Divertenti e pervertiti, fino alla fine
Sembra ieri che Sacro/Profano era un fenomeno del web. Sembra ieri pomeriggio che il fumetto, dal web, ha conquistato il mondo della carta (con Edizioni Dentiblù). Sembra ieri sera che, anche su carta, la serie di Mirka Andolfo ha ottenuto altrettanto successo con seguiti, spin-off e capitoli interstiziali. E ora siamo di fronte all’ultimo capitolo: Paradiso.
Se siete tra i pochi che ancora non hanno idea di cosa parli Sacro/Profano, in brevissimo, è la storia della relazione tra un diavolo letteralmente “indiavolato”, Damiano, e un’angela super sexy, Angelina, e di tutte le assurde situazioni in cui i due innamorati si vedono catapultati. Ogni volume di Sacro/Profano raccoglie tante brevi storie mono-pagina, incorniciate da una storia di sfondo a “bassa continuity” (una storia è a “bassa continuity” quando le novità vengono introdotte molto lentamente nel corso di una lunga serie; esempi celebri sono Dylan Dog, Dr. House, CSI, Castle). Paradiso, che è il terzo e ultimo volume della Saga, non fa eccezione.
Aspettatevi quindi la solita miscela esplosiva preparata e cucinata, sia nei testi che nei disegni, dall’ormai celebre Mirka Andolfo (con Gabriele Bagnoli agli inchiostri): forme e colori iper-vivaci che esaltano al massimo la dinamicità di storie che altrimenti, in una pagina sola, rischierebbero di stare strette; umorismo sexy a non finire, che attraversa i classici cliché della vita di coppia, più o meno “zozza”, senza mai sembrare trito o sfociare nel trash. Un compito svolto a dovere, quindi, ancora una volta.
È vero, non sarebbe stato del tutto illegittimo aspettarsi da questo volume conclusivo qualcosa di più del canonico “more of the same”, ma bisogna anche considerare che in ballo c’erano le diverse sotto-trame seminate nel corso della Trilogia (la più grossa delle quali è… / se non avete letto i primi due saltate alla fine di questa parentesi / …la gravidanza di Angie!), concluse tutte diligentemente in Paradiso, sebbene senza grandissimi sorprese.
L’ironia e lo stile dell’Autrice, comunque, sono rimasti intatti e accompagnano senza segni di stanchezza la storia verso la sua naturale conclusione. È sorprendente, e va specificato, come Sacro/Profano riesca, meglio di tanti altri nel settore, a spingersi molto in là nei meandri dell’umorismo sexy senza mai risultare volgare. Ebbene, in Paradiso tale humour viene incontro alle esigenze narrative di chi aspettava il suo happy ending dall’inizio della fiaba (Damiano il diavolo compreso), senza però per questo uscirne sacrificato. E tutti vissero…