Quali sono le migliori sigle dei cartoni animati degli anni ’90 e 2000?
Tutti gli appassionati dei cartoon, dei cosiddetti cartoni animati sanno che, a contribuire al successo o all’insuccesso degli stessi, vi sono anche le sigle – o opening se preferite – e oggi ci vogliamo crogiolare nei ricordi parlando proprio di esse, o meglio di alcune delle migliori sigle dei cartoon degli anni ‘90 e 2000.
Parliamo dell’infanzia o dell’adolescenza di molti di noi e, personalmente, stilare una lista contenente solo 15 posizioni, è stato uno dei lavori più complessi che abbia mai svolto nella mia “vita redazionale” motivo per il quale non troverete anime nella lista seguente, ma solo ed esclusivamente cartoon occidentali.
Il bello di quegli anni, infatti, era che molte produzioni americane – a differenza di quelle nipponiche – arrivavano da noi senza una opening, o meglio con un semplice brano strumentale, che grandi nomi come Giorgio Vanni, Cristina D’Avena, Alessandra Valeri Manera, Massimiliano Longhi, Enzo Draghi e Marco Destro – solo per citarne alcuni – hanno trasformato in una vera e propria canzone, andando a creare testi e musica appositi per quel determinato cartoon e dando vita a molte delle sigle che andremo a ricordare insieme in questo breve viaggio.
“Allacciamo le cinture” dunque “e partiamo per un viaggio eccezionale.”
Tazmania – Cristina D’Avena
Partiamo con lui, forse il più lunatico dei “loonatici”, Taz il Diavolo della Tazmania, cartoon del 1993 targato Warner Bros. Animation e dedicato, ovviamente, a uno dei membri più celebri dei Looney Tunes.
La sigla, Tazmania, venne cantata da colei che è (e mi sento di poterlo scrivere senza paura di esser smentito) l’interprete per eccellenza delle sigle di anime e cartoon in Italia: Cristina D’Avena, che duettò con l’altrettanto celebre doppiatore Pietro Ubaldi – noto per ave prestato la propria voce a centinaia di personaggi, protagonisti di anime, cartoon, film d’animazione, serie televisive e anche pellicole cinematografiche – nei “panni” dello stesso “sputacchiante” Taz.
Insuperabili X-Men – Marco Destro
Continuiamo con la prima di diverse sigle di cartoon dedicate agli ormai universalmente noti supereroi di casa Marvel.
Insuperabili X-Men (o X-Men: The Animated Series) debuttò sui nostri schermi nel 1994, accompagnata dall’omonima sigla, scritta da Alessandra Valeri Manera e Carmelo Carucci, e cantata da Marco Destro in compagnia – anche in questo caso – del già citato Pietro Ubaldi, che nella serie prestava la propria voce al personaggio di Hank McCoy alias Bestia.
Questo è uno dei casi ai quali accennavamo nell’introduzione: l’opening originale, infatti, non era altro che una traccia strumentale, il main theme della serie, che si sente spesso, di sottofondo, anche durante i vari episodi. Caratteristica da non sottovalutare visto che, ancora oggi, sono in molti a ricordare sia la sigla nostrana, che quella del cartoon originale.
Batman – Cristina D’Avena
Da casa Marvel ci spostiamo a casa DC con Batman, uno dei cartoni animati e una delle sigle più amate degli anni ’90, tanto che, ancora oggi, in molti di noi/voi si ritrovano a cantarla magari sotto la doccia o mentre lavano i piatti e/o puliscono casa (non negatelo, siamo 30enni ormai e lavare in terra cantando la sigla di Batman è un’esperienza che VA fatta).
Scritta dalla coppia Valeri Manera/Carucci e cantata dall’intramontabile Cristina D’Avena, ci troviamo davanti a un vero mostro sacro, cantato ancora oggi nei vari concerti tenuti dalla stessa artista bolognese, che tuttavia ha una “controparte” originale degna di altrettanto rispetto.
Anche in questo caso ci troviamo davanti a un pezzo prettamente strumentale… ma stiamo parlando di quello che potremmo definire il main theme di Batman, visto che si tratta di una rielaborazione del brano utilizzato per il film di Tim Burton nel 1989, composta dallo stesso Danny Elfman.
