Gli archetipi dei segni zodiacali spiegati attraverso i personaggi della letteratura: una rubrica di Diletta Crudeli
ra le letture ormai più stantie dell’astrologia mainstream, quella patriarcale rimasticata che ci viene costantemente propinata sulle riviste e in televisione, una delle peggiori e più dannose è quella che vede il segno del Capricorno come il boss dello Zodiaco, il capo che non vuole mollare la vetta, la persona che se ne sta fissa in disparte a pensare al guadagno e agli affari.
L’unica cosa vera è questa: Capricorno sta in cima alla ruota zodiacale, nel suo punto più alto. E se ne sta lì perché è un segno saggio, ingegnoso. Come il Sagittario, che ha aperto la porta alle creature ibride, anche Capricorno è teriomorfo: mezzo capra, mezzo pesce. Tuttavia il suo regno è la Terra, perché, come i restanti tre segni che corrispondono all’elemento, serve a dare forma, collocazione. Questo non significa appunto che siano segni solidi, rigidi, lineari. Semplicemente ci indirizzano nello spazio e nel tempo.
Capricorno non è quindi è mero individuo assetato di potere e gloria, né tanto meno solitario figuro che pensa solo alla logica e alla matematica del successo. Capricorno è tenace, coerente nelle sue decisioni. Capricorno ha appreso e sa cosa farsene di quella conoscenza che Sagittario prima di lui ha coltivato e saputo discernere.
Quello che è superfluo deve essere eliminato, per questo sta in cima: la conoscenza è saggia e misurata e nel pieno dell’inverno Capricorno sa cosa va tenuto e cosa va messo da parte. Saturno e Urano sono i pianeti del segno che offrono stabilità e fermezza, il primo, ma anche possibilità ed espansione il secondo. Capricorno è un terreno da solcare a solcare ancora, in cerca di sempre nuovi tasselli per un’abitazione da costruire (non a caso sta opposto a Cancro, che è esattamente una casa e un ritrovo).
I due personaggi femminili scelti per questo segno cercano, vagano e provano ad abitare il mondo. Entrambe devono far fronte all’imprevisto e al cambiamento repentino e, quando questo avviene, fanno ciò che Capricorno sa fare meglio: affrontare il presente, perché il passato, anche se riletto e soppesato, spesso va eliminato una volta per tutte.
La prima è Essun, la protagonista della trilogia La terra spezzata, dell’autrice statunitense N.K. Jemisin. Il primo romanzo, La quinta stagione, inaugura quella che è probabilmente una delle saghe dal worldbuilding più solido degli ultimi dieci anni. La voce di Jemisin tratteggia personaggi e personagge con voci e toni distintivi, tra cui ovviamente la protagonista Essun.
Donna ormai adulta, Essun è un’orogena, ovvero un essere umano dotato di poteri in grado di controllare le forze sismiche, talento allo stesso tempo cruciale e terribile in un mondo che sembra essere in costante procinto di finire a causa dei cataclismi naturali, eventi che si ripetono in modo ciclico e che vengono chiamate quinte stagioni: ere in cui il mondo viene sconquassato e deve riorganizzarsi.
Essun ha celato la sua identità ma è costretta a tornare a essere sé stessa quando due cose accadono: una nuova stagione si innesca, suo marito uccide a mani nude il figlioletto e fugge con la figlia maggiore.
Essun è caparbia, inflessibile, eppure, mentre la storia di dipana e tutti i pezzi si mettono al loro posto, ci viene svelato il suo vero potere: Essun va avanti ed è sempre andata avanti, quando ha ricevuto la sua istruzione insieme ad altri orogeni, quando era insieme al compagno Alabaster.
Non c’è eroismo o gloria in quello che le accade, semplicemente: la vita. La cosa è ancora più evidente nella saga di Jemisin, in cui chi è dotato di poteri non è considerato speciale, ma al contrario, viene sfruttato o emarginato dalla società. La terra è spezzata eppure c’è un equilibrio nascosto, molto in profondità, e solo osservando con cura il presente, accettandone sia passioni che affanni, permetterà di coglierlo.
L’altro personaggio è Nimona, la protagonista dell’omonimo fumetto di ND Stevenson, coautore di Lumberjanes e creatore e produttore esecutivo di She-Ra and the Princesses of Power.
Nimona è un’adolescente mutaforma che brama di diventare il braccio destro del malvagio Lord Ballister Cuorenero. Nimona è intraprendente, sagace, dotata di un certo sarcasmo e di un punto di vista obliquo sulla realtà. Il passato di Lord Cuorenero e il suo rapporto con il buono e brillante Sir Ambrosius Lombidoro verranno presto a galla e Nimona dovrà scegliere cosa fare, crescere: ma soprattutto in quale direzione crescere. Il fumetto di Stevenson utilizza l’elemento fantasy per parlare di identità che cambiano, di queerness e di vite sempre pronte a trasformarsi.
Inoltre Nimona, come Essun, fa esattamente ciò che dobbiamo aspettarci da Capricorno: non fame di potere, ma desiderio di debellare quel potere che non funziona più.
Meccanismi rotti e sistemi insoddisfacenti sono pane per gli accorgimenti mutevoli e repentini di Capricorno che dietro un errore vede la possibilità di cambiamento, di miglioramento: dal suo luogo elevato coglierà il difetto essenziale, da quello più mastodontico al dettaglio più minuscolo, e si preoccuperà di divellere ciò che ormai è inutile o difettoso. Ciò che sta al potere, ci dice il segno, non va dato per scontato. Il potere non è una cosa rigida e immutabile: è anzi fluido, imprevedibile e deve essere sempre disposto a compromessi. L’equilibrio, dicono sia Essun che Nimona, sta nella forma che diamo a noi stessi.
Articolo scritto da Diletta Crudeli, editrix, curatrice e scrittrice, autrice dell’oroscopo letterario di onlyapapermoonblog.