Proviamo a costruire una nostra idea di possibile remake per Resident Evil 4 partendo dal trailer e dalle nostre speculazioni
ra il segreto di Pulcinella, ma solo ora abbiamo la conferma grazie al primo trailer ufficiale: Resident Evil 4 Remake si farà. Più che un trailer vero e proprio, quello rilasciato da Capcom per l’ultimo State of Play è un teaser con una sequela di immagini “vedo/non vedo” che poco rivelano esplicitamente, ma che lasciano più che altro intendere le suggestioni che ritroveremo nella nuova trasposizione di uno dei capitoli più amati di Resident Evil. Usiamo quindi questo reveal come spunto per speculare sul gioco, sfruttando qualche indizio emerso effettivamente dal trailer, ma soprattutto affidandoci ad un lavoro di deduzione che da appassionati della saga, possiamo provare a compiere. Cerchiamo quindi di dare una forma a qualcosa che di fatto una forma vera e propria ancora non ce l’ha. Innanzitutto la data: 24 marzo 2023. Se i primi leak che davano in lavorazione il titolo sono del 2019, e presumendo quindi che lo sviluppo fosse iniziato almeno da un anno, Resident Evil 4 Remake avrà richiesto gli sforzi di 5 anni.
Ciò lascia presagire che non si ripeterà la situazione di Resident Evil 3 Remake, titolo enormemente castrato a causa di un periodo di sviluppo ben più breve. Almeno sulla carta. Inoltre, a differenza dell’episodio dedicato a Jill Valentine che fu affidato ad uno studio esterno, pare che RE4 Remake sarà fatto tutto internamente a Capcom. Dispiace non sapere ancora chi è il director, ma se ci pensiamo bene, possiamo dormire in ogni caso sogni abbastanza tranquilli. Se fosse il signor Kadoi al timone, già autore di quella perla di Resident Evil 2 Remake, non potrebbe essere che un bene, per ovvi motivi; se invece fosse Nakanishi, director di Resident Evil 7, potremmo sperare in una rinnovata verve horror per uno dei capitoli forse più deboli da questo punto di vista. Anche se continuassero a puntare su Sato, che si è occupato di Village, potremmo rimanere ottimisti, in fondo Resident Evil 8 è in qualche modo un ottimo tributo al quarto capitolo e ne condivide molte vibes, dimostrando una certa conoscenza della materia da parte del suo autore. Insomma a meno che non si opti per un esordiente che ha tutto da dimostrare, le teste adatte al progetto, in Capcom, non mancano.
Veniamo al trailer e a quello che ci suggerisce. I primi momenti del video mostrano una Ashley in fuga che ci porge già le prime domande. Quale sarà il ruolo di questo importante personaggio in un gioco che, non abbiamo dubbi, avrà l’ambizione di rinarrare le vicende di Leon portando grosse modifiche al setting originale? Vi dirò la mia. Potrebbe essere destituito ad una pura funzione narrativa, e quindi sarà presente solo nei filmati. Cosa che vedo improbabile. Ashley potrebbe anche vedere tagliate le sue sezioni in game da “solista”. Possibile, perché credo che, in linea con i precedenti Remake, si voglia puntare verso una rivisitazione più concisa e densa dell’episodio originale.
È vero che come detto per RE3 ci sono stati problemi produttivi, ma anche l’ottimo RE2 Remake in qualche modo ha subito tagli per concentrarsi nella cura delle caratteristiche principali della storia e del gameplay, come per esempio i 4 diversi percorsi dei 2 protagonisti, assenti nel gioco di Kadoi. Credo quindi sia una scelta creativa prima che pratica, ergo penso che tutto quello che non è estremamente indispensabile nell’economia generale del titolo, abbia più probabilità di essere tagliata piuttosto che potenziata. Quindi sì, potrebbero rendere le fasi in cui si usa Ashley migliori, ma vedo più realistico che vengano tagliate. L’ultima opzione verosimile è che il ruolo di Ashley sia fortemente legato in game a quello di spalla di Leon, con dinamiche molto più sofisticate rispetto al titolo originale in cui potevamo solo dirle di aspettarci o seguirci. Ormai, grazie a vari God of War e The Last of Us, il compagno mosso dall’ I.A. pienamente partecipe nell’azione è qualcosa di altamente sdoganato, quindi possiamo sperare di vedere Ashley supportarci in maniera molto attiva, laddove si accompagni al nostro viaggio (speriamo non troppo, Resident Evil deve rimanere una avventura solitaria).
