L’attesa è finita… e già ricominciata
Chiunque abbia un account Netflix da più di due anni, leggendo il titolo sarà in grado di comprendere all’istante il riferimento: la prima stagione di Sense8 è uscita nell’ormai lontano 2015 e, da allora, sfidiamo chiunque a negare di aver chiesto in questi due anni “quando esce la seconda stagione?”. Eravamo stati trollati qualche mese fa, quando Jamie Clayton (Nomi) aveva accennato su Twitter al fatto che la seconda stagione sarebbe uscita a ridosso del Natale 2016. E già allora era partito l’hype: Sense8 stava per tornare. Sì, si era fatto attendere per più di un anno, ma stava per tornare. Il fermento nell’aria era diventato palpabile, era diventato difficile, troppo difficile attendere. Dovevamo sapere che cosa sarebbe successo ai nostri 8 sensitivi preferiti.
Eppure, le grandi Lana e Lily Wachowski sembrano avere un sadico senso dell’umorismo. Sì, perché quell’annuncio non era del tutto vero. Quella uscita il 23 Dicembre 2016 non era la seconda stagione di Sense8, ma soltanto uno speciale natalizio. Ma ce lo siamo fatto bastare… dopotutto durava ben due ore. Lo speciale natalizio ha lasciato nel cuore degli spettatori un vuoto impossibile da colmare, un po’ perché era effettivamente una puntata piena di pathos che ha ricordato ai fan della serie come ci si sentisse a vivere le vite dei sensate, e un po’ perché, dopo tutto ciò, ancora non sapevamo quando sarebbe uscita la seconda stagione.
Abbiamo dovuto aspettare altri sei mesi. Ma l’attesa è finalmente cessata. Per poi ricominciare.
Un volto sconosciuto
Il “piccolo” dettaglio del recasting di un sensate era già arrivato all’attenzione degli spettatori nello specialone natalizio, in cui l’attore che interpretava Capheus, Aml Ameen, è stato sostituito da Toby Onwumere. Inizialmente è stato uno shock: com’era possibile che dopo una prima stagione in cui tutti e gli otto i personaggi sono protagonisti, si possa anche solo pensare di sostituirne uno? Scavando più a fondo nelle dinamiche pre-produzione, abbiamo potuto mettere insieme i pezzi che ci hanno portato a comprendere la decisione di Lana e Lily Wachowski. Inizialmente alcuni rumors trapelati asserivano che l’attore era stato licenziato a causa di un comportamento transfobico nei confronti della co-regista Lana, questa motivazione è stata rafforzata da una serie di tweet postati da Jamie Clayton, felice del fatto che Ameen non facesse più parte del cast perché in questo modo il personaggio di Capheus avrebbe potuto brillare.
A una ricerca più attenta abbiamo scoperto che effettivamente Aml Ameen ha mostrato un comportamento irrispettoso e di odio non nei confronti di una persona specifica, ma verso la sceneggiatura. Sembrerebbe infatti che Ameen non volesse prender parte ad alcune scene di sesso (come ne abbiamo viste nella prima stagione) e avesse avuto un diverbio con Lana Wachowski, iniziato a Berlino e accentuatosi in India durante le riprese. Non sappiamo con precisione di cosa si lamentasse l’attore, sta di fatto che alla luce di queste rivelazioni, la decisione delle registe sembra essere più che lecita.
Nonostante la rivoluzione di ritrovarsi un nuovo volto a interpretare una parte importante come quella del grande Van Damme di Nairobi, il nuovo attore, Toby Onwumere, è riuscito a reggere e interpretare Capheus come se avesse sempre avuto questa parte, lasciando che gli spettatori dimenticassero totalmente il volto dell’attore che lo aveva preceduto. Questo significa che la scelta effettuata dalle registe non è stata solo ben ponderata, ma anche più che azzeccata.
I segreti del mestiere
Sense8 è uno show televisivo particolare e unico nel suo genere: probabilmente parliamo della prima serie televisiva girata effettivamente in ben 8 (e nella seconda stagione anche più) paesi diversi in giro per il mondo. Da San Francisco, a Chicago, all’Islanda, a Berlino, a Mumbai, a Nairobi, a Seul e Città del Messico. Tutto il cast ha girato per il mondo durante le riprese filmando per ogni paese tutte le scene presenti nella sceneggiatura per poi passare a una nuova location. Tra le altre scelte degne di nota, per ogni luogo in cui il telefilm è stato girato si sono avvalsi di attori locali. Anche per questo al momento Sense8 detiene il primato per il più grande cast secondario utilizzato in una serie televisiva.
Lana e Lily Wachowski hanno dichiarato che non avrebbe avuto senso girare scene ambientate in paesi diversi con un telo verde dietro, considerando che una delle particolarità di Sense8 è proprio l’impatto realistico che propone allo spettatore. Prendiamo come esempio le scene del gay pride di San Francisco, estremamente coinvolgenti proprio perché girate al vero gay pride di San Francisco.
