Paul Giamatti non sarà in Spider-Man: No Way Home. Nessun rimpianto per l’ex Rhino

Ormai è chiaro che in Spider-Man: No Way Home vedremo molti villain storici del Ragno: tra questi mancherà però il Rhino di Paul Giamatti. La conferma arriva dallo stesso attore che, tuttavia, non è apparso dispiaciuto all’idea di non essere parte del progetto del Marvel Cinematic Universe. L’interprete protagonista de La versione di Barney è infatti apparso del tutto sereno di fronte a questa prospettiva.

“Sono felice. Non ho seguito nessuno dei rumor usciti ultimamente. Qualcuno me ne ha parlato, ma io non me ne sono interessato. Mi va bene così. Mi va assolutamente bene lasciare le cose così come sono” ha detto Giamatti ai microfoni di Comicbook, commentando le numerose voci sul futuro del brand cinematografico.

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Spider-Man: un multiverso di villain senza il Rhino di Paul Giamatti. Chi resta dei Sinistