E anche il prequel del survival horror per eccellenza si tira a lucido.

Dopo il buon successo di critica e pubblico -per quanto circoscritto ad una nicchia di nostalgici e curiosi- dellโ€™edizione in HD del remake dedicato al primo mai troppo incensato Resident Evil (il Rebirth HD), ecco che Capcom non perde lโ€™occasione per mungere un altro poโ€™ la vacca proponendoci lo stesso trattamento per il sequel (ma narrativamente prequel) diretto dellโ€™originale Rebirth, vale a dire Resident Evil Zero: HD Remaster. Personalmente non pongo tutte le operazioni di questo genere sullo stesso piano, ci sono riedizione che hanno senso e altre ne hanno meno. In questo caso effettivamente, Zero:HD Remaster ha piรน di una ragione di esistere. Innanzitutto parliamo di un gioco non solo vecchio (lโ€™edizione Game Cube risale al 2002) ma anche relegato ad una console non troppo diffusa come il compianto Cubo di Nintendo. Molti giocatori quindi, potrebbe aver voglia dopo cosรฌ tanto tempo di tornare su questo discreto titolo e tantissimi altri potrebbero non averlo mai provato. Inoltre, era chiaro sin dal Rebirth ma lapalissiano con questa edizione dello Zero che tecnicamente questi capitoli vivono di una nuova luce grazie a questo tipo di trattamento/restyling.

Il titolo realizzato con fondali prerenderizzati e modelli poligonali per i personaggi si presta benissimo allโ€™alta definizione. Gli scenari sono delle fantastiche illustrazioni che giร  nella loro forma originale erano articolate e ricche di dettaglio e mantengo inalterato il loro fascino oggi su televisori moderni grazie ai mille accorgimenti di Capcom. I personaggi, soprattutto quelli principali sono stati migliorati sia tramite una ritoccata al modello stesso che li compone che grazie a nuove texture che meglio ne definiscono i particolari. Si nota un risultato lievemente inferiore su nemici come gli Hunters, o comunque creature o personaggi non cosรฌ al centro della scena. I render dei fondali sono stati impreziositi da nuovi effetti non ultimi quelli di illuminazione. Nuove fonti di luce sprigionate da alcuni oggetti spiccano su schermo mettendo in risalto anche i molti piccoli elementi dinamici della scena come ad esempio le ombre, il tutto a vantaggio dellโ€™atmosfera lugubre dellโ€™avventura. La qualitร  finale rimane costante fino alla fine del gioco (a proposito, siamo intorno alle 10-12 ore al primo giro da โ€œverginiโ€ e alla metร  di esse se si conosce bene il gioco), non ci sono sezioni che sembrano meno curate delle altre da questo punto di vista, e semmai, il fascino delle ambientazioni tende a diminuire laddove fin dallโ€™edizione originale, le location sono inizialmente piรน indovinate ma perdono via via di ispirazione andando in lร . Si tratta comunque di una questione stilistica e non tecnica.

Resident Evil 0_20160117032505

Insomma se non lo si fosse capito, RE Zero: HD Remaster รจ un bel vedere e giocando verrebbe quasi da muovere lo stick e girare lโ€™inquadratura, tanto il connubio fondali fissi migliorati+elementi 3D rifatti compone un comparto equiparabile ai migliori risultati in totale 3D di questa generazione. Le riserve in tal senso semmai possono essere rivolte ad alcuni elementi piรน a margine. I filmati in Computer Grafica (i โ€˜Full Motion Videoโ€™) sono di qualitร  nettamente inferiore a tutto il resto e lo stacco รจ evidente, per quanto comunque migliori degli originali (che perรฒ paradossalmente meglio si integravano alla bassa risoluzione del gioco Game Cube). Inoltre, per quanto il menu sia piรน responsivo rispetto al passato e il gioco sembri in generale piรน veloce nei vari passaggi di schermate (nonostante i 30fps immutati, almeno per quel che riguarda la versione PS4 da noi testata), spiace non si sia optato per un tasto o una possibilitร  di saltare le animazioni delle porte che si aprono o delle scalinate, francamente non giustificabili come in origine per mere questioni tecniche. Era molto facile: chi voleva vivere un Resident Evil โ€œpure originalโ€ se le cuccava quanto voleva, gli altri semplicemente avrebbero potuto premere un tasto e passare direttamente alle fasi in game. Onestamente io ne ho sentito la mancaza a lungo andare, ciรฒ nonostante, non la posso considerare una mancanza cosi grave. Non si capisce solo perchรฉ visto che avevano fatto 30 non potevano fare a sto punto 31.

