Dopo le vicende di Galaxy Note 7, un altro terremoto si scatena in casa Samsung. Nelle scorse ore è stato richiesto l’arresto del vice presidente e attuale leader dell’azienda Lee Jae-yong, accusato di vari reati, tra i quali corruzione.
Il vice presidente, è diventato leader della società dopo le indagini sul presidente Sud Coreano Park. In realtà, il vero leader della società è Lee Kun-hee, che dopo aver avuto un attacco di cuore nel 2014, non ha più ricoperto la carica, passata poi a suo figlio Lee Jae-yong. Samsung è accusata di aver fatto donazioni ad una serie di enti legati a Choi Soon-sil, amica di Park, dietro le quali sembra si nascondesse un giro di mazzette in cambio di favori politici.
Samsung è accusata di aver versato un totale di 18 milioni di dollari, ma tutt’ora la vicenda non è stata chiarita, nonostante le 22 ore di interrogatorio a cui è stato sottoposto Lee Jae-yong. Secondo gli inquirenti, le cospicue somme di denaro sarebbero servite per avere il via libera del governo per la fusione di due affiliate della società.
(Fonte: Chron)