Space Jam: New Legends ci porta nel Warner Bros Serververse con Lebron James e tanti altri personaggi, ma il prodotto, pur intrattenendo, ammicca un po’ troppo all’originale
Sono pochi i ragazzi e le ragazze cresciuti negli anni ’90 che non abbiano visto, e in un certo senso amato, Space Jam. Il film a tecnica mista del ’96, diretto da Joe Pytka, si inseriva in un contesto in cui opere con questo sistema di realizzazione andavano forte e garantivano un discreto successo, vedasi ad esempio The Mask (’94), o Small Soldiers (’98), per citarne solo un paio.
In più la contemporanea presenza sul grande schermo dei personaggi della Warner Bros, i Looney Tunes e di campioni dell’NBA, in primis il gigante Michael Jordan, oltre ad attori di spicco come Bill Murray assicuravano il trionfo al botteghino.
Warner Bros. punta sulla nostalgia
Sfruttando l’effetto nostalgia, nel 2014 WB decide allora che è arrivato il momento di mettere in cascina un sequel che porterà certamente nelle sale tutti quegli ex ragazzini ora adulti che non potranno resistere a tanto fascino, pur consci del fatto che il risultato potrebbe essere un fiasco.
Nasce quindi Space Jam: New Legends (Space Jam: A New Legacy), con protagonista Lebron James, da sempre un fan del primo film e Ryan Coogler alla produzione. La regia, dopo un paio di passaggi di mano consueti nelle lunghe e travagliate gestazioni, finisce a Malcolm D. Lee e il film vede la luce negli Stati Uniti soltanto nel luglio 2021 (complice anche il Covid-19) e in Italia il 23 settembre.
Venendo al dunque, risulta da subito chiaro che la trama di Space Jam: New Legends sia per certi versi simile al primo, ma meno articolata e più banale rispetto al film di Pytka.
LeBron James sogna per il figlio Dom un futuro da cestista e lo iscrive dunque a un campo estivo di basket per farlo crescere come uomo e soprattutto come sportivo, per poi provare a inserirlo nell’NBA una volta concluso il college. Dom tuttavia rifiuta la proposta del padre, perché pur amando il basket il suo sogno è diventare un progettista di videogiochi.
Un giorno però padre e figlio si ritrovano all’interno degli studi della Warner Bros. e finiscono risucchiati all’interno del “Server-Verse”, un universo parallelo composto da film, cartoni animati e serie televisive del gruppo WB e capeggiato da Al-G Rhythm (Don Cheadle), un’entità computerizzata malvagia che li tiene in ostaggio. Per salvare se stesso e la sua famiglia Lebron James dovrà così sfidare e battere la Goon Squad, un team di pallacanestro messo in piedi da Al-G Rhythm.
Come l’originale, anche Space Jam: New Legends è un film a tecnica mista, e pure qui assistiamo a un vero e proprio affollamento di personaggi della Warner Bros, a partire da Bugs Bunny, che sarà il fedele compagno di avventura di James, a tutti gli altri membri dei Looney Tunes oltre a un mare di elementi provenienti dall’universo filmico WB.
Il campione dell’NBA infatti dovrà comporre il suo team, la Tune Squad, e per cercare e arruolare i giocatori ci saranno sortite nei vari mondi della Warner Bros, spaziando da Mad Max, a Batman e Robin, Harry Potter, Game of Thrones, Matrix e persino Casablanca, riprendendo scene dei film e delle serie inserendo però i personaggi dei Looney Tunes, in un vero e proprio tripudio di tecnica mista.
Questa è senza dubbio la parte più frizzante ed energica di Space Jam: New Legends, ma in generale Malcolm D. Lee & co. puntano su un prodotto dal ritmo frenetico catturando lo spettatore con il dinamismo dell’azione, limando così le mancanze di uno script banalotto realizzato da ben sei sceneggiatori accreditati ma in cui probabilmente ha messo le mani anche R. Coogler.
Sostanzialmente il primo film, pur con una struttura similare, era una sorta di novità e riuscì a stupire il pubblico, mentre qui abbiamo a che fare con un prodotto visto e rivisto e ormai vedere sullo schermo una fiumana di personaggi non ci colpisce come poteva fare un tempo.
Certo è sempre divertente l’impatto visivo di un caos del genere, e complice il ritmo frenetico a cui accennavamo sopra l’attenzione dello spettatore non cala praticamente mai nelle quasi due ore di durata complessiva, ma quel che resta è veramente poco e sembra, come ha sottolineato in modo piccato gran parte della critica a stelle e strisce, una vera e propria pubblicità al mondo della Warner Bros.
Qualche punto a favore tuttavia la Malcolm D. Lee Squad lo registra, come ad esempio la sottointesa accusa alla società attuale letteralmente governata dalle app e dagli algoritmi, ma anche qualche trovata divertente, come l’improvviso cameo del Jordan sbagliato, cioè l’attore Michael B.
Anche dal punto di vista della animazioni, il film non delude affatto e gli effetti speciali sul campo da gioco ci fanno immergere perfettamente nell’atmosfera da videogame.
Tutto questo ci basta? Dipende di certo dalle aspettative, perché nonostante i difetti enunciati, Space Jam: New Legends (Space Jame: New Legacy) resta un discreto prodotto di intrattenimento adatto ad adulti e bambini, senza dubbio ideale per chi vuole divertirsi un po’ passando un pomeriggio o una serata in spensieratezza ed allegria.
Space Jam: New Legends è al cinema dal 23 settembre 2021.