Ronin non è un supereroe. Non è nemmeno un personaggio. Ronin è un’identità che assume chi non ne ha più una.
Nei trailer di Avengers: Endgame, abbiamo visto l’abile arciere Occhio di Falco intento a far fuori degli yakuza maneggiando una spada, con indosso un costume che in molti hanno facilmente riconosciuto. Il cappuccio nero e i ricami d’oro dopotutto sono inconfondibili: si tratta di Ronin, un’identità assunta da diversi personaggi nel corso degli anni nei fumetti Marvel, ma particolarmente legata a quella di Clint Barton. Già il significato del nome giapponese dovrebbe lasciar intendere di che tipo di personalità stiamo parlando. Questo termine significa letteralmente “uomo alla deriva”, e veniva utilizzato per indicare quei samurai rimasti senza un padrone. Più in generale, è una parola dispregiativa utilizzata per indicare una persona senza onore.
La mancanza di onore non riguarda però di certo la figura della maschera del Ronin della Marvel, che riprende per lo più la simbologia dell’uomo che vaga privo di una meta o di una direzione, un personaggio che si allontana dai suoi canoni e diventa un combattente abituato ad agire da solo. Chi ne prende l’identità, nei comics, diventa sempre una figura tendenzialmente letale, senza mai però rinunciare completamente ai suoi ideali, bensì portandoli all’estremo. Nell’universo Marvel, inoltre, Ronin è sempre un termine associato a qualcuno che agisce sotto copertura, nell’ombra, per portare a termine la sua missione.
A qualunque costo. La violenza e l’identità segreta di Ronin si ricollegano ovviamente anche a quel breve frammento visto nel trailer di Endgame. Il personaggio interpretato da Jeremy Renner ci dimostra infatti come Clint Barton sia presumibilmente cambiato in seguito agli avvenimenti di Captain America Civil War e all’approvazione del Trattato di Sokovia, che hanno visto un Occhio di Falco in fuga dalla legge, per cui molto probabilmente si è reso necessario un travestimento. Inoltre questo cambiamento potrebbe essere stato causato dalle conseguenze della Decimazione che, probabilmente, è arrivata a colpire la sua famiglia, che avevamo conosciuto in Avengers: Age of Ultron. Ma questa è una speculazione finora senza fondamento che scopriremo una volta seduti in sala, il 24 Aprile. Nell’attesa, andiamo a scoprire chi e cosa è Ronin.
Ronin: una maschera per quattro personaggi.
Nell’universo fumettistico, Clint Barton non è stato il primo eroe ad indossare l’iconico costume. Ronin infatti è un’identità ideata da Brian Michael Bendis e Joe Quesada per il personaggio di Maya Lopez, precedentemente conosciuta con il nome di Echo. Maya è una donna sorda dotata di incredibili riflessi fotografici, in grado di memorizzare e riprodurre qualsiasi tipo di movimento, abilità che ha sfruttato nel teatro e nella danza. Questo almeno finché non ha chiesto al suo tutore, il re del crimine Kingpin, come fosse morto suo padre, ucciso quando lei era piccola dallo stesso Wilson Fisk. Lui ovviamente le mente, dicendole che ad ucciderlo era stato nientepopodimeno che il famigerato diavolo di Hell’s Kitchen, Daredevil. Echo nasce quindi come villain, ma dopo aver scoperto l’inganno si redime affrontando e sconfiggendo Kingpin.
Ma, tuttavia, le sue sorti rimarranno comunque legate al Diavolo Rosso. Infatti, quando a Matt Murdock verrà proposto di entrare ufficialmente negli Avengers l’eroe rifiuterà proponendo al suo posto proprio Echo. Maya Lopez, che nel frattempo si era spostata in Giappone per meditare insieme a Wolverine, entrerà dunque a far parte degli Eroi più potenti della Terra indossando per la prima volta il nome di Ronin.
