Something is Killing the Children ha spopolato negli USA e presto sbarcherà nelle fumetterie italiane
L’estetica e la narrativa horror in ambito fumettistico incontrano puntualmente enormi macigni sul percorso che porta al lettore. La fruizione di un’opera con tinte scure è accompagnata da sempre da enormi pregiudizi. Il rischio di regalare un effetto di déjà vu o il fallimento nel dosare le peculiarità orrorifiche sono la costante minaccia nella riuscita di un’opera del genere.
L’assenza degli elementi sonori, fondamentali nel ricreare atmosfere, è un ulteriore elemento che acuisce la difficoltà di trasformare la carta nell’habitat naturale dell’orrore. Queste premesse sono totalmente infrante e ribaltate da Something is Killing the Children, una delle più belle sorprese del florido universo fumettistico statunitense.
La creazione di James Tynion IV e del nostro geniale Werther Dell’Edera si candida ufficialmente a diventare un classico del genere horror. I numeri oltre Oceano supportano questa tesi: i primi due numeri di Something is Killing the Children sono andati esauriti, ancor prima di raggiungere le fumetterie a stelle e strisce.
Ma cosa rende quest’opera così irresistibile e perché ogni amante della cultura pop dovrebbe leggerla?
Per capirlo bisogna raggiungere la cittadina di Archer’s Peak. In una serata tra giovani amici il classico gioco “obbligo o verità” prende il sopravvento. Tutto è apparentemente tranquillo. Ma poi James prende la parola, rispondendo alla domanda su cosa fosse la cosa più spaventosa che lui avesse visto. Il ragazzo inizia un racconto tetro, popolato da presenze lugubri. Nessuno gli crede, si ride e si prende in giro il goffo narratore. Poi però le risate si interrompono bruscamente, coperte da grida assordanti. E il sangue, tantissimo sangue, macchia ogni cosa.
Tutti quei bambini non ci sono più. Uccisi, mutilati da qualcuno, anzi da qualcosa. La cittadina sospetta di James, unico sopravvissuto alla strage. Ma lui sa che dietro quella carneficina ci sono quelle creature protagoniste del suo racconto. Mostri che però gli adulti non possono o non vogliono vedere. Come può essere combattuto e annientato un nemico che non esiste? Nel frattempo altri bambini scompaiono. La polizia sembra annaspare, incapace di trovare un assassino in grado di compiere squartamenti del genere. Poi all’improvviso si materializza una ragazza dagli occhi spiritati. Lei riesce a vedere i mostri e, soprattutto, sa combatterli. Una cacciatrice. Lei e James stringono un patto ed è così che inizia la caccia.
L’incipit di Something is Killing the Children è una vera folgorante epifania Horror. Bastano poche vignette per essere immersi nel fitto mistero che si nasconde ad Archer’s Peak. Prendete Ai Confini della realtà e mescolatelo alle atmosfere di Twin Peaks. L’atipica vicenda raccontata da James Tynion IV sorprende subito per il suo ritmo serrato, che entra subito nel vivo, senza troppi preamboli. Dialoghi fulminei, una scrittura sincopata e una caratterizzazione dei personaggi impeccabile sono la chiave perfetta per varcare immediatamente il confine che divide lettore ed opera.
Una componente essenziale del genere horror è il saper creare il mistero. Something is Killing the Children non solo è in grado di creare immediatamente una sequela irrisolta di domande, ma ha la capacità di immortalare questa sensazione di enigmatico spaesamento. L’eco di verità sfuggenti si protrae per tutta l’opera e ne amplifica la portata della narrazione. La lettura si trasforma in scoperta e il proseguire il racconto è un lento disvelamento che sorprende e appaga. L’ancestrale paura dei mostri viene narrata in una prospettiva nuova e dipinge in modo esemplare una paura da sempre presente nella cultura umana.
E poi c’è lui. Sua maestà fumettistica Werther Dell’Edera. Ancora una volta si capisce il perché sia considerato uno dei fumettisti più bravi d’Italia e perché anche l’America si sia innamorata delle sue tavole. Il disegnatore barese, ma romano d’adozione, ormai è in pianta stabile nell’Olimpo fumettistico statunitense, dopo le fortunate collaborazioni con la DC Comics e la IDW. In Something is Killing the Children la sua bravura raggiunge le consuete vette che contraddistinguono il suo stile e il suo modo di approcciare l’arte fumettistica.
C’è chi disegna e chi invece dà vita ai propri personaggi. Il disegno di Dell’Edera è vibrante e i protagonisti dell’opera sembrano varcare la dimensione cartacea. Sono vivi, hanno paura, avvertono la tensione e i loro sguardi intercettano lo sguardo del lettore, che prova empatia e diventa a sua volta protagonista del fumetto. L’oppressione e il terrore crescono esponenzialmente grazie alla resa visiva delle ambientazioni, che, grazie ai colori di Miquel Muerto, diventano carichi di minaccia, di tensione. Si avverte incertezza e il sovrannaturale avvolge il mondo, come una nebbia che terrorizza e affascina allo stesso tempo.
Il successo avuto negli USA, grazie alla pubblicazione griffata Boom! Studios, ha spinto Edizioni BD a distribuire anche in Italia questo gioiello fumettistico. Il 26 maggio infatti uscirà un volume di 144 pagine, che racchiude i primi 5 albi di Something is Killing the Children. E in un attimo ci si ritroverà catapultati ad Archer’s Peak. A combattere mostri, che sono tra noi. E forse dentro di noi.