#DisneyMustPay: una task force di scrittori contro la Disney
Gli scrittori si uniscono per costringere la Disney a pagare le royalties: uno duello, apparentemente, che sembra rievocare un biblico Davide contro Golia. Così potremmo riassumere l’iniziativa #DisneyMustPay, una task force di autori tra cui spicca il nome di Neil Gaiman, che vuole costringere il colosso dell’intrattenimento a pagare quanto dovuto.
Tutto è iniziato qualche mese fa con il caso di Alan Dean Foster, autore che ha intrapreso una causa legale contro la Disney per i diritti d’autore che gli spettavano per alcuni libri tie-in di Alien e Star Wars. Benché il caso di Foster si sia risolto nel migliore dei modi per l’autore, esso si è rivelato essere solo la punta dell’iceberg. Numerosi scrittori hanno sottolineato come Disney, dopo aver ottenuto i diritti delle loro opere da terze parti (Marvel, Dark Horse, Lucasfilm e altre) non abbia poi pagato le royalties sulle opere.
In genere i contratti firmati dagli autori garantiscono loro le royalty per tutto il tempo in cui i loro libri vengono pubblicati. Tuttavia la Disney ha continuato a trarre profitto dalla proprietà intellettuale di diversi scrittori senza concedere royalties. Di fronte alla richiesta della Science Fiction Writers of America (SFWA) la Casa di Topolino ha affermato di aver “acquistato i diritti ma non gli obblighi del contratto“.
La reazione degli scrittori: un fronte comune contro la Disney
Di fronte all’atteggiamento della Disney, SFWA, Author’s Guild, Horror Writers Association e Romance Writers of America hanno unito le forze per sostenere gli autori interessati. Tra questi spiccano, oltre al già citato Gaiman, anche Tess Gerritsen, Mary Robinette Kowal e Chuck Wendig.
Come sottolineato in una nota diffusa dalla SFWA, l’affermazione di Disney crea un precedente pericoloso, una falla nel sistema che potrebbe portare a gravi conseguenze. “Una società potrebbe vendere una proprietà a una sua consociata per evitare di pagare i diritti d’autore” si legge nella nota. Un sistema che porterebbe, in breve tempo, alla fine del concetto di diritto d’autore.