Il ruolo di questo primo Ronin sarà quello di fare da agente esterno degli Avengers, spiando l’organizzazione criminale nota come La Mano, guidata ai tempi da Elektra. Qui viene quindi proposto per la prima volta il significato del costume, ovvero il suo ruolo di combattente solitario, che agisce sotto copertura, un personaggio che vuole distaccarsi completamente da ciò che è assumendo un’identità senza identità, una maschera che nasconde un’altra maschera. Purtroppo, i giorni di Maya finiscono presto, perché viene scoperta da Elektra, uccisa e riportata in vita come serva della Mano. Gli Avengers la libereranno dal controllo, e lei si vendicherà della sua assassina mandandola incontro allo stesso destino. In seguito a questa morte, si apprenderà che Elektra non era altro che uno Skrull infiltrato, evento cardine che darà via dando alla leggendaria saga di Secret Invasion.Dopo il ritiro di Maya, Clint Barton divenne il nuovo Ronin, e dopo di lui altri due personaggi presero questa identità. Il primo di questi ultimi due è Alexei Shostakov, un villain conosciuto precedentemente come il Guardiano Rosso, la versione sovietica di Captain America. Questa versione ha due unicità: è il primo ed unico Ronin a far parte sempre e soltanto dei cattivi, ed è il solo ad aver creato un’interessante mitologia intorno alla figura del personaggio dopo Occhio di Falco. Si verrà a sapere infatti che una società segreta nota come Dark Ocean Society, organizzazione realmente esistita, nel corso degli anni ha sempre utilizzato l’identità di Ronin da associare ad un comandante quando necessario, creando così un’origine più estesa e appassionante a quella di Maya.
L’ultimo Ronin è stato Eric Brooks, conosciuto come il diurno Blade, che ha utilizzato questa identità per combattere dei vampiri insieme ai Mighty Avengers di Luke Cage per un breve periodo. Il costume è utilizzato per non farsi riconoscere dai succhia-sangue, ma questo probabilmente è stato il punto più basso toccato dal nome di Ronin, che con Blade perde quasi completamente il simbolismo nascosto sotto la maschera e diventa un semplice travestimento. Simbolismo che invece, come vedremo, grazie a Clint Barton raggiunge il suo apice.
Clint Barton: da Occhio di Falco a Ronin, passando per gli Avengers
Arriviamo quindi al secondo Ronin, Clint Barton, che assume la nuova identità dopo aver ceduto il nome di Occhio di Falco a Kate Bishop. Come detto in precedenza, Clint è particolarmente legato alla figura di Ronin per il lungo periodo in cui ha indossato la maschera e per gli antefatti che lo hanno portato ad ottenerla. Dopo essere morto e resuscitato per mano di Scarlet in House of M, decide di non indossare più il suo vecchio costume e di mantenere segreto il suo ritorno. Inoltre, tenta anche di uccidere Wanda Maximoff, ma la ragazza ha perso completamente la memoria, cosa che dissuade Clint dalla vendetta. Mentre è alla ricerca della strega, in America si svolge la celebre Guerra Civile dei supereroi, in cui partecipa Kate Bishop nei panni della nuova Occhio di Falco. Dopo la morte di Captain America, Clint diventa per un brevissimo periodo il nuovo capitano, su richiesta dello stesso Tony Stark che, in qualità di neo-direttore dello Shield, aveva bisogno di ricostruire l’intera comunità dei supereroi e aveva bisogno di un simbolo su cui poter contare. Barton era l’unico, in quel momento, che potesse raccogliere l’eredità del Capitano, visto che per lungo tempo si era addestrato con Steve Rogers e sapeva lanciare lo scudo quasi come lui, grazie alla sua abilità da tiratore.