Ci viene mostrato anche un brevissimo scorcio sul famoso villaggio. Se ricordate, qui in Resident Evil 4 si presentavano tante dinamiche poi un po’ perse per strada nell’avventura, come la possibilità di scappare a 360 gradi nell’ambiente di gioco, con una gestione non lineare degli espedienti di sopravvivenza: salti dalla finestra, mobili per sbarrare le porte, librerie per sigillare finestre rotte, scale da posizionare per salire sui tetti e da buttare giù per rallentare i ganados. Ebbene sarebbe bello se tutto questo non solo tornasse nel Remake ma fosse esteso anche ad altre aree di gioco. Donerebbe una componente survival più consistente ad uno degli episodi più votati al’azione dell’intero franchise.
Parliamo ora di continuità. Non mi stupirei affatto se si volesse collegare in senso stilistico e narrativo questo nuovo quarto episodio tanto ai vecchi Remake quanto agli ultimi episodi. Nel trailer vediamo lo stesso simbolo che compare in Village, inoltre Plagas e Cadou sono due parassiti dalla natura molto simile per cui… Beh, ci siamo capito. In tal senso forse tutto quello che era sopra le righe in Resident Evil 4, che poi corrispondeva al gusto di Shinji Mikami, non ci sarà più. E parlo di suplex, calci atomici, statue semoventi che inseguono Leon e probabilmente tutta quella sezione “militare” estremamente votata allo shooting a fine avventura contro ganados equipaggiati di mitragliatori e armi da fuoco varie. Questo non significa verrà meno il tono votato all’azione del titolo, anzi, sicuramente ora che Leon potrà muoversi durante la mira si dovrà rivedere anche la velocità e la mobilità dei nemici, ma è facile attendersi un registro generale più sobrio e costante fino alla fine.
In un frangente brevissimo del teaser trailer si vede anche Mendez, uno dei personaggi più inquietanti e meno sfruttati in Resident Evil 4. Ora vi chiedo, quanto sarebbe bello se il suo ruolo fosse quello di un hunter sulla falsa riga di Mr. X in RE 2 Remake? A mio dire, rappresenterebbe un boost non indifferente all’attitudine horror del titolo e si integrerebbe benissimo nel contesto. Ecco alla luce di probabili tagli alle sezioni meno rilevanti per l’avventura di Leon, come potrebbe essere la boss battle nel lago o quella a base di QTE contro Krauser, mi auguro che in Capcom abbiano questo tipo di attenzioni, andando non solo a sfoltire il “di troppo” ma anche al contrario potenziare gli elementi già presenti nel gioco originale che meglio si presterebbero ad una modernizzazione del prodotto.
Vorrei fare un’ultima considerazione su questo primo debutto in video per Resident Evil 4 Remake. Avete notato la nuova giacca di Leon? Richiama in tutto e per tutto l’outfit della prima versione mai rilasciata di Resident Evil 4, la celebre 3.5. Se ben ricordate in quella versione c’era una componente horror che virava sul “paranormale”. Leon avrebbe dovuto vedere (e forse combattere) entità surreali e sovrannaturali, molto probabilmente frutto della sua mente a causa da una infezione dovuta al virus. Siccome anche in Resident Evil 4 effettivamente Leon viene infettato ma non c’è alcun riscontro a livello di situazioni giocate, e alla luce del discorso fatto prima sulle potenzialità del gioco originale da esprimere e sfruttare con rinnovata verve, non sarebbe male se si ripescasse questa feature del prototipo di RE4 per creare un RE4 ancora più dark e soprattutto più horror.
Ora non ci resta che aspettare il prossimo trailer e le prime informazioni del gioco per capire quanto le nostre aspettative si avvicineranno alle intenzioni di Capcom.