“Shcusssate se è poco” (semi cit.)
Superman – Giorgio Vanni
Per non dar vita – anche in questa sede – all’eterna lotta BvsS, Batman VS Superman, Martha VS Martha, facciamo un salto in avanti di qualche anno e spostiamoci al 1998, anno nel quale anche i fan del krtyptoniano di casa DC ebbero finalmente la serie animata dedicata al loro beniamino.
Superman: The Animated Series arrivò ad allietare le nostre gustose merende pomeridiane, accompagnata dalla sigla Superman firmata Valeri Manera e cantata da un altro mostro sacro delle sigle italiane dei cartoni animati e degli anime, capace, ancora oggi, di far cantare i fan di tutte le generazioni: Giorgio Vanni in coppia con Max Longhi.
Esattamente come visto nel caso di Batman – tra l’altro i realizzatori delle due serie sono gli stessi e sono Alan Burnett e Bruce Timm – e degli X-Men, anche stavolta l’opening originale era un semplice brano strumentale, composto da Shirley Walker, compositrice, tra l’altro, della opening della seconda stagione di Batman TAS.
Incredibile Hulk – Giorgio Vanni
Come si suol dire, “fatto 30 facciamo 31” e concludiamo la parentesi supereroistica del nostro listone, andando a disturbare – con ESTREMA cautela – il Gigante di Giada di casa Marvel, quell’Incredibile Hulk che dal 1962 fa una sola cosa ed è un mostro nel farla: SPACCA!
E così come il personaggio, anche la sigla della serie animata spaccava. L’incredibile Hulk scritta da Alessandra Valeri Manera ed eseguita, pure in questo caso, dalla coppia Vanni/Longhi, fa cantare i fan ancora oggi… Nonostante la prima strofa ricordi vagamente Living on a prayer di John Bon Jovi.
Sebbene la sigla originale – anche stavolta solo strumentale – non sia minimamente comparabile al lavoro svolto, tra testi e musiche, dal team nostrano (a mio avviso nettamente superiore), la serie in lingua originale vantava un Hulk doppiato dal leggendario Lou Ferrigno in persona, attore che ne vestì i panni nell’omonima serie tv di successo negli anni ’70/’80
Street Sharks: Quattro pinne all’orizzonte – Enzo Draghi
Tra i grandi protagonisti animati degli anni ‘90 troviamo anche degli “ibridi”, degli esseri mezzi umani e mezzi animali, piuttosto che dei veri e propri animali antropomorfi.
Fu così che, ai nostri eroi dell’epoca, si aggiunsero anche creature particolari come le “quattro tartarughe, tutte identiche d’aspetto, tutte ninja” (che non fanno parte di questa lista solo perché nate negli anni ‘80), i “quattro dinosauri scatenati” e “quattro pinne all’orizzonte.”
Tutti i 30enni di oggi ricorderanno, senza ombra di dubbio, gli Street Sharks. E come dimenticare quattro figaccioni palestrati sottoposti a esperimenti scientifici e trasformati in quattro SQUALI – sempre palestrati – che tanto richiamavano alla mente le già citate tartarughe, anche per il loro esser grandi estimatori di hamburger, tanto quanto gli allievi del Maestro Splinter lo erano di pizza.
A contribuire al loro grande successo – grande al punto tale che recentemente sono stati protagonisti di un nostro speciale – troviamo, ovviamente, Street Sharks: Quattro pinne all’orizzonte, una delle sigle più belle mai sentite negli anni ’90, scritta da Alessandra Valeri Manera, composta da Silvio Amato e cantata dal grande Vincenzo “Enzo” Draghi.
Si tranquilli, se siete arrivati a questo punto e vi è partito – anche solo mentalmente – un urlatissimo “QUATTRO PINNE ALL’ORIZZOOOONTE” è normale. Siete solo entrati nel mood dell’articolo. Obiettivo raggiunto e andiamo avanti.
Mummies Alive! – Quattro mummie in metropolitana – Enzo Draghi
Decisamente antropomorfi, molto meno “animaleschi” ma altrettanto bizzarri erano i protagonisti di Mummies Alive! – Quattro mummie in metropolitana. Stavolta, i nostri eroi venivano nientepopodimeno che dall’Antico Egitto, impegnati nella protezione della reincarnazione del loro Principe, minacciato dagli intrighi e dalle macchinazioni del malvagio visir Scarab.