Ovviamente, nella seconda stagione, si sono ripetute le stesse identiche dinamiche, con i medesimi risultati positivi sullo schermo, della prima. E le conferme non finiscono qui.
Altra particolarità da elogiare è la quasi totale mancanza di effetti speciali. Sense8 è un telefilm caratterizzato dall’apparizione e dalla scomparsa di personaggi da un momento all’altro o dal cambio repentino di un personaggio con un altro. Le sorelle Wachowski non hanno modificato volti, corpi o panorami in post-produzione, ma hanno fatto sì che ogni attore fosse seguito e guidato da un tecnico che gli indicasse quando sparire e quando ricomparire nell’inquadratura. In questo modo tutti i cambi di personaggio, le apparizioni e sparizioni sono state effettuate durante le riprese, utilizzando effetti ottici, anziché trucchi digitali.
Homo Sensorium alla riscossa
La prima stagione di Sense8 è stata indimenticabile, come lo speciale natalizio, ma questa seconda stagione trasuda un altro tipo di epicità. Se da un lato la prima stagione poteva risultare lenta e confusionaria perché i protagonisti ancora non riuscivano a comprendere appieno cosa stesse loro succedendo e non riuscivano a padroneggiare i loro “poteri” telepatici ed empatici, in questa seconda stagione ritroviamo gli otto personaggi molto più consapevoli delle loro capacità e maggiormente in sintonia tra loro. Questo level up ha portato alla creazione di un ritmo ancora più dinamico e coinvolgente, tanto che lo spettatore non può che considerarsi un po’ “parte della cerchia”. La trama, già intrecciata in maniera magistrale comincia a districarsi lentamente, tra un colpo di scena e l’altro, mentre ogni protagonista continua a vivere la propria vita e insieme agli altri cerca di stanare e sconfiggere Whispers. La dinamica più interessante di questa seconda stagione, per l’appunto, oltre ai vari e complessi temi trattati, dall’omosessualità alla criminalità organizzata, è proprio la capacità della preda di diventare cacciatore e stanare i propri nemici.
Gli otto protagonisti si ritrovano nell’esatto punto in cui li avevamo lasciati alla fine dello speciale natalizio: Sun (Doona Bae) è in prigione, alle prese con i sicari del fratello che tentano più volte di ucciderla, Lito (Miguel Ángel Silvestre) deve affrontare le conseguenze del suo outing, Will (Brian J. Smith) e Riley (Tuppence Middleton) si trovano in un posto non definito e cercano di sfuggire a Milton, Nomi continua a nascondersi, Capheus è ormai l’autista più famoso di Nairobi, Kala (Tina Desai) rimane intrappolata in un matrimonio al quale non vuole più appartenere a causa del forte sentimento che prova per Wolfgang (Max Riemelt) che nel frattempo ha sistemato i propri affari. A rafforzare e integrare la trama principale è l’aggiunta di nuovi personaggi, sensate di altre cerchie sparse per tutto il mondo. Tra tutti, il personaggio di Andrea (Valeria Bilello) che ha un ruolo piuttosto importante e “scomodo”.
La seconda stagione di Sense8, a differenza della prima, è caratterizzata da uno sviluppo più completo e un intreccio che cerca pian piano di districarsi tra le complicate vicende che ognuna delle otto vite raccontate deve affrontare. Il punto di partenza è la scoperta del passato di Angelica (Daryl Hannah), dal “parto” dell’attuale cerchia fino al complicato passato che l’ha portata, all’inizio della prima stagione, a suicidarsi. Grazie a queste informazioni i sensate capiscono di non essere soli e che forse, da qualche parte del mondo, qualcun altro potrebbe dare loro le risposte che stanno cercando. Per questo motivo, la fame di informazioni, gli agnelli diventano leoni.
Conclusioni
Grazie all’attenzione prestata alla sceneggiatura e al suo impianto tecnico e stilistico, Sense8 continua ad avere un forte impatto sugli spettatori, tenendoli incollati allo schermo in un famelico binge-watching. Questo, però, ci porta a un circolo vizioso di bulimia seriale: l’attesa è ricominciata, non si sa con precisione quanto tempo o quanti anni bisognerà aspettare prima di vedere una terza stagione, la seconda è arrivata troppo tardi e si è esaurita troppo presto. Per il momento non è arrivato nessun rinnovo ufficiale da Netflix e il nostro ottimismo vacilla alla notizia che Lily vorrebbe abbandonare il ruolo di regista della serie. Tuttavia continuiamo a tenere le dita incrociate nella speranza di vedere al più presto la terza stagione di questa serie dal concept originale e potenzialmente inesauribile. Per il momento non ci resta altro che consigliarvene, senza dubbi o rimorsi, la visione, sperando che non sia finita qui.