Gustiamo un piccolo ma gradito assaggio dell’avventura targata Insomniac Games

La storia del videogioco moderno è segnata dall’ormai immancabile attesa che consuma gli appassionati. Un brevissimo teaser o un fugace annuncio, basta una piccola dimostrazione dell’esistenza di un prodotto per tenere sulle spine i gamer di tutto il mondo e per renderli assetati anche della più piccola notizia.

Non si discosta da questa linea d’azione e, anzi, sembra quasi gioire nel far sguazzare i propri fan nelle aspettative la celebre casa Insomniac Games con il suo “Marvel’s Spider-Man”. Annunciato durante l’E3 del 2016, la nuova avventura del Tessiragnatele ha fatto parlare di sé per molto tempo anche grazie alle manovre della casa californiana sempre pronta a farci sbirciare, annusare e desiderare questa torta che si prospetta tra le più gustose mai cucinate dai genitori di “Spyro” e “Ratchet & Clank”.

A poche settimane dalla release del gioco arriva l’ennesima di queste mosse, che consiste in un corposo tuffo nell’universo narrativo in cui ci troveremo a vivere dal 7 settembre. Un’occasione per familiarizzare con personaggi, situazioni ed eventi del mondo di Spidey che, sebbene noti a chi segue o ha anche solo sentito parlare delle gesta dell’Arrampicamuri, presentano in questa versione differenze più o meno marcate con ciò che siamo abituati a leggere.
Si tratta di Spider-Man: Hostile Takeover, un libro firmato da David Liss.

Vedo non vedo

Proprio sulle abitudini del lettore si basa l’audace scelta del supporto librario. Un personaggio sempre sorretto dalla forza visiva delle immagini, prima del fumetto e poi delle sue versioni cinematografiche, televisive e videoludiche, che viene presentato per la prima volta attraverso le parole di un romanzo che lascia al lettore il grato compito di immaginare.

David Liss, autore dell’opera e punto di contatto tra libro e fumetto per i suoi lavori in entrambi i campi, non ha bisogno di soffermarsi sul costume di Spidey, non descrive minuziosamente le fattezze di amici e nemici del ragno perché è consapevole del valore raggiunto dall’eroe e dai personaggi che lo circondano in anni e anni di onorata carriera. Non andremo a rivivere le origini di ognuno di essi, ma basterà una piccola frase a riportare alla mente storie già sentite e scolpite nell’immaginario comune, lasciando così lo spazio per approfondimenti mirati a far conoscere personalità meno fortunate e, generalmente, poste in secondo piano. Questo che può essere visto come un punto di forza per un titolo del calibro di Hostile Takeover, svincolato dal peso rappresentato dall’introduzione dei suoi protagonisti e libero di gettare subito il lettore nell’azione, presenta però anche risvolti negativi.

Tutti gli Spider-Man sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri

Liss si trova ad affrontare un difficile compito, quello di presentare una versione diversa, anche se solo leggermente, di Spider-Man. La scelta di passare informazioni solo tramite qualche frase o con brevi scambi di battute mostra quanto poco sia differente il Peter Parker di Insomniac rispetto a tanti altri. Il tutto, però, funziona solo nel momento in cui chi legge è consapevole e conscio di ciò. Ovviamente Hostile Takeover ha un target specifico (i fan del ragno e gli appassionati che vogliono viver ogni parte dell’esperienza proposta da “Marvel’s Spider-Man”) e le decisioni prese in merito all’introduzione e alla caratterizzazione dei personaggi trattate precedentemente sono la dimostrazione lampante di questa precisa scelta. Se però, per assurdo, qualcuno volesse sfruttare questo libro come primo approccio all’Arrampicamuri o al mondo Marvel, allora le fondamenta su cui si basa tutto il lavoro di Liss rischierebbero di crollare.

Mondo Marvel

Hostile Takeover compie comunque il suo lavoro senza sbavature e senza troppi giri di parole, offrendo una storia godibile e sufficiente, presa a piene mani dalle avventure più classiche dell’Uomo Ragno e non solo. Citazioni continue ad elementi cardine dell’universo Marvel (alcune palesi e altre criptiche per chi non mastica molto i comics) e ai personaggi che lo abitano, accompagnano tutta la narrazione e cercano di dare profondità a una New York che vive e respira intorno al protagonista.

La vicenda segue Peter Parker durante alcuni mesi del suo ottavo anno di attività come Spider-Man, alle prese con il lavoro, la sua vita da vigilante mascherato e il poco tempo che riesce a dedicare alle persone a lui care e, in particolare, a Mary Jane: lontana dalla sua controparte classica, la rossa ha scelto per sé la carriera da giornalista, come avviene nell’universo Ultimate, senza lasciarsi intimorire dai pericoli a cui potrebbe andare incontro. Pochi sono i nomi che mancano all’appello ed è palese che per molti dei presenti, gli Osborn e Martin Li in primis, il breve spazio dedicato verrà ampliato nell’avventura per PS4. Tanti sono gli indizi che Liss lascia al lettore sotto forma di piccoli dettagli per costruire una tela di intrighi e misteri.

Verdetto

Nonostante non risalti per la sua originalità e non abbia momenti particolarmente intensi, “Spider-Man: Hostile Takeover” riesce nel suo intento. Forte è la voglia di posare il libro una volta terminato e di lanciarsi a capofitto nel gioco per continuare in prima persona a volteggiare per la Grande Mela. La scelta del supporto da affiancare al videogioco e le varie dichiarazioni in seguito al suo annuncio, lasciano presagire l’intento di creare un nuovo universo espanso, seguendo la strada già intrapresa da altre serie. Il libro, disponibile solo in lingua inglese, è comunque consigliato a tutti quelli che fremono dalla voglia di mettere mano sull’opera di Insomniac Games. Circa quattrocento pagine che, sebbene in lingua straniera, scorrono rapidamente e senza troppi problemi per via del basilare inglese adoperato da Liss.

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Davide Siepe
Appassionato di cinema, fumetti, serie tv e videogiochi (non necessariamente in quest'ordine). Mi piace scrivere e sogno di poter vivere di questo diventando uno sceneggiatore professionista. Sempre pronto a mettermi in gioco e a dare il massimo in tutto quello che faccio, anche a costo di rimanere sommerso dagli impegni e costretto a sacrificare ore importanti di sonno.