Le nostre impressioni dopo una veloce sessione di gameplay.
Il Sonic Team non s ferma proprio mai, esattamente come la leggendaria mascotte blu di Sega. Purtroppo, la serie cardine della casa Giapponese, continua a faticare nel trovare una sua dimensione con le nuove generazioni di console, e solo sporadicamente riesce a farsi valere con dei prodotti discreti. Il prossimo capitolo che tenterà nell’impresa, è proprio Sonic Forces, titolo previsto per tutte le piattaforme e in uscita il prossimo inverno. Abbiamo avuto modo di provare con una breve demo la versione per Switch al recente evento dedicato alla futura line up della console Nintendo, e le nostre impressioni non sono esattamente ottime.
Sonic Forces si differenzia dai capitoli precedenti della saga per la presenza di tre modalità ben distinte tra loro. La demo da noi testata ci ha permesso di dare un’occhiata ad ognuna di esse. La prima è quella standard e sostanzialmente, richiama la struttura degli ultimi Sonic in 3D. Nei panni del porcospino blu abbiamo percorso un livello che presenta tutti gli elementi tipici del gameplay. Si tratta quindi di una corsa frenetica verso la meta finale, attraverso una città futuristica dai toni dark, che non risalta certo per colori accesi e brillanti, in cui tra nemici robotici, trampolini e classici percorsi a spirale, si alternano di frangente in frangente 2 diverse prospettive di gioco. Alcune sezioni infatti si giocano con una visuale alle spalle di Sonic, ma in maniera repentina la telecamera si sposta, ogni tanto, lateralmente, proponendoci un punto di vista più classico.
Non ci sono particolari elementi innovativi in questa modalità. Correndo e saltando si colpiscono i nemici a ripetizione tramite il solito lock-on, che permette di colpirli in combo senza interruzione dell’azione, caricando al contempo la barra del boost, che ci dà la possibilità di scattare ancora più velocemente all’occorrenza, e fino al suo esaurimento. Ovviamente si raccolgono in giro i vari anelli, che determinano il punteggio finale del livello e permettono a Sonic di sopravvivere in caso di attacco. Da sottolineare il fatto che non è più possibile recuperarli dopo aver subito un danno, dettaglio che rende le cose leggermente più difficili rispetto al passato. Se come al solito, la formula sulla carta potrebbe funzionare, è nella prova dei fatti che Sonic Forces delude. Anche mettendo da parte un comparto grafico piuttosto scadente, fatto di texture scialbe e una modellazione poligonale dell’ambiente grezza e poco ispirata, il gioco viene minato dall’aspetto tecnico anche nel gameplay. Pare infatti che Sega abbia grosse difficoltà a gestire la velocità dell’azione, senza rendere l’intera esperienza confusa e farraginosa, a causa di controlli troppo scattosi, poco fluidi e responsivi, e una regia sulle azioni del giocatore troppo impegnativa da seguire. Spesso non si capisce cosa succede, e ogni elemento del livello risulta troppo amalgamato con il resto, provocando molta confusione. È vero che Sonic si è sempre basato un po’ sul “trial and error” e che i livelli richiedono una giusta conoscenza prima di essere portati a termine in maniera ottimale, ma la sensazione è che questo sia causato non da un game design studiato per aprirsi coerentemente al crescere dell’abilità del giocatore, ma sia in questo caso solo una questione di abitudine al casino generato su schermo. Casino che anche conoscendo perfettamente il livello rimane tale, e rende in ogni caso poco appaganti le sessioni di gioco.
La seconda modalità è quella Classica e ci ha permesso di rivivere nei panni del Sonic “anni 90” (decisamente il mio preferito) la prima storica boss battle contro Dr. Eggman del primo Sonic per Mega Drive. La fase iniziale della battaglia è proprio identica, successivamente però, laddove originariamente al terzo colpo terminava e il malvagio dottore scappava rimandando le batoste al successivo incontro, qui c’è un ulteriore evoluzione dello scontro, con Dr. Eggman che entra in campo insieme ad un nuovo micidiale macchinario. In questa fase, sempre e rigorosamente in 2D old style, abbiamo dovuto schivare le trivelle che ci lanciava e gli enormi massi, colpendo questi ultimi come fossero proiettili da rispedire al mittente, in modo da archiviare con successo il confronto. La demo finiva qui, e pur nella sua semplicità quasi elementare, ha messo in risalto come se ce ne fosse bisogno, quanto Sonic funzioni meglio con la sua vecchia struttura 2D e come quasi ogni elemento inserito successivamente, sia stato in fin dei conti superfluo, controproducente, e abbia in qualche modo corrotto la genuinità del gameplay. Quanto mostrato con questa modalità è comunque troppo poco, e non permette d capire il peso che essa avrà nel titolo definitivo.
Infine, forse la vera e unica novità di Sonic Force, la modalità Avatar ci permette di creare il nostro personaggio da utilizzare nei livelli dedicati a quella Standard (Sonic 3D per intenderci), utilizzando un personaggio fatto da noi, che però sostituisca le abilità legate alla velocità di Sonic con altro. Nella fattispecie, il personaggio preimpostato nella demo ci permetteva di usare un lanciafiamme o in alternativa una specie di lazzo elettrico. Entrambe le armi permettevano azioni sia di movimento che di combattimento. Il livello giocato era una specie di riproposizione di quello fatto poco prima con Sonic, con alcune varianti per renderlo esplorabile da un personaggio diverso, e con l’aggiunta di alcuni elementi presi da Sonic Color (forse l’ultimo grande Sonic della saga), come alcuni power up che per un breve tempo ci trasformano in un “globulo di energia elettrica” permettendoci di spazzare via nemici con facilità, e raggiungere zone altrimenti fuori portata. Ma per il resto spiace dirlo, non convince per niente nemmeno questa modalità, in quanto gli attacchi eseguibili sono brutti da vedere, creano molta sporcizia visiva tra collisioni strambe e il solito caos con la telecamera. Il fatto di rendere più lenti i livelli per “omologarli” a qualsiasi avatar creato, pur cercando di mantenere un DNA “da Sonic”, quindi livelli di una certa linearità da percorrere con un certo ritmo, crea un cocktail piuttosto amaro e poco digeribile, basato su un’idea un po’ tirata per i capelli che mal si sposa con un prodotto le cui meccaniche di base sono realizzate mediocremente e scricchiolano da tutte le parti, prestandosi quindi poco o niente a rendersi flessibili e funzionare con un personaggio personalizzato.
Insomma Sonic Forces al momento, non ci convince affatto, è vero che abbiamo visto davvero molto poco, ma l’idea che ci siamo fatti al momento è quella di un titolo che se riuscirà a raggiungere la sufficienza sarà già tanto. Ovviamente siamo nel campo della speculazione e delle impressioni molto parziali, ci riserviamo quindi di concedere a Sega il beneficio del dubbio fino all’ultimo.