Clint accetta e all’inizio è orgoglioso di poter ricoprire una carica così importante, ma presto nuovi dubbi verranno a mettere in dubito le sue convinzioni. Infatti, in qualità di agente di Stark si scontra con la sua allieva Kate, che era in fuga per essersi opposta all’Atto di Registrazione dei Superumani. Dopo questa battaglia abbandona lo scudo di Capitan America, perché sente di averne tradito lo spirito e l’insegnamento. Inoltre, sceglie di non riprendersi il suo vecchio nome di lasciare alla Bishop ufficialmente i panni di Occhio di Falco.
Rimasto senza più alcuna identità, Clint Barton si unisce agli Avengers durante la missione di soccorso di Maya Lopez, quella che abbiamo già menzionato in cui lei poi uccide l’Elektra/Skrull. Alla fine, Barton, con l’approvazione di Maya, prenderà l’identità di Ronin. E, da quel momento, nulla sarà più lo stesso per lui.
Clint/Ronin combatterà nella Secret Invasion ed avrà un ruolo fondamentale da protagonista durante il successivo Dark Reign di Norman Osborn. Quest’ultimo infatti, dopo essersi distinto nel conflitto con gli alieni mutaforma, prenderà il comando dello S.H.I.E.L.D. trasformandolo nell’H.A.M.M.E.R. e fonderà i Dark Avengers, una versione dei Vendicatori composta da supercriminali che prendono nomi e costumi degli eroi originali. Intanto, Ronin apre un’agenzia di spionaggio anti-terroristica, la W.C.A., e diventa anche leader dei New Avengers, gruppo che si opporrà al regno oscuro del fu Goblin. Inizia così una delle esperienze più contraddittorie e ambigue della vita di Clint Barton.
Ronin: opporsi all’oscurità con qualunque mezzo
Il Dark Reign è probabilmente uno dei periodo più difficili dell’intera storia dell’Universo Marvel. Norman Osborn spadroneggia e ha creato un autentico regno di cui, col sostegno delle autorità, è il monarca assoluto. I supereroi sono soli, divisi, braccati e cacciati come animali, colti da questa minaccia nel loro momento peggiore, indeboliti dalla prima Guerra Civile che ha lasciato ferite profonde e diffidenza reciproca. In una fase così problematica e drammatica, Clint nei panni di Ronin decide di prendere in mano la situazione e diventa una protagonista assoluto. Si sa che in tempi di crisi c’è bisogno di soluzioni estreme per problemi estremi e l’ex Occhio di Falco è disposto a tutto pur di essere il rappresentante di questa filosofia. Ed è così, seguendo questa strada, che si macchia di un crimine terribile. Anzi, di un quasi crimine.Ronin organizza infatti un piano per uccidere Norman Osborn a sangue freddo, optando per una atto di violenza efferata imperdonabile per un Avenger, specialmente per uno che si è sempre considerato un allievo di Captain America. I New Avengers, ovviamente, non sono d’accordo con la sua proposta. Tuttavia, Ronin assalta la base dei Dark Avengers e riesce addirittura a sconfiggerli per poi ritrovarsi di fronte ad Osborn. Gli spara con una shotgun e nel momento in cui si accinge a sferrare il colpo di grazia colpisce un campo di forza che lo proteggeva. Il direttore dello Shield lo cattura e lo fa torturare da Mentallo. Rimane ospite dei suoi nemici a lungo, finché non viene liberato dai suoi compagni e, allora, ammette di aver sbagliato.
Appena in tempo perché Clint non è l’unico Avenger che deve essere soccorso. Steve Rogers ha bisogno di lui.
