Quattordici anni dopo l’uscita originale, Sam & Max Save The World torna in una versione rimasterizzata che si lascia giocare ancora con piacere
Siamo nel 1993 e LucasArts decide, nell’epoca d’oro delle avventure punta e clicca, di portare sui computer di tutto il mondo il duo di personaggi creati da Steve Purcell, Sam & Max. Sam & Max Hit The Road è un successo e diventa un cult.
Da allora però la strada del dinamico duo è tutta in salita ed è fatta di progetti abbandonati, cancellati o mai realizzati, fino al grande ritorno del 2006, quando alcuni ex dipendenti di LucasArts, ora in seno a TellTale, realizzano Sam & Max Save The World (o Stagione Uno in alcuni paesi, tra cui il nostro).
Il gioco è nuovamente un successo e apre la strada al filone dei giochi a episodi che farà grande TellTale prima del recente fallimento e rinascita, ma questa è un’altra storia.
Torniamo ai giorni nostri, quando Skunkape Games, a sua volta composto da ex dipendenti proprio di TellTale, decide di “restaurare” Sam & Max Save The World, e ci riesce ottimamente.
Formaggio coi buchi
Lo avviamo e siamo nell’ufficio della Freelance Police, dove i nostri due eroi aspettano la telefonata di qualche cliente. Chiamata che puntualmente arriva, quando però il telefono gli viene sottratto da un prepotente topo che vive nel loro ufficio, e che in cambio della restituzione chiede un pezzo di formaggio svizzero.
Interagendo coi vari oggetti dell’ufficio dei due, finiamo per aprire un armadio, trovandoci dentro una valanga di pezzi di formaggio. Ma il topo ha dato disposizioni ben precise: deve essere formaggio svizzero! Niente paura: apriamo l’inventario, prendiamo la pistola, spariamo al formaggio et voilà: formaggio coi buchi. Il topo è contento.
Sono stati questi i miei primi cinque minuti col gioco, e forse non bastano a far capire il carattere ironico, nonsense e folle di Sam & Max, ma vi assicuro che se è il tipo di umorismo che fa per voi, riderete dall’inizio alla fine. I personaggi sono ben costruiti e prendono in giro la società americana (e non solo) in una maniera ancora attualissima, e alcune chicche nei dialoghi (provando a chiedere sempre la stessa cosa ad un personaggio, scatenerà linee di dialoghi e reazioni che ho trovato esilaranti) che vi strapperanno sempre un sorriso.
La trama infatti non è nulla di particolarmente elaborato o intelligente, ma è un bene, proprio perché il gioco non si prende assolutamente sul serio, regalandovi scene assolutamente memorabili tra giochi di parole, rotture della quarta parete e battute più o meno assurde.
Passando al comparto visivo, già ad un rapido primo sguardo la grafica, i colori e perfino l’audio sono migliori sotto tutti gli aspetti rispetto all’originale, e restituiscono agli appassionati, o chi magari all’epoca era troppo piccolo per goderselo (sono pur sempre passati quattordici anni) un gioco davvero divertente, e sappiamo in questo periodo storico quanto abbiamo bisogno di farci una risata di gusto.
Meno freddezza, più autenticità
E paradossalmente, se da un lato ci piace sottolineare il nostro apprezzamento verso i remake “lavorati”, quelli che aggiungono davvero qualcosa, migliorano il gioco, distruggendolo da zero per ricostruirlo totalmente, Sam & Max Save The World è bello proprio perché non è così.
Mi spiego: creare un gioco di Sam & Max del 2006 riparendo da zero ricostruendolo con una grafica contemporanea, semplicemente non sarebbe stato Sam & Max. Gli sviluppatori lo hanno capito e hanno “solo” ripulito e dato una sistematina al tutto, lasciando però l’anima del gioco inalterata. Gli oggetti spigolosi, i font improbabili, è questo Sam & Max e non lo vorremmo in nessun altro modo.
Perché poi in effetti ci sono tutti gli ingredienti che ci aspetteremmo di trovare: la solita ironia dissacrante dei due, la struttura a episodi (legati da un fil rouge, ma giocabili anche singolarmente senza problemi, tanto che il gioco, quasi come se fosse un DVD, lo divide in capitoli giocabili nell’ordine che si preferisce), il sapore dei punta e clicca di un tempo, il violento umorismo di Max e il fascino da imbranato investigatore noir di Sam, quasi un Humphrey Bogart dei poveri.
Insomma, non ci sono sostanzialmente vere e proprie novità rispetto al gioco originale: gameplay, dialoghi, trama, è tutto stato semplicemente rivisitato in modo che giocarlo Joy Con alla mano sia effettivamente una gioia, e così è.
Anche i dialoghi sono rimasti gli stessi, ed è interessante notare che il gioco sia ambientato in un’epoca in cui Keanu Reeves non era idolatrato da tutti come adesso, e il presidente degli Stati Uniti era ancora George W. Bush, entrambi riferimenti che si possono trovare in alcune battute. Sembra passata una vita.
D’altra parte però anche gli enigmi sono rimasti gli stessi, e se vogliamo dirci tutta la verità e nient’altro che la verità, quello dei punta e clicca non è un genere che sia invecchiato benissimo, e le nuove generazioni potranno avere un po’ di diffidenza nei confronti di enigmi che richiedono pazienza e colpo d’occhio per attivare determinate situazioni.
Ed è proprio questo il difetto più grande di Sam & Max Save The World, che c’è il forte rischio che solo gli appassionati o i fan dei due personaggi possano trovare il gioco piacevole, ma sarebbe davvero un peccato: chiunque dovrebbe dare una chance a un gioco (e a un brand) così genuinamente divertente.
Soprattutto ora che, con un nuovo titolo in arrivo e le probabili rimasterizzazioni degli altri giochi di TellTale, il brand può finalmente rivivere la sua meritata terza giovinezza.