa il globo da anni. Fedeli della religione di Mitra e del dio Sol vincono la battaglia contro gli atei, ma il pianeta che reclamano alla fine degli scontri è ormai inabitabile. I religiosi partono con un’arca per salvare quel che resta dell’umanità, mentre gli atei mandano una navicella, più piccola e più veloce, contenente due androidi e dodici embrioni umani. Arrivati sul pianeta di Kepler-22 b, i due androidi, Madre e Padre, dovranno gettare le basi per la ricostruzione di una nuova civiltà pacifica, tecnocratica e strettamente laica.
È questa la complessa ma affascinante premessa della nuova serie di HBO Max Raised By Wolves, distribuita in Italia dall’8 febbraio su Sky Atlantic.
Tra i nomi dietro alla serie si può notare subito quello del leggendario regista di Alien e Blade Runner, Ridley Scott, qui nel ruolo di produttore esecutivo e mano dietro alla macchina da presa dei primi due episodi. Showrunner della serie è invece il meno noto Aaron Guzikowski, sceneggiatore che riporta nel suo curriculum l’eccellente thriller Prisoners, diretto da Denis Villenuve.
Il cast di Raised By Wolves è composto da Amanda Collin e Abubakar Salim nei ruoli due androidi e Travis Fimmel (Ragnar nella serie televisiva Vikings) nel ruolo di uno dei principali antagonisti del racconto. Su tutti spicca senza ombra di dubbio il volto della protagonista Amanda Collin, attrice danese in grado di dare al personaggio di Madre sfaccettature che variano dall’estrema benevolenza alla più inquietante delle minacce.
I primi due episodi si presentano con un’estetica che ricorda da un lato la fantascienza anni ’50/’60 di classici come Ultimatum alla terra e Terrore dallo spazio (film italiano di Mario Bava dal quale Scott prese dichiaratamente ispirazione per il suo Alien), e dall’altro lo stile dal quale lo stesso Ridley Scott attinge ormai da tempo nelle sue opere, da Blade Runner a Prometheus.
La camera del regista riprende un pianeta che si presenta spoglio e desolato, ma allo stesso tempo in grado di offrire panorami mozzafiato nella loro glacialità.
L’obiettivo di Raised By Wolves è chiaro: raccontare una parabola biblica tramite i stilemi classici della fantascienza. Ma su come la serie veicola questo messaggio, vi rimandiamo alla sezione dedicata gli spoiler.
Raised By Wolves – Sezione Spoiler
Nella prima puntata, a causa del sovraccarico emozionale dato dalla perdita della maggior parte dei bambini nati su Kepler-22, il personaggio di Madre scopre di possedere delle doti che neanche lei sapeva di avere. Quando si presenta la minaccia dei soldati mitraici, Madre si trasforma in una sanguinaria macchina da combattimento assumendo la posizione del Cristo in croce. L’iconografia involontaria che l’androide ricorda è quindi strettamente religiosa, segno ancora che non tutto sul suo passato ci è stato rivelato.
Il secondo episodio si apre infatti con un furto d’identità: due soldati atei si sottopongo a un’operazione di chirurgia estetica per prendere le sembianze di due adepti di Mitra. Scopriamo quindi che il soldato del primo episodio è in realtà un infiltrato, un letterale “lupo travestito d’agnello”. Le allegorie con i lupi non si fermano qui: nel primo episodio Madre ulula al proprio “branco” una volta scoperta la prima morte del gruppo di bambini, dimostrando di possedere una natura selvaggia intrinseca.
Torniamo infatti sul passato nascosto della nostra androide protagonista: nella breve sequenza di guerra che apre il secondo episodio, possiamo notare come esistano altri androidi dello stesso modello di Madre che agiscono attivamente contro gli atei. Questo, insieme alla posizione cristiana assunta durante la trasformazione, ci può far intuire come anche Madre sia in realtà un personaggio collocato nella fazione opposta rispetto a quella di partenza.
Nel forte climax che conclude il pilot di Raised By Wolves, molta enfasi è posta sugli occhi di Madre, che saranno anche forte oggetto di dibattito del secondo episodio.
Sulla questione dell’occhio mi piacerebbe riportare un passaggio dal film I Origins di Mike Cahill:
“L’occhio è l’argomento che usano i religiosi per screditare l’evoluzione. Lo usano come prova di… un creatore intelligente. – Creatore intelligente? – Dio.”
L’occhio rappresenta infatti un fattore evolutivo talmente complesso che viene spesso accreditato a un potere superiore, divino. Non penso sia un caso che siano proprio gli occhi di Madre la sua più grande arma nascosta. Simboleggiano una più grande funzione nel quadro delle cose e si ricollegano al ruolo religioso, e riconvertito in ateo, del personaggio protagonista.
In sostanza: Raised By Wolves si presenta come una serie dalle intenzioni più che chiare. Simbolismi e allegoria accompagnano i primi due episodi di questa nuova serie HBO e la rendono allo stesso tempo enigmatica e affascinante. Gli autori preannunciano anche diversi misteri che non vediamo l’ora di scoprire, come gli enormi buchi che perversano Kepler-22 o i gargantueschi scheletri di serpente sepolti sotto terra.
Non ci resta che scoprire, di settimana in settimana, in che direzione la serie di Guzikowski ci porterà.