Fumetti e Rock ‘n’ Roll: le migliori storie a fumetti per raccontare una sinergia
La collaborazione tra Dylan Dog e Vasco Rossi, icona rock del Belpaese, non è qualcosa che possa considerarsi una novità per i fumetti. L’Old Boy è sempre stato un concentrato di citazioni al “buon vecchio rock”, con riferimenti al genere non solo nelle vignette, in qualche radio di passaggio o alla televisione, ma anche nelle sue storie. Un tratto che ha sempre contraddistinto il fumetto creato da Tiziano Sclavi e che è stato per lungo tempo uno dei marchi di fabbrica più amati dai suoi lettori.
Il trittico di storie ispirate alla musica di Vasco Rossi iniziate con Sally, opera di Paola Barbato e Corrado Roi, rievoca alcune delle tensioni musicali tipiche del Blasco. La nostra lotta continua in un’esistenza che non sembra appagarci e in cui dobbiamo trovare qualche motivazione per andare avanti, la necessità di “sentire”, provare emozioni per poterci definire vivi. L’albo riesce, in una parola, a trasmettere quella ricerca di un sentimento, di un’elettricità che è tipica del Rock & Roll.
Non si può tuttavia dire che l’operazione di questo Dylan Dog #418 sia unica nel suo genere. I fumetti sono da lungo tempo un piccolo, meraviglioso rifugio per gli amanti della musica rock e tante volte, sotto tante vesti differenti, ci siamo trovati di fronte alla “sinergia” tra i due medium: il fumetto e la musica. Celebriamo dunque l’uscita di Sally in maniera un po’ diversa, andando a riscoprire alcuni fumetti che hanno fatto delle citazioni al Rock & Roll la propria stella polare. Mettete in sottofondo i Queen, i Clash, gli AC/DC o qualsiasi altro gruppo vi piaccia ascoltare mentre leggete i fumetti.
1 – Paperino e i primi passi del Rock (Topolino #2835, fumetti Disney, Giorgio Salati e Silvia Ziche)
Forse vi sorprenderà iniziare proprio dai fumetti di casa Disney, ma parlando di “primi passi” e origini del Rock & Roll ci sembra appropriato iniziare da qui. La storia raccontata da Salati è un concentrato di splendide citazioni alle origini del genere musicale, riguardanti in particolari Chuck Berry ed Elvis Presley.
Torniamo quindi alla Paperopoli del 1954, grazie a un portale inventato da Archimede “mascherato” da parco dei divertimenti di Zio Paperone. Qui Paperino ha un’opportunità unica, quella di incontrare per la prima volta il suo idolo, Duck Berry, inventore del Rock n’ Roll e del passo dell’anatra.
Accompagnati dagli splendidi disegni di Silvia Ziche ci troviamo di fronte a un omaggio puro e semplice al primo rock, quello più genuino, prima che il genere si affermasse su larga scala. Anni in cui la musica iniziava a trasformarsi e a diventare uno sprone per le masse di giovani, un inno a quell’elettricità che accompagna il Rock.
2 – Nevermind (Rizzoli, Tuono Pettinato)
La scomparsa di Tuono Pettinato ha lasciato un profondo dolore dentro ai fan del fumetto italiano. L’artista pisano si era imposto al grande pubblico per il suo umorismo e la sua capacità di raccontare le storie dei grandi personaggi con semplicità e passione. Quella passione derivata dall’affetto verso queste figure, capace di trasparire nelle pagine dei suoi albi.
Ed è curioso pensare che una delle sue migliori biografie a fumetti riguardi un’altra persona che, come lui, è scomparsa troppo presto. Un’icona del rock e un innovatore musicale come Kurt Cobain. La storia del leader dei Nirvana è la storia di un giovane uomo con una profonda sensibilità e un grande disagio interiore, espresso attraverso l’arte. Non solo la musica, ma anche il disegno, uno sfogo che ha accompagnato il musicista per gran parte della sua vita.