Infatti si è scoperto che Capitan America non era davvero morto, ma era stato spedito in un loop temporale in cui ripeteva all’infinito tutte le azioni della sua vita, dalla Seconda Guerra Mondiale agli Avengers. Insieme, riescono a salvarlo e, sotto il comando del loro leader naturale, mettono da parte i vecchi dissapori per sconfiggere definitivamente Norman Osborn nel mega-evento Assedio.Quando Barton ritornerà Occhio di Falco, farà squadra con Kate Bishop, a cui lascerà comunque la possibilità di condividere il titolo. Ma i legami con Ronin non sono finiti per il nostro arciere preferito, che si ritroverà ad affrontare insieme alla Vedova Nera il già citato Alexei Shostakov. Il piano di questo nuovo nemico era quello di assassinare Natasha Romanoff, sua ex-moglie prima che lei tradisse il KGB per lo S.H.I.E.L.D. Insieme, riescono a sconfiggerlo e per Clint sarà l’occasione per chiudere definitivamente con Ronin e con un periodo difficile della sua vita.
Ronin: dall’Ultimate Marvel ad Endgame
Come i più attenti avranno notato, con l’eccezione di Alexei Shostakov, Ronin non è un personaggio cattivo o moralmente ambiguo, quanto piuttosto la versione dark di un supereroe. Per fare un paragone con la Distinta Concorrenza, potremmo dire di trovarci davanti ad un Batman con l’aggiunta di qualche problema emotivo di troppo in stile Capuccio Rosso. In ogni caso, quella di Ronin in Avengers: Endgame pare essere una figura che prende le distanze dalla sua controparte fumettistica. Allora, viene da chiedersi, da dove arriva?La risposta è semplice: come alcuni sanno il Marvel Cinematic Universe deve molto all’universo Ultimate avviato nel 2000 da Brian Michael Bendis, sia in termini di visione che di interpretazioni dei personaggi. In questo specifico caso, il nome di Ronin è però legato ad una delle personalità di Marc Spector, alias Moon Knight. Le somiglianze sono infatti altre.
Clint Barton nell’Universo Ultimate è un superumano con la vista potenziata artificialmente e, come le speculazioni sul suo destino al termine di Avengers: Infinity War, segue un percorso simile a quello del Punitore, perdendo la famiglia in seguito al tradimento della Vedova Nera, artefice della morte della moglie e dei sue tre figli. In seguito, Occhio di Falco perderà completamente il senno indossando un costume scuro intero (qui ci starebbe bene una strizzata d’occhio) e diventando più violento verso gli altri e verso sé stesso, tanto da uccidere brutalmente e a sangue freddo la Vedova Nera.
Ronin: agire per il bene degli altri
In conclusione, quella di Ronin è un’identità che viene usata da un personaggio quando non vuole rivelare chi è veramente, come Maya la cui conoscenza era riservata esclusivamente a Capitan America e Daredevil. A rompere questa regola è Clint Barton, che indossa il costume solo per lasciare spazio a Kate Bishop nel ruolo di Occhio di Falco. Ronin è anche un’identità che tira fuori il peggio dell’animo umano in situazioni estreme, spingendo addirittura Clint a sparare a Norman Osborn pur di fermarlo, ma allo stesso tempo non ha un ruolo così oscuro e solitario come le sembianze della maschera e il nome da samurai vogliono farci credere. Tutt’altro, Ronin/Barton è sempre l’eroe che tutti conosciamo, con indosso un altro costume.
Il cambio di costume comporta sempre un cambiamento nel personaggio, una sua evoluzione (o degenerazione). Clint nei panni di Ronin diventa più carismatico, supportato da armi corpo a corpo e inizia anche a combattere in prima linea, cosa che simbolicamente lo aiuta quando guiderà i New Avengers verso il confronto con i Dark Avengers. Perché, come Capitan America ci ha insegnato, un vero leader si lancia in battaglia sempre prima di tutti gli altri. In questo senso, si può dire che Occhio di Falco abbia interpretato e fatto suo il ruolo, trasformandolo in qualcosa di diverso. Clint, nonostante decida di dover agire in maniera differente dal passato, di dover essere più forte, anche più spietato, per opporsi alla deriva degli eventi, guarda dentro l’abisso ma non gli permette di trasformarlo. Un esempio importante da imparare, nella speranza che in Avengers: Endgame riesca a fare lo stesso.