Sotto il sole di Riccione: l’esperimento di Enrico Vanzina e Younuts!, su Netflix, non funziona del tutto
Enrico Vanzina torna a raccontarci l’estate italiana scrivendo il soggetto di Sotto il sole di Riccione, film che è una sorta di libero omaggio di Netflix al cult nostrano Sapore di mare.
A firmare l’opera sono gli YouNuts!, ovvero Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, due giovani registi romani che provengono dall’industria musicale e hanno già collaborato con importanti artisti, da Jovanotti a Salmo, da Giorgia a Tommaso Paradiso e i The Giornalisti. È esattamente da (e con) questi ultimi che parte l’avventura, poiché Sotto il sole di Riccione prende proprio ispirazione dal noto singolo della band (o meglio “ex band”), peraltro presente come una costante in tutto il film.
Dicevamo di Vanzina e dell’estate italiana. Non è certo semplice riproporre oggi un format che ha fatto scuola in un certo tipo di commedia nostrana, e così Vanzina e Younuts! provano a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, inserendo nel cast attori già visti e rivisti nei film o nelle serie young adult italiane, da Skam a Baby passando per le fiction Rai, per poi provare a stordirci con la nostalgia grazie a protagonisti iconici di quei film, come Isabella Ferrari, uno dei totem di Sapore di mare con la sua Selvaggia, o ancora con Andrea Roncato peraltro nelle vesti di un ex bagnino latin lover.
Un cast ibrido
L’esperimento non funziona del tutto, e di certo la colpa non è della Ferrari o di Roncato, e nemmeno di un sempre pronto Luca Ward. Tra i giovani si comporta più che bene Lorenzo Zurzolo, nei panni di un ragazzo non vedente che, al contrario di quanto si potrebbe pensare inizialmente, non fa assolutamente il verso alla versione quasi burlesca di Franco Oppini in Abbronzatissimi ma anzi sfiora tematiche serie e complesse, per quanto ovviamente tutto ciò competa al genere della commedia. Anche Ludovica Martino, la Eva di Skam Italia, è ormai una certezza, ma non tutti gli altri componenti della banda si dimostrano all’altezza, forse perché il paragone con gli illustri predecessori metterebbe a terra chiunque. In ogni caso, pregi o difetti a parte, non è nel cast che vanno cercate le pecche maggiori di Sotto il sole di Riccione, poiché è il film in sé che sembra una scatola vuota che Younuts! e Vanzina hanno cercato di confezionare in modo appariscente.
Il risultato è una sorta di prodotto a metà tra una lunghissima pubblicità di un gelato e lo spot di un concerto. La colonna sonora dei The Giornalisti infatti diventa nella fase finale più che invasiva, tramutandosi in un concerto vero e proprio, peraltro già annunciato in partenza come l’evento dell’estate.
Si è provato a recuperare determinate atmosfere nostalgiche, ma donare un look anni ’80 a un film che trasuda 21esimo secolo già dal titolo non era affatto semplice e tutto risulta piuttosto prevedibile, non tanto per lo scontato lieto fine generale ma per i tanti intrecci amorosi eccessivamente telefonati in ogni passaggio, che non hanno minimamente lo spessore di quelli, appunto, dello storico Sapore di Mare. Non si pretendeva certo un finale da incorniciare in stile Calà-Suma, con Celeste Nostalgia di Cocciante in sottofondo, ma Sotto il sole di Riccione, oltre ad un mero intrattenimento, fa poco più. Questo comunque, ad onor del vero, lo fa discretamente bene. Sarà perché la frivolezza e le atmosfere estive giocano a suo favore ma, complice anche un minutaggio non troppo impegnativo, difficilmente sceglierete di non proseguire la visione fino alla fine.
In definitiva diamo atto agli Younuts! di aver provato a mettere in piedi un film in grado di rievocare le classiche commedie estive all’italiana, e nonostante il risultato sia ben lontano dalle opere da cui hanno tratto ispirazione, Sotto il sole di Riccione è un godibile prodotto dell’entertainment senz’altro utile a chi ha soltanto voglia di staccare la spina.