Se è vero che il frontman dei Nirvana fu la voce di un’intera generazione, Tuono riesce a diventare la voce di Cobain. Forse per la comune passione per il disegno, nelle pagine di Nevermind traspare una profonda empatia verso la persona protagonista della biografia. Nella lettura l’autore si cala nei panni di Kurt, provando quello che prova lui e dando al lettore una piccola parte delle sensazioni provate nel corso della sua vita, conclusa in maniera tragica un fatale giorno di Aprile a metà anni Novanta.
3 – Deadpool Vol. 2 (Marvel, Daniel Way, Paco Medina)
In fondo ve lo aspettavate anche voi: il Mercenario Chiacchierone è un concentrato di riferimenti alla cultura pop, una serie di citazioni a raffica che annichilisce la quarta parete. Per poter parlare al meglio di questo personaggio è perciò necessario fare una scelta. Abbiamo così deciso di parlare al meglio del secondo volume delle avventure di Wade Wilson, quelle curate da Daniel Way che, dal 2008 al 2012, ha fatto di Deadpool uno dei fumetti più popolari di casa Marvel.
Way ci appare come un “nerd che scrive di un nerd per i nerd”. Riesce a calarsi perfettamente nella mentalità di Deadpool e la mette su carta con l’aiuto di Paco Medina. Il duo ci consegna così alcune delle citazioni migliori del personaggio, in particolare quelle musicali. Che Wade amasse generi musicali tendenti al punk non era una novità, ma sulle pagine di questa nuova pubblicazione vediamo il mercenario scatenarsi in fatto di citazioni. Cantare in diretta televisiva Know Your Rights dei The Clash o replicare a un irritatissimo Nick Fury citando God Save the queen dei Sex Pistols è solo l’inizio. Le pagine dei fumetti di Way nascondono una serie infinita di strizzate d’occhio agli amanti del Rock & Roll.
L’unica pecca, se proprio vogliamo trovarne una, è che la traduzione italiana non riesce sempre a rendere questi giochi di parole e riferimenti. Il nostro consiglio spassionato è quello di leggere il fumetto nell’originale in lingua inglese, in modo da apprezzare al meglio le tantissime citazioni musicali.
4 – Josie and the Pussycats (Archie Comics)
Torta di mele, baseball e fumetti della Archie Comics. Queste sono le basi dello stile di vita americano negli anni del conformismo, quel periodo così ben descritto da Happy Days. Sono gli States dell’immediato dopoguerra, quelli di Harry Truman e di “Ike” Eisenhower, vissuti con una fiducia totale verso il capitalismo. Ma non si può dire che anche la Archie Comics sia rimasta indifferente ai cambiamenti della società.
Ecco quindi che, nel 1963, nel bel mezzo della rivoluzione culturale e musicale, facciamo per la prima volta la conoscenza di Josie and the Pussycats. Il fumetto, che vedeva al centro della propria trama il gruppo di musiciste di Riverdale per l’epoca fu, in una certa misura, premonitore e anticipatore. La Beatlemania sarebbe scoppiata solo l’anno successivo, grazie alla pubblicazione del secondo LP del gruppo il 22 Novembre del 1963 (data cruciale anche per la storia degli Stati Uniti). Ma il fumetto delle Pussycats non si limitava alla musica.
Quello scorcio di anni Sessanta fu uno dei più importanti per la promozione dei diritti civili. Martin Luther King Jr. tenne il suo celebre discorso “I have a dream” e sempre più persone, indipendentemente dall’etnia, lottarono perché finisse la segregazione. L’integazione è alla base di Josie and the Pussycats, mostrandoci un gruppo multietnico che cerca di farsi strada sulla scena musicale. A modo suo il fumetto della Archie Comics ci offre uno straordinario spaccato degli anni Sessanta, capace di entrare anche nelle cultura di massa grazie al cartone di Hannah & Barbera realizzato nel decennio successivo.
