Potenza a portata di portatile
Se qualche anno fa qualcuno fosse venuto da voi, dicendovi che aveva un’idea per un gioco davvero fighissimo dove delle macchinine prendono a sportellate un pallone con lo scopo di fare goal in un’arena futuristica, probabilmente avreste chiamato il vostro neuro-psichiatra di fiducia (tutti ne abbiamo uno) e avreste affidato il povero giovane alle sue protettive cure.
Per fortuna Psyonix, durante lo sviluppo di Rocket League ha tenuto il segreto per sé, evitando di far internare il team e lanciando uno dei successi più sorprendenti degli ultimi anni.
Infatti questo misto di calcio e demolition derby si è fatto spudoratamente strada nel cuore dei giocatori fino a diventare un vero e proprio culto: fatevi un giro su Youtube e vi troverete davanti ad una cascata di video nei quali non solo vengono presentati trucchetti e tutorial su come migliorarsi, ma anche interi match nei quali la bellezza e l’estrema giocabilità di questo titolo vengono fuori a suon di trick e goal all’ultimo minuto.
L’estrema facilità con la quale si può trasformare questo gioco in un prodotto di intrattenimento fruibile attraverso video, ha anche consacrato il suo ingresso all’interno di quel circolo ristretto (e elitario) che viene definito e-sport: Rocket League ad oggi conta una scena competitiva che, seppur non ai livelli dei titoli più blasonati (parliamo di League of Legends, Dota, Overwatch etc…), si è fatta un suo pubblico con il campionato ufficiale, seguito da fedelissimi fan e un trofeo di tutto rispetto. Forte di questo acclamato supporto, Psyonix ha pensato bene di rilasciare il titolo anche sulla neonata console di casa Nintendo, con dei presupposti davvero interessanti. Se volete sapere se lo studio californiano sia riuscito a replicare la qualità del prodotto visto su altre piattaforme, continuate a leggere.
Prima di tutto, partiamo con lo spiegare velocemente le regole di questo bizzarro gioco: il giocatore prende il controllo di un’automobile dallo stile piuttosto sopra le righe e viene catapultato in un match 3vs3 (la modalità classica), nel quale lo scopo è colpire la palla e infilarla nella rete avversaria. Le regole, insomma, sono quelle del calcio ma con la differenza che invece di due gambe dovremo usare quattro ruote. Su questa struttura piuttosto semplice Psyonix ha innestato tutta una serie di livelli di abilità che rendono il gioco estremamente profondo: infatti è possibile far saltare l’auto per colpire la palla in volo o usare il turbo per velocizzare le nostre azioni, ed infine combinale le due cose in voli acrobatici degni di essere condivisi sulla propria pagina Facebook per far morir d’invidia gli amici.
La forza di Rocket Legue è tutta qui: nella sua estrema combinazione di semplicità e profondità che rendono il gioco perfetto per essere apprezzato sia da chi cerca solo divertimento, sia da chi invece vuole farne una vera e propria passione. Il titolo non presenta una modalità single player, quindi sin da subito ci troveremo ad affrontare avversari umani con una progressione di livello legata al numero di match vinti. Man mano che si progredisce e si sale di livello si avrà a che fare con avversari più forti, con il doppio vantaggio di una sfida crescente da un lato e della scoperta dell’estrema versatilità di questo titolo dall’altro: il match-making fa un ottimo lavoro nel creare delle squadre piuttosto bilanciate, dandoci la possibilità di essere affiancati da giocatori più esperti ed essere testimoni di trick davvero sbalorditivi. Come tutti i giochi con una natura più o meno competitiva, anche Rocket League richiede una certa dedizione per arrivare ad un livello di abilità che ci permette di sfruttare a pieno l’estrema flessibilità delle meccaniche. Come anticipato sopra, questo non toglie il fatto che il titolo rimanga godibilissimo anche con una conoscenza base e si presti piuttosto bene a dei match casuali che non richiedono la dedizione di un professionista.
Ciò detto, concentriamoci sulle qualità del porting: in sintesi potremmo dire sin da subito che la che la versione Switch risulta estremamente fedele rispetto alla versione console e PC per quanto riguarda modalità di gioco e giocabilità, mentre notiamo diversi compromessi a livello visivo: il primo impatto per chi ha avuto modo di testare le altre versioni è sicuramente quello di trovarsi di fronte ad un sostanziale downgrade degli effetti visivi e delle texture dei modelli delle macchine. Questo aspetto è estremamente evidente sin dalle primissime fasi di gioco ma pure da semplici screenshot di comparazione.
Tale scelta non deve essere stata facile per Psyonix, eppure ci sentiamo di appoggiarla in pieno: la fluidità di Rocket League su Swith è eccellente e i 60 frame per secondo sono pressoché assicurati, sia in modalità dock che portatile. Insomma lo studio californiamo deve essere essere estremamente orgoglioso del risultato tecnico raggiunto, soprattutto se si tiene conto delle limitazioni che la console Nintendo inevitabilmente porta con sé.
Un altro esempio di come Psyonix sia riuscita ad aggirare queste barriere è la componente multiplayer: non solo tutte le feature presenti su console casalinghe sono state preservate, ma Rocket League è anche uno dei pochissimi titoli completamente cross-platform (eccezione fatta per Playstation 4). È infatti possibile giocare non solo con utenti di tutto il mondo, ma anche con possessori del gioco su Xbox One e PC con l’estremo vantaggio di avere un match-making assai veloce e preciso con partite contese fino all’ultima botta di frontalino. Se vi preoccupa la differenza di abilità e di controlli che il cross-platform porta con sé, tranquillizzatevi perché Psyonix ha pensato a tutto, implementando la possibilità di disattivare questa opzione. L’unica pecca che ci sentiamo di segnalare a livello multiplayer è la mancanza di una chat vocale che rende estremamente difficile coordinare la squadra: un’assenza non da poco per un titolo di questo genere.
Verdetto:
Rocket League approda su Switch conservando completamente il suo spirito e mettendo a disposizione del giocatore un’esperienza sopraffina, fatta di divertimento, sfida e alcune chicche esclusive per la console Nintendo (la macchina di Super Mario con tanto di cappello è una pura goduria per gli occhi). Un acquisto obbligato per chi cerca un titolo estremamente profondo e longevo da aggiungere alla sua collezione di giochi Switch.