Neanche a dirlo, se oggi ci troviamo qui a parlarne è anche grazie alla storica sigla iniziale cantata, anche in questo caso, da Enzo Draghi, composta da Silvio Amato e scritta sempre da Alessandra Valeri Manera.
A differenza dei casi visti in precedenza, sia gli Street Sharks che Mummies Alive, nell’edizione originale, vantano una sigla completa, composta da musica e parole, perfettamente in tema con quanto narrato nei vari episodi.
Action Man – Marco Destro
Cambiamo completamente stile e spostiamoci su qualcosa di diverso… ma realmente diverso: Action Man.
A un primo sguardo non vi è nulla di strano, non è altro che un cartone animato avente come protagonista un eroe senza nome, soprannominato Action Man (per via delle lettere AM che ha tatuate sulla spalla) e affetto da una gravissima perdita di memoria, causatagli dal malvagio Dottor X. Fin qui nulla di “insolito”, un eroe che combatte contro il cattivone di turno, se non fosse che Action Man nasce in primis come action figure prodotta dalla Hasbro e diventa successivamente un cartone animato.
Tra l’altro – ciliegina sulla torta – a rendere ancora più particolare lo stile di Action Man, troviamo l’inizio e la fine di ogni episodio, dove prendeva magicamente vita nel corpo dell’attore Mark Griffin, che al termine dei vari episodi distribuiva anche preziosi consigli di vita al giovane pubblico che seguiva il cartoon.
Una serie indimenticabile, resa tale non solo dalle tante particolarità viste finora, ma anche dalla straordinaria sigla cantata da Marco Destro e firmata Valeri Manera. Anche stavolta il lavoro svolto dal team “nostrano” è degno di nota, visto che, oltre ai testi, è stata composta ex novo anche la parte musicale, come nella stragrande maggioranza dei casi, dunque pure Action Man entra di diritto tra le migliori sigle dei cartoon degli anni ’90!
Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat – Enzo Draghi
Parlando di serie “bizzarre” non possiamo non ricordare loro, i Biocombat, cartoon che in Italia è stato ribattezzato in Rombi di tuono e cieli di fuoco per i Biocombat mentre il titolo originale era un, più banale, Transformers: Beast Wars.
Già. Perché se, al tempo, Biocombat era la serie dei Biocombat, in molti ignoravamo (mi ci includo anche io) che fossero legati ai ben più noti Transformers. Certo, sempre “robottoni che si trasformavamo e menavano” erano, ma da una parte avevamo quelli che diventavano animali/dinosauri, mentre dall’altra si tramutavano in automobili e camion. C’è qualche differenza, insomma, e soprattutto non c’era internet e tante domande neanche ce le ponevamo.
Eppure, a guardarli oggi, ce ne sarebbero state tante: in primis, perché fare tutta la serie in computer grafica (che per inciso è MOLTO più figa di tanta e tanta roba che circola su Steam)? Già questa semplice scelta renderebbe la serie memorabile, ma se ci aggiungiamo anche una delle sigle più fiche (passatemi il termine) degli anni ’90, ecco che il quadro è completo
Rombi di tuono e cieli di fuoco ci è stata donata dal più volte citato terzetto artistico formato da Enzo Draghi, Silvio Amato e Alessandra Valeri Manera, che hanno dato vita a una opening talmente celebre, che molti di voi l’avranno sentita senza aver visto neanche mezza puntata della serie.
Un puro e semplice tassello della storia dei cartoon degli anni ‘90.
Diabolik – Giorgio Vanni
Continuiamo il nostro viaggio nelle migliori sigle degli anni ’90 e 2000, spostandoci proprio nel nuovo millennio, che portò con sé grandi cambiamenti e novità, anche in ambito anime/cartoon. L’anno 2000 fu un anno segnato da grandi debutti sui nostri piccoli schermi e, tra i tanti, c’erano anche due “occhi nella notte” che “il bene e il male accendono.”
