Lucca Comics & Games 2021: Star Comics presenta Le ricette piratesche di Sanji!

L’edizione 2021 di Lucca Comics & Games si è conclusa e, a festa finita, si possono tirare le somme. Molti sono stati gli annunci che hanno fatto esultare i vari fan presenti in fiera, ma forse uno è passato un po’ in sordina: si tratta di un volume one-shot, che potrebbe interessare ai fan più accaniti di One Piece. Le ricette piratesche di Sanji si propone di essere una specie di ricettario di circa un centinaio di pagine che vede come autore proprio il cuoco dei pirati di Cappello di Paglia, nonostante sia stato disegnato da Oda in persona – non quindi come i volumi one-shot su Ace disegnati da Boichi (illustratore di Dr. Stone), o le side-stories sempre con protagonista Sanji e disegnate da Shun Saeki (illustratore di Food Wars!).

Ricette Piratesche

Ma chi è Sanji Gambanera – o Vinsmoke, il suo odiato nome di battesimo? Quali sono le principali caratteristiche del suo personaggio e cosa apporta alla trama e alla sua ciurma oltre le sue famigerate doti culinarie? Come omaggio a questo suo esordio da autore di ricettari, oggi andremo a esplorare il personaggio di Sanji, uno degli elementi di punta della ciurma di Luffy. Attenzione agli spoiler!

Un perfetto “pezzo” di un colorato puzzle: il ruolo di Sanji nella ciurma

Che la saga dell’East Blue sia importante è evidente: ha gettato le basi per l’opera magna di Eichiro Sensei, introducendo concetti e personaggi importantissimi – alcuni devono essere ancora spiegati al giorno d’oggi. Ma è doveroso sottolineare quanto importanti siano i personaggi principali introdotti in questa macro-saga. I cinque membri della ciurma introdotti in questo arco di tempo sono le colonne portanti che ancora oggi godono di un’attenzione particolare da parte di Oda e sono perfettamente complementari ai bisogni del protagonista, rispondendo ognuno alle sue mancanze e caratteristiche.

Sanji

Luffy è infantile e irresponsabile: Nami è colei che fa da sorella maggiore, quella che al tavolo porta il raziocinio e un po’ di sano timore per l’ignoto; senza la sua intelligenza e abilità sarebbero tutti morti da tempo. Usopp ricopre la parte del migliore amico che permette a Luffy di giocare e sbellicarsi come se fosse un semplice ragazzino, saziando il suo amore per l’avventura con le sue storie inventate. A Luffy, però, piace anche combattere; ed ecco Zoro, il suo partner in crime, capace di tenere il passo senza neanche bisogno di scambiarsi parole. E Sanji, invece, dove si incastra in tutto questo? Beh, ovviamente, nel costante bisogno di cibo di Luffy, che è una delle primissime cose che scopriamo del suo personaggio. Ma è giusto dire che Sanji porti solo il suo ruolo di cuoco come contributo alla ciurma?

Come tutto è iniziato: l’introduzione e il reclutamento di Sanji

Sanji Gambanera è stato il quarto membro ad unirsi alla ciurma di Luffy, apparendo per la prima volta nel capitolo 43, durante la saga dell’East Blue. Da subito appare immediata la sua caratterizzazione e i suoi principali tratti distintivi: Sanji è una persona mossa dalle sue emozioni: non esita ad attaccare briga, a peggiorare una situazione, a litigare con amici a causa dell’orgoglio ferito, a fare la corte ad una donna, a difendere un debole inimicandosi i propri alleati e a lasciarsi andare alle lacrime. Le sue azioni sono dettate dal suo cuore passionale e dai suoi ferrei principi cavallereschi, che si manifestano sia nella sua reverenza verso il gentil sesso che nella difesa dei più deboli, anche a proprio scapito.

Sanji

I ferrei principi sono forse la parte che viene espressa di più del suo personaggio sin dai primi istanti in cui lo conosciamo, visto che Sanji opera sulla falsariga di vari tipi di credo. C’è quello del cavaliere, sì, ma c’è anche e soprattutto il suo credo di cuoco: dare sempre da mangiare a chiunque sia affamato – non importa che abbia o meno i soldi per pagare, che sia amico o nemico. Sanji e il suo padre adottivo, Zeff, conoscono molto bene i crampi della fame, quella vera, quella che ti consuma dall’interno. Iconica è la scena che lo ha cementificato come cuoco della ciurma negli occhi di Luffy, ovvero quando diede da mangiare a Gin, un pirata che stava morendo d’inedia, nonostante avesse appena minacciato la sua casa per obbligarli a dargli del cibo.

Sanji come combattente: un James Bond nel monster trio

One Piece è un battle shounen, quindi parliamo di ciccia seria: i combattimenti. Nella ciurma di Cappello di Paglia tutti sono in grado di combattere usando le tecniche più disparate. C’è chi fa affidamento sui propri Frutti del Diavolo, chi è un abile spadaccino, chi ha modificato il proprio corpo per trasformarlo in un arsenale ambulante e chi ha usufruito della scienza per compensare le proprie mancanze. Dal momento che utilizza le sue mani solo per cucinare, il cuoco della ciurma usa la forza bruta dei propri calci per aprirsi la via, condendo il tutto con una buona dose di Haki, manifestando le sue emozioni come fuoco che gli avvolge i piedi. Come abbiamo già detto prima, un combattente passionale.

Sanji

Come membro del Monster Trio – composto da lui, Zoro e Luffy – Sanji possiede una forza e resistenza sovraumana. Nonostante faccia parte del tridente dei lottatori più forti della ciurma, la forza di Sanji non è solo fisica: il cuoco della ciurma ha dato il suo contributo da stratega innumerevoli volte durante la trama. Intorno a Sanji, specialmente nella prima metà di One Piece, è stata costruita un’aria quasi da agente segreto: un uomo in grado di separarsi momentaneamente dal resto del cast, percorrendo una via secondaria prima di tornare a salvare la situazione in grande stile. Sono iconici i suoi colpi di genio che hanno salvato il fondoschiena di tutti, come il momento “Mr. Prince” ad Alabasta, il suo sacrificio a Skypea o assicurando a tutti una via di fuga da Enies Lobby.

Sanji

Sanji è incredibilmente intelligente, riuscendo anche ad integrare nel suo stile di combattimento tecniche usate dai suoi avversari e adattandole a sé – come i suoi Sky e Blue Walk, ispirate al Soru della CP9. Ha anche le qualità di un ottimo leader, prendendo il comando quando i suoi compagni non hanno a chi rivolgersi e riuscendo anche a mettersi a capo di gruppi esterni alla sua ciurma, conquistando la loro lealtà. Essendo l’unico combattente totalmente umano del gruppo a combattere corpo a corpo, ogni colpo che riceve è un danno diretto da sopportare. Nonostante questo, la sua forza è riconosciuta da tutti e non esita mai a mettersi tra i suoi compagni e il pericolo, alle volte scagliandosi contro avversari estremamente più forti di lui solo per dare agli altri una chance di scappare. In un battle shounen, un personaggio forte è generalmente più apprezzato dal pubblico rispetto ad altri; ma che Sanji possa offrire così tanto pur essendo entrato in ciurma per tutt’altro motivo è impressionante. Ci sarebbe da chiedersi cosa sarebbe capace di fare con un’arma, vista la sua bravura a maneggiare coltelli e la precisione dei suoi movimenti. Ma basta parlare dei suoi pregi… Per quanto riguarda i suoi lati negativi, cosa c’è da dire?

Da zerbino innamorato a marpione pervertito: una gag sviluppata al suo peggiore estremo

Veniamo ora ad una delle gag più ricorrenti della serie e al punto debole di questo personaggio: la sua reverenza verso le donne. Davanti ad una bella donna, Sanji perde completamente quell’aria da gentiluomo altolocato e composto e si trasforma in un babbeo che non esita a mettersi in ridicolo – e in pericolo – per fare colpo sulla donzella di turno. Nella prima metà della serie, questa sua caratteristica era stata ben intrecciata nella trama: dal punto di vista della comicità, si riusciva sempre a declinarla in maniera diversa senza risultare stantia. Questa sua debolezza lo ha portato ad essere il cavalier servente di Nami e Robin, acconsentendo a qualsiasi loro richiesta, ma lo ha anche messo in pericolo molte volte. Il suo giuramento di non colpire mai una donna lo ha portato a subire passivamente gli attacchi di avversari temibili, oppure a incappare in tranelli. Per quanto il pubblico potesse essere in disaccordo con le sue decisioni, però, questo elemento era comunque ben gestito all’interno della storia.

Sanji

Poi è arrivato il time-skip. E con esso, l’esasperazione di questa gag che ha fatto trasformare Sanji in un pervertito allupato che mette costantemente a disagio le donne intorno a lui. La sua gag ha oltrepassato il limite sia nel concetto che nella sua ripetitività, spingendo troppe volte in faccia al lettore l’immagine di Sanji arrapato, alienandolo e ridicolizzandolo ai più. Le radici di questo cambiamento si possono vedere già nella saga di Thriller Bark, ma sono state portate alla loro esasperazione a seguito del time-skip.

Sanji

Per non parlare del suo rapporto con Ivankov e le sue suddite: per quanto il tentativo di rappresentazione della comunità LGBTQ+ abbia un intento onorevole da parte di Oda – e personaggi come Iva e Bon Clay siano ben costruiti e importantissimi – il risultato finale che vede Sanji costantemente molestato dalle abitanti di Momoiro e il suo continuo latrare sul non essere vere donne fa davvero storcere il naso. Volente o nolente, si tratta di una rappresentazione dannosa e dal sottotesto omofobo e transfobico, da cui però l’autore sembra aver imparato se si prendono in considerazione alcuni personaggi introdotti nelle ultime saghe. In ogni caso, da questa seconda parte della serie Sanji non emerge come un personaggio rovinato, anzi: una certa saga ambientata nel Nuovo Mondo che lo ha visto come protagonista lo ha fatto riscoprire agli occhi di molti fan.

Il rinascimento di Sanji: Whole Cake Island e la riscoperta del personaggio

La saga di Whole Cake Island ha giocato un ruolo fondamentale nella riscoperta del personaggio di Sanji da parte del pubblico. Durata ben due anni, è una delle saghe più lunghe della serie e ha portato alla luce quello che si può definire il passato nascosto di Sanji, aggiungendo un notevole contesto al già straziante flashback che Eichiro Oda ci aveva mostrato ai tempi della saga del Baratie. In questa saga vengono alla luce le radici di alcune sue peculiarità, come per esempio il suo amore per la cucina, il suo sogno di trovare l’All Blue, la sua reverenza per le donne e molto altro. Veniamo anche a sapere della sua famiglia di sangue e del cognome che Sanji ripudia, ovvero Vinsmoke. Nonostante questa saga faccia maggiormente luce sul personaggio, però, tutto quello che aggiunge è un’ulteriore lettura per interpretarlo – oltre che a contestualizzare innumerevoli indizi che il sensei aveva sparpagliato nel corso della serie.

Sanji

Sanji esce da Whole Cake Island come ci era entrato. Non c’è stato un cambiamento, ma piuttosto una riaffermazione del personaggio, che durante il corso della saga è stato continuamente messo in discussione, mettendo alla prova i suoi principi e ideali. In WCI, viene rimarcato tutto ciò che rende Sanji la persona che è ora Con questa saga, Oda fa a pezzettini Sanji, permettendo al pubblico di vederlo sotto un altro punto di vista, prima di rimetterlo insieme. Per quanto Sanji fosse un personaggio completo e sfaccettato già prima di questa saga, WCI l’ha messo sotto una lente di ingrandimento, facendolo rivalutare e apprezzare da molti.

Sanji

Le ali del futuro Re dei Pirati

In conclusione, Sanji è uno dei personaggi meglio esplorati e sviluppati dell’intera serie. Nonostante i suoi lati negativi, continua ad essere costantemente uno dei personaggi più amati dell’intero franchise e assieme agli altri personaggi già citati è una delle colonne portanti della ciurma protagonista. È un personaggio che brilla maggiormente nei suoi momenti strategici o con le sue sorprendenti entrate in scena dell’ultimo secondo, sempre spinto dalle sue emozioni e ideali. Un sognatore tale e quale a Luffy, che ha conquistato non per la sua forza ma per il suo cuore grande. È un combattente formidabile che, insieme a Zoro, ha visto il suo valore riconosciuto ancora e ancora – e che porterà senza ombra di dubbio Luffy a diventare il Re dei Pirati. Non bisogna mai dimenticare, però, che il suo ruolo nella ciurma, prima di essere un protettore, è quello di cuoco. Se qualcuno fosse interessato a dare una sbirciata ad una delle sue succulente ricette, potete sempre considerare di dare un’occhiata a Le ricette piratesche di Sanj e scoprire in prima persona la sua bravura ai fornelli!

Laura Moronato
Originaria dei colli euganei, ora divide la sua vita tra la propria terra natia e Venezia, dove studia lingua e cultura giapponese all’università di Ca’ Foscari. Venuta al mondo nell’inverno del ’97, il freddo sembra non lasciarla mai e la si può vedere spesso spuntare sotto vari strati di vestiti e coperte. Quando non è impegnata a lottare per la propria sopravvivenza tra lavoretti e una lingua che non ricambia il suo amore, il suo passatempo preferito è scoprire nuove serie tv, anime o libri da iniettarsi in endovena. È una circense ansiosa che cerca di mantenere l’equilibrio tra il divulgare le proprie passioni ad amici e conoscenti e non rompere l’anima al prossimo; ma in caso sia troppo molesta la si può facilmente zittire con articoli di cancelleria e quaderni nuovi. Recentemente sta ampliando la sua cultura nerd anche alla Corea e alla Cina.