Su Netflix arriva la terza stagione di Sex Education
Se c’è una serie TV Netflix che sa conciliare ottimamente la confezione da prodotto comfort assieme alla coerenza e validità tematica, quella è Sex Education. Arrivata per la prima volta nel 2019 nel pieno del boom di una frenesia produttiva della piattaforma che è destinata a non rallentare, a partire dal 17 settembre 2021 approda in streaming anche la puntuale terza stagione.
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Si torna al liceo Moordale, la scuola del sesso
Ancora una volta otto episodi da circa un’ora ciascuno (oramai su queste cifre è attestata l’attenzione media dello spettatore e anzi, ci si tiene larghi) ci catapultano nelle vicende del liceo Moordale e dei suoi studenti. L’onta da smacchiare è la nomea di “scuola del sesso” all’insegna della quale si è conclusa la precedente stagione, con l’ingrato compito che ricade sulla new entry Hope (Jemima Kirke), nuova, giovane e integerrima preside con l’intento di restituire al liceo un’integrità morale.
E se all’esterno di questa bolla dall’aspetto vintage anni ’70 (particolarmente marcato in questi nuovi episodi) la percezione della scuola si avvicina alla Sodoma, sono le storie degli adolescenti al suo interno, più uniti e compatti che mai come riflesso generazionale, a fare da naturale prosecuzione delle dinamiche e delle narrazioni che arrivano dalle altre due stagioni.
Ci si inserisce in perfetta soluzione di continuità, senza strappi nei toni e nell’approccio ma anzi facendo una mescola dei temi fin qui affrontati. La terza stagione di Sex Education parte con un’ode al sesso (stagione uno) e lo integra in tutto e per tutto al discorso sentimentale (stagione due), non dimenticando mai il suo reale punto di forza: l’intento pedagogico.
Tra la sex positivity e il ponte narrativo
La carta vincente è infatti la naturalezza con la quale questa serie riesce a comunicare i concetti di diversità ai (presunti) giovani spettatori, convogliando le varie sfumature dell’identità, del genere e dell’orientamento sessuale sotto lo stesso tetto dell’accettazione del sé e del prossimo. Non risulta mai forzato o fuori luogo la maniera in cui Sex Education si pone come una sorta di piccolo compendio universale dei desideri e delle fragilità dell’individuo, abbracciando una funzione didattica schietta e dissacrante con una perfetta formula da prodotto teen nel segno della “sex positivity”.
È però vero che questa nuova stagione si porta dietro anche un po’ la sensazione di andarsi a configurare come un ponte tra il prima e il dopo. Sul piano narrativo succede molto ma succede di fondo anche poco, soprattutto se si guarda ai vari rapporti che germogliano e sfioriscono lungo gli otto episodi.
I due poli rimangono sempre e comunque Otis (Asa Butterfield) e Maeve (Emma Mackey), tesi in una fisarmonica di attrazione reciproca e incompiuta cui nel mezzo compaiono altre liaisons di poco conto e in fin dei conti nemmeno così tanto sviluppate. Sono i protagonisti tra i protagonisti, essendo Sex Education una serie squisitamente corale, ma sono anche i personaggi il cui arco di evoluzione appare più statico. La stagione si apre e si chiude con il fil rouge che li tiene legati, ma mai come adesso sembrano essere in realtà accantonati per far posto al microcosmo che hanno dietro.
La forza dei comprimari e la normalizzazione del desiderio
Le cose, infatti, cambiano se andiamo a guardare i comprimari, sui quali probabilmente spiccano l’Eric di Ncuti Gatwa, più in palla e libero di sprigionarsi che mai, e lo splendido Adam di Connor Swindells, da sempre tra i più interessanti della serie. Poco male, perché se la struttura della nuova stagione è sostanzialmente interlocutoria e di raccordo tra quanto fatto fino a questo a momento, il carattere di genuinità non si perde nemmeno per un istante.
Sex Education resta dunque la produzione seriale che meglio sa catturare le vibrazioni di alcuni argomenti delicati della contemporaneità e declinarli in un dialogo vis a vis con i suoi spettatori naturali, gli adolescenti. Lo fa legando la dolcezza al divertimento e vorticando attorno a tematiche spesso pungenti e incomprese, rifuggendo lo stigma (è una sorta di controcampo di quanto faceva, invece, Euphoria) e normalizzando gli impulsi del corpo e le esperienze personali.
Già in trepidante attesa per un prosieguo che dovrà necessariamente rinnovarsi nella formula, per il momento questo a noi non sembra poco, anzi.
Sex Education 3 è su Netflix dal 17 settembre 2021.