Parliamo di lui, il Re del Terrore, il ladro più famoso del panorama fumettistico italiano: Diabolik (presto soggetto di un film nel quale sarà interpretato da Luca Marinelli, tra l’altro) protagonista dell’omonima serie animata, nella quale era anche accompagnato dalla straordinaria voce di Claudio Moneta, una scelta che, personalmente, giudico più che azzeccata per il personaggio.
Ma non divaghiamo, perché oggi parliamo di sigle e non staremmo qui a parlare del Re del Terrore se non fosse per Giorgio Vanni, Massimiliano Longhi e Alessandra Valeri Manera, che firmarono una delle opening più belle di quegli anni, che eclissa completamente quella originale, complice, forse, anche il fatto che il protagonista era pur sempre un eroe nostrano e non americano.
Mighty Max – Cristina D’Avena
Così come il mondo dei videogames ha il suo protagonista simboleggiato da un berretto con una M stampata, il mondo dei cartoon non è da meno e anzi, raddoppia stampandola anche sulla maglietta. Ad indossarli era lui, il leggendario Mighty Max, al quale abbiamo dedicato uno speciale.
Cartoon nato, inizialmente, per promuovere gli omonimi giocattoli targati Mattel – versione “per maschi” delle ben più note Polly Pocket – Max e il suo “ciuffo biondo spettinato” entrarono presto a far parte dei nostri beniamini dell’epoca. La stragrande maggioranza dei bambini aveva almeno un giocattolo di Mighty Max e tutti conoscevano la straordinaria sigla nata dalla penna di Alessandra Valeri Manera, suonata da Valeriano Chiaravalle e cantata dalla grande Cristina D’Avena.
Non ce ne vogliamo gli autori della opening americana, John D’Andrea e Cory Lerios, ma anche in questo caso la nostra edizione denota un lavoro molto più curato della semplice traccia musicale. Ma forse è una mera questione di gusti e abitudine, e noi italiani, in quanto a opening, ce la siamo sempre cavata egregiamente. O no?
Sulle ali dei Dragon Flyz – Enzo Draghi
Quanti di voi ricordano le Magiche Ballerine Volanti? Ecco, se le femminucce potevano avere questi giocattoli stupendi, perché non farli anche per i maschietti? Ecco dunque che la casa di produzione francese Gaumont, diede vita ai Dragon Flyz, dapprima una serie animata e successivamente un’omonima linea di giocattoli – o il contrario secondo buona parte del pubblico.
Per i pochi che non li ricordano, erano un gruppo di cavalieri che combatteva cavalcando dei draghi, contro le macchinazione del “terribile Mente Nera, un tipaccio più agile di una pantera.”
Una strofa indimenticabile, tratta ovviamente dalla straordinaria sigla italiana del cartoon, firmata Valeri Manera ed eseguita dalla coppia Draghi/Amato, un brano che ancora oggi ci fa “volare sulle ali dell’avventura.”
Principe Valiant – Cristina D’avena
Di Artù e dei suoi Cavalieri della Tavola Rotonda, se ne sono viste una moltitudine di versioni – animate e non – nel corso degli anni, ed ecco che un giorno del lontano 1993, entra nelle nostre case, in sella al suo bianco destriero, il leggendario Principe Valiant, valoroso combattente destinato a diventare uno dei leggendari Cavalieri al servizio del re, armato di una spada magica, gemella della ben più nota Excalibur.
Se il cartoon faceva sognare tutti noi bambini, incantati da una figura così nobile, cavalleresca ed eroica, la stessa cosa poteva dirsi della sigla cantata da Cristina D’Avena e scritta dall’ormai ben nota coppia formata da Alessandra Valeri Manera e Carmelo Carucci, una sigla che, ancora oggi, è presente nel repertorio non solo della stessa D’Avena ma anche di molte cover band – come i Trick or Treat che ne realizzarono una versione molto più tendente al genere metal e che, personalmente, vi consiglio di ascoltare al punto tale da lasciarvela qui di seguito.
L’Ispettore Gadget – Cristina D’Avena
Era sempre il 1993 quando fece la sua comparsa – o ritorno se consideriamo la prima serie andata in onda negli anni ‘80 – uno dei personaggi più bizzarri, eccentrici, goffi e spettacolari mai realizzati: l’Ispettore Gadget.
