Paperopoli ha di nuovo il suo vendicatore!
Nato dalla fantasia di un trittico di autori squisitamente italiano (Elisa Penna, Guido Martina e Giovan Battista Carpi), Paperinik è un supereroe come ce ne sono pochi, alter ego dello spiantato Paolino Paperino e vendicatore dei giusti in quel di Paperopoli. Fa la sua prima apparizione addirittura nel 1969, con la storia “Paperinik il diabolico vendicatore” (Topolino 706-707) con cui si gettano le basi del personaggio e gli si conferisce un carattere noir, ma comunque politicamente corretto che lo renderà celebre tanto in Italia, quanto nel resto del mondo (il che, se possiamo dirlo, ci inorgoglisce non poco!). Elisa Penna, che è poi la mente dietro al concept, lo immaginò come una versione disneyana di Diabolik, in cui mescolare anche diversi altri eroi della vecchia letteratura pulp, come Rocambole, Arsenio Lupin e Fantomas, e proprio il nome di quest’ultimo fu poi ricalcato per creare il personaggio di Fantomius, leggendario ladro paperopolese di cui Paperinik raccoglierà l’eredità, rinvenendone il diario segreto e impadronendosi di alcuni dei suoi vecchi gadget in quel di Villa Rosa. Sembra una vita fa, e in effetti lo è.
Se all’inizio il personaggio non fu altro che un alter ego il cui compito, in fondo, era dare una dignità a Paperino lavorando per la sua rivalsa nei confronti del parentume (Zio Paperone i primis), con gli anni tale concept venne pian piano abbandonato, lasciando intatta solo la squisita dualità del personaggio, secondo la formula Paperinik:eroismo=Paperino:pigrizia. E così mentre da un lato c’era un Paperino sempre molle nei confronti del lavoro e dell’impegno, Paperinik cominciò a realizzarsi sempre più come supereroe a tutto tondo, soprattutto grazie alle invenzioni fornite dal fido Archimede Pitagorico, che donò al personaggio non solo una sorta di “sidekick” ma anche un armamentario di tutto rispetto, ma non a prova di futuro. Con il passare degli anni, e la necessità di traghettare le storie verso quelli che erano i nuovi gusti dei lettori, ormai “maturi” e per questo ormai incapaci di trovare nel personaggio la giusta “malizia”, si decise quindi di aggiornare Paperinik per il futuro, utilizzando quello che è lo stile (anche solo concettuale) del reboot fumettistico americano. La necessità di un nuovo aggiornamento (di armi e tematiche) sarà poi la definitiva consacrazione del personaggio che, simbolicamente rappresentato anche sulle tavole come inadeguato per i nemici moderni, si darà una bella tirata a lucido nel 1996 con gli albi PKNA diventando ufficialmente PK. Con un formato da comics statunitense e delle storie che proprio da quella concezione fumettistica sembrano derivate, Paperinik vive un periodo fortunatissimo, completando il suo sdoganamento in giro per il mondo e consacrando tutta una serie di nuovi format del fumetto disneyano, dall’aspetto e dalle tematiche più adulte, ma non per questo prive del tipico sorriso che le contraddistingue. Le avventure di PK proseguirono, quindi, sino al 2002 quando con la terza serie ufficiale (“PK – Pikappa”), la saga fu chiusa a causa delle vendite in declino.
Ora, finalmente, dopo qualche rara (anzi rarissima!) comparsata, il papero mascherato torna in edicola, non con il proprio nome in copertina, ma con una delle tipiche operazioni estive di Topolino, con il quale il personaggio ci accompagnerà per ben 5 settimane, insieme all’uscita del PK Blaster (pistola da laser game componibile e, ovviamente, a tema). La storia, “Potere e Potenza”, lo diciamo subito, sa genuinamente delle care vecchie avventure di PK, tanto che parrebbe il prosieguo ideale delle avventure della vecchia rivista dedicata. La bellezza, e il coraggio di questa operazione sono proprio qui: nella volontà non tanto di appiattire il personaggio rendendolo godibile ai nuovi lettori (o a quei pochi che non lo conoscono) e quindi “resettandolo”, ma piuttosto ripescando dalla sua mitologia più nota e amata, fatta di evroniani, Ducklair Tower e cronopirati, il tutto con un tratto squisito ed una colorazione notevole ad opera del duo Pastrovicchio/Monteduro. È un vero e proprio salto indietro nel tempo… l’incontro con un personaggio amatissimo che ha accompagnato tantissimi di noi nel corso degli anni della scuola (o giù di lì) con storie affascinanti e futuristiche. Potere e Potenza è la chiosa perfetta di quello stile, una storia che nella premessa è già bellissima, che è poi esattamente quello che desideravamo Disney (e Panini) facessero per il personaggio. La ripresa, poi, della vecchia continuity ci fa ben sperare sul futuro del personaggio, che se magari il riscontro sarà positivo vedremo, finalmente una quarta serie dedicata/reboot, che riporti il personaggio in edicola con storie inedite e non, come ancora è possibile fruirne, attraverso riviste contenitore come Paperinik Appgrade dal sapore, ora, un tantino stantio.
Se la scelta di riproporre il personaggio attraverso le sempreverdi pagine di Topolino premierà Paperinik, non ci è dato saperlo, ma come vada vada siamo felici di ritrovare un vecchio amico, e si… persino di rivedere il brutto muso di nemici come Il Razziatore. Personaggi che hanno ancora addosso i colori di vecchia avventure, passate in compagnia di un magazine che, con i suoi modi squisitamente disneyani, ha saputo trattare temi come la morte, l’abbandono, il coraggio, con uno stile tale che, scusate se è poco, noi ci portiamo ancora dentro.