Resident Evil 0_20160117034147

Peccato perchรฉ minuscoli accorgimenti come questo potevano rendere piรน fruibile/godibile unโ€™esperienza oggigiorno piuttosto fresca proprio in virtรน di una formula di gioco -paradossalmente- cosรฌ vecchia. Mi spiego meglio: la struttura dei Resident Evil primo stampo รจ definitivamente estinta, non ne siamo piรน abituati ma viveva di stimoli ed equilibri ludici che giustamente ne hanno decretato il successo, e non รจ male dopo tanto tempo dedicarsi a qualcosa di diverso o meglio, dimenticato, per (ri)scoprirne il perchรฉ. Zero, come Rebirth prima di lui, vive di unโ€™esplorazione lenta, in cui va recuperato un minimo di spirito adattativo, un poโ€™ di orientamento, e in cui a volte va riattivata la materia grigia per enigmi non automaticamente intuitivi che necessitano di un minimo di logica. Oggi un gioco come RE: Zero sembra quasi un'โ€avventura graficaโ€ con qualche fase action. In realtร  questo prequel, che vede protagonista Rebecca Chambers, giovane recluta della squadra Stars alle prese con gli abomini biologici della Umbrella (in primis gli zombie) per sopravvivere fino agli eventi di Resident Evil 1, รจ un gioco piรน permissivo e action rispetto al capitolo di Chris e Jill. Lโ€™incedere รจ in certi frangenti piรน lineare, le munizioni sono elargite con piรน generositร , sacrificando leggermente (ma non del tutto) quella nota da survival che contraddistingueva la serie. Rimane comunque unโ€™esperienza frammentata da molti attimi di โ€˜momenti mortiโ€™ in cui si rende necessario un poโ€™ di backtraking, si ragiona su qualche puzzle ambientale, o si cerca di gestire i piccoli cambiamenti nella struttura di gioco rispetto al Rebirth. Infatti Rebecca incontrerร  presto Billy Coen, galeotto in fuga che giocoforza si unirร  a lei diventando il nostro partner tanto nella narrazione quanto in game. A nostra disposizione quindi, avremmo, fatta eccezione per esigenze di trama, sempre due personaggi contemporaneamente, e questo comporterร  tutta una serie di variabili nel nostro approccio al gioco. Billy e Rebecca hanno qualche peculiaritร  personale, lโ€™uno รจ piรน resistente, lโ€™altra in grado in realizzare preparati chimici e medici; posseggono entrambi degli slot nellโ€™inventaro da amministrare contemporaneamente, scambiandosi armi e oggetti, in modo da portare sempre quello che รจ necessario e lasciare giรน il resto (niente piรน bauli in Resident Evil Zero, gli oggetti vanno lasciati a terra o recuperati sul posto)  e soprattutto possono muoversi allโ€™unisono o separarsi allโ€™occorrenza.

Resident Evil 0_20160117033223

Potremmo infatti lasciare indietro un personaggio e switchando da uno allโ€™altro, prenderne il controllo e virare lโ€™esplorazione altrove rispetto al compagno (che rimarrร  immobile dove lo abbiamo abbandonato). Capita infatti che le situazioni di gioco richiedano la presenza contemporanea dei due in zone differenti e a quel punto dovrete gestire tragitti separati. Un buon espediente che, seppur ammazza in qualche modo la lineare e solitaria esperienza ansiogena del capostipite della serie, ne differenzia anche i ritmi risultando unโ€™idea abbastanza intrigante su piรน fronti. Dโ€™altro canto procederemo spesso e volentieri in compagnia del partner e in questo caso oltre a poter sempre intercambiare -con la pressione di un tasto-  il loro controllo, potremmo impostarli affinchรฉ rimangano immobili senza sprecare nemmeno un colpo mentre fate il lavoro sporco, oppure al contrario in modo che vi diano man forte, tutto a discrezione delle vostre scelte tattiche e di sopravvivenza. Infatti se ho detto pocโ€™anzi che questo capitolo, anche a causa del doppio personaggio, รจ piรน generoso in termini di dotazione belliche, giocando giร  a livello normale di difficoltร , dovrete comunque fare attenzione a non considerare le risorse propriamente โ€œillimitateโ€. Re Zero infatti รจ un gioco molto equilibrato in questo e richiede rispetto agli standar dellโ€™industria, un poโ€™ piรน di impegno (ricordatevi inoltre che non potrete salvare sempre la partita ma solo quando troverete un inchiostro per la macchina da scrivere), ma non cosรฌ tanto da definirlo veramente โ€œdifficileโ€. Se volete invece unโ€™esperienza veloce e spensierata accostabile alla difficoltร  Normal della maggior parte dei giochi odierni, andate di โ€˜Facileโ€™ senza pensarci due volte e godetevi storia e viaggio. Questo fa capire anche come sono cambiati i tempiโ€ฆ

Resident Evil 0_20160117013745

 Per quel che riguarda i comandi, potremmo direzionare il personaggio in maniera classica, ovvero quella relativa al personaggio, con la croce direzionale, ma anche optare per un piรน sciolto (e inedito) controllo relativo allo scenario con la leva analogica, entrambi hanno pro e contro, ma utilizzerete nel 99% dei casi il secondo, salvo intercambiarlo in quei rari momenti in cui ringrazierete di avere anche quello originale sempre a disposizione se serve.

Extra e Guest S.T.A.R.S.