Maldestro cyborg impegnato nella costante lotta contro le forze del crimine, Gadget viene ancora oggi ricordato con grande affetto, proprio per la sua goffaggine, i suoi errori e incomprensioni commessi con estrema – a tratti quasi naturale – ingenuità, che lo portano a scambiare spesso criminali per dei poveri malcapitati da salvare. In alcuni episodi era possibile vederlo sfoggiare anche dei folti baffi, che, messi insieme a tutto il resto, non potevano non ricordare l’altrettanto celebre Ispettore Clouseau, personaggio della saga cinematografica della Pantera Rosa.
Alla grandezza di un simile cartoon, non poteva che essere accostata un altrettanto epica sigla, cantata anche stavolta da Cristina D’Avena e nata dalla penna della coppia Valeri Manera/Carucci. L’Ispettore Gadget fu trasmesso in diversi paesi, oltre che in Italia, ma a differenza degli altri, il nostro team artistico e creativo è stato il solo a realizzare un brano musicale completamente inedito, dalle parole alla musica, guadagnandosi il diritto di entrare a far parte delle migliori sigle degli anni ’90.
Il Laboratorio di Dexter – Cristina D’Avena
Le nuove generazioni al sentirsi chiedere “Hey, ti ricordi di Dexter?” penseranno sicuramente alla serie tv del 2006. Per noi trentenni, invece, prima del buon Dexter Morgan c’era il piccolo e geniale Dexter, con il suo fornitissimo laboratorio, la sorella fuori di testa e i suoi ingenui genitori e, soprattutto, il suo ciuffo rosso!
Quel ciuffo rosso che approdò in italia su Cartoon Network e su Italia 1, rete nella quale arrivò accompagnato dalla voce di Cristina D’Avena che ne cantava la sigla, firmata da Alessandra Valeri Manera e composta da Gianfranco Tommaso Fasano.
Sebbene Cartoon Network abbia preferito trasmetterlo con la sigla originale americana, la versione del team nostrano – anche in questo caso creata ex-novo – è memorabile quanto il cartone stesso e il testo forniva la perfetta descrizione di ciò che ci saremmo aspettati di vedere nel cartoon: un piccolo e folle genietto dal “ciuffo rosso e il naso all’insù” costantemente impegnato nell’avere idee tanto geniali quanto, spesso, assurde, che gli causeranno – non sempre per colpa sua – non pochi problemi.
Menzioni d’onore
Siamo giunti, così, alla fine del nostro viaggio nei ricordi, un viaggio che, tuttavia, ha ancora una piccola tappa da toccare, prima di concludersi definitivamente: le menzioni d’onore.
In Italia, come abbiamo visto, non siamo secondi a nessuno quando si tratta di sigle per i cartoon – discorso diverso per gli anime che, spesso e volentieri, hanno opening originali realmente memorabili.
Eppure, nel caso dei cartoon, ci sono almeno tre sigle originali diventate leggendarie anche da noi, dove non sono state minimamente toccate, se non nel doppiaggio laddove presente. Stiamo parlando di quella dei Biker Mice, dei Gargoyles e di una delle famiglie cartoonistiche più celebri (ed irriverente) di sempre, I Simpson.
A differenza dei casi visti finora, queste tre sigle, pur non avendo una versione italiana, nella loro apparente semplicità, sono diventate ormai epiche, complici anche i protagonisti delle stesse serie.
Alzi la mano chi non ricorda i tre topi-motociclisti-marzia più “coatti” e muscolosi della storia? E vogliamo parlare delle creature tradite dagli esseri umani e costrette a tramutarsi in pietra di notte, per diventare dei valorosi guerrieri di notte? Sarebbero parole al vento, un discorso che vale ancora di più per I Simpson che vanno ancora avanti, a distanza di più di 30 anni dalla loro creazione.
Tre mostri sacri, che non avremmo mai potuto escludere dalle sigle più memorabili degli anni ’90 e 2000. Ovviamente, quella che avete letto è solo la nostra (anzi la mia personale) lista di sigle alle quali siamo più affezionati e va da sé che ce ne sarebbero tante e tante altre da inserire.
Ma, a questo punto, passiamo a voi la palla e vi invitiamo a farci sapere che ne pensate della nostra lista e, soprattutto, quali altre storiche sigle aggiungereste!