5 – Black Canary Vol. 1 (DC Comics, Brenden Fletcher e Annie Wu)
Forse non l’eroina DC più nota ai fan occasionali, ma senza dubbio una delle più rock. Creata nel 1947 da Carmine Infantino e Robert Kanigher, la “Bomba Bionda” è stata al centro di una suo pubblicazione in anni abbastanza recenti, nel 2015. Dopo decenni come membro della Justice League e dopo essere stata ricordata soprattutto per essere la compagna storica di Freccia Verde, nel ciclo di storie di Brenden Fletcher e Annie Wu la vediamo come leader della propria band musicale.
Alternare le notti da vigilante agli spettacoli rock non è una sfida semplice, neppure per Dinah Lance. Gli albi, oltre a dare risalto a una delle “leaguer” storiche di casa DC, si mostrano come uno spaccato della vita musicale di una piccola band in cerca di successo. Agenti interessati solo al guadagno, roadie, piccoli e grandi eventi dietro le quinte, contratti da firmare e rispettare.
A modo suo, questa interpretazione di Black Canary, ci mostra attraverso i fumetti cosa voglia dire “vivere il Rock & Roll”, un po’ come cantavano i Queen nel loro Was it all Worth it. Finiscono così per mischiarsi due livelli: quello della vigilante, che deve difendere e proteggere le persone comuni, e quello della cantante. Ma la risposta alla domanda, se ne valga davvero la pena, è la stessa che si dava Freddie Mercury nella canzone del 1989.
6 – Razzi Amari (Stefano Disegni e Massimo Caviglia)
Immaginate un mondo magnifico, dove tutto è perfezione. Ebbene, quel mondo è in realtà solo un’illusione creata da delle macchine che hanno assoggettato il genere umano, condizionando la loro visione della realtà. Tuttavia qualcuno se ne accorge e lotta disperatamente per ridare agli umani la verità.
Se state pensando a Matrix non avete sbagliato. Ma noi parlavamo di Razzi Amari, il fumetto creato da Stefano Disegni e Massimo Caviglia sei anni prima del film delle sorelle Wachowski. Una controversia che da diversi anni infiamma ancora la rete e che probabilmente non avrà mai uno sbocco legale.
Se si esclude il seguito dell’opera, Razzi Amari resta un esperimento unico nel suo genere, una vera rock opera a fumetti, che Disegni e Caviglia concepirono allegando all’albo un’audiocassetta con delle tracce da riprodurre in momenti determinati della lettura. Insomma, un vero e proprio metafumetto, giunto forse sul mercato troppo presto per poter essere adeguatamente apprezzato.
7 – Rock ‘N’ Roll Comics (Revolutionary Comics)
Prima di congedarci sentiamo il bisogno di consigliare un ultimo fumetto. Si tratta delle biografie delle grandi figure del rock pubblicate da Revolutionary Comics. Rock ‘N’ Roll Comics è senza dubbio una serie a fumetti particolare, dove sotto l’egida dell’autore, editore e curatore Todd Loren trova spazio la storia a fumetti di questo genere.
Dai Guns ‘n’ Roses a Bob Dylan, sono dozzine i gruppi e gli artisti immortalati all’interno di questi albi, dove vengono ripercorse le loro storie, fatte di insuccessi e difficoltà: è un lungo percorso verso la vetta (se si vuole fare rock & roll…). La raccolta forse non darà ai fan desiderosi di ricostruire la storia del genere una cronologia e un’organicità, e magari (qualche volta) idealizza un po’ troppo la vita di queste rockstar.
Ma al suo interno, ciò che si coglie, è un puro e genuino amore per un genere musicale che è qualcosa di più per tante persone. Una musica che, sin dai suoi esordi, si è imposta anche come stile di vita, qualcosa di totalizzante e capace di sostenere chi la ascolta nei momenti più duri della propria esistenza.