Per quel che riguarda ciรฒ che il titolo propone oltre lโ€™avventura originale, che come da tradizione vi permette di sbloccare oggetti e armi al completamento delle varie โ€˜runโ€™ consecutive, il pacchetto complessivo tra vecchio e nuovo non รจ eccessivo ma sufficiente. Abbiamo la modalitร  Leech Hunter, ripresa direttamente dagli extra giร  presenti su Cubo e sbloccabile finendo il gioco, che riutilizza uno degli scenari principali della storia, ovvero la magione/Centro di Ricerca Arklay, per una alternativa alla campagna principale divertente e veloce, su cui ho perso volentieri le mie belle ore. In pratica con quasi tutte le porte aperte e con lโ€™assenza di qualsiasi enigma, dovremmo semplicemente collezionare 100 amuleti sanguisughe diversi, 50 verdi per Rebecca e 50 blu per Billy, in modo da uscire dalla porta principale con il massimo punteggio. Gli amuleti sono sparsi per le varie stanze in cui sono stati riposizionati i nemici di tutto il gioco in maniera inedita per ostacolarci. Lโ€™esplorazione รจ libera ma con una macchiavelica intuizione degli sviluppatori, resa sempre piรน difficile man mano che gli amuleti vengono accumulati. Ogni 10 infatti uno spazio slot dellโ€™inventario si riempie e diviene necessario utilizzarne un altro per poterne trasportare altri 10 e cosi via. Andando avanti quindi avrete sempre meno spazio per armi munizioni e curativi dovendo farne sempre di piรน per lโ€™oggetto indispensabile al completamento della modalitร  che non potrai MAI essere lasciato a terra. Una variante riuscita alla classica modalitร  Mercenari presente nella maggior parte dei capitoli di Resident Evil che allunga la vita del gioco piacevolmente.

maxresdefault

Oltre ad una manciata di vestiti per i nostri eroi, in questa particolare edizione del gioco in HD รจ stata aggiunta lโ€™esclusiva modalitร  Wesker. Di che si tratta? Beh non certo dei piรน brillanti dei contenuti. รˆ infatti la semplice avventura principale in cui Rebecca si rifร  il look per sembra piรน Dark e meglio presenziare affianco al suo inedito compagno di squadra: Albert Wesker, che altro non รจ se non un โ€˜reskinโ€™ del personaggio di Billy con le fattezze del carismatico villain, al quale si aggiungono un paio di capacitร  sovrannaturali in game. Con un tasto potremmo sparare o caricare un colpo a raggi laser dagli occhi (o qualcosa del genereโ€ฆ) con un altro compiere scatti velocissimi in una direzione. Se il primo โ€œpotereโ€ puรฒ anche  essere carino (piรน che altro per facilitarsi le cose), non capisco perchรฉ lo scatto risulti invece cosi incredibilmente inutile: non schiva i nemici nรฉ li colpisce, ma semmai dovesse incrociarli durante la corsa, ne finisce fotto le grinfieโ€ฆ il senso di tutto ciรฒ? Boh.

Dignitร  e umiltร 

Allora, tirando le somme, Resident Evil Zero HD Remaster รจ sicuramente un gioco valido, che ci riporta nel 2002 grazie a bellissime inquadrature in 16:9 che esprimo al meglio il giร  evidente comparto artistico del titolo originale. La struttura di gioco รจ, come dire, sicuramente โ€œvintageโ€ come abbiamo detto, ma tuttโ€™oggi stimolante e fruibile nonostante il rigido impianto a base di continue pause gestionali che comporta (e un โ€œgunplayโ€ molto spartano). Non vive perรฒ della stessa magia del Rebirth. Come accennato paragrafi fa, nonostante un inizio brillante sul treno e un successivo approdo alla villa sin troppo derivativa nei confronti di Villa Spencer, gli scenari e il bestiario risultano meno indovinati rispetto al primo capitolo. Idem per le location, che superata la magione diventano piรน anonime e visivamente ripetitive, facendo un miscuglio non meglio definito tra ambienti fognari/laboratori/strane strutture sotterranee poco memorabili. Lo stesso si puรฒ dire per la storia, che risulta piรน funzionale al collegamento con RE 1 e 2 piuttosto che brillare di luce propria. In piรน anche sul fronte atmosfera e tensione siamo decisamente un gradino sotto, ma siamo sinceri, si tratta di picchi difficilmente raggiungibili quando arrivi dopo un capostipite che ha fatto scuola. Se il confronto con Rebirth quindi non risulta impietoso ma sicuramente perso, ciรฒ non toglie che considerando Zero HD: Remaster come gioco a sรฉ (per quanto possibile) mi sento di dire che ci troviamo di fronte ad un ottimo pezzo di game design old school, bello da vedere e da giocare. Qualcosa che ha una dignitร  leggermente superiore alla mera โ€œoperazione nostalgiaโ€ che pur con tutti i difetti del caso/epoca/genere, vale la pena -perchรฉ no- anche riscoprire.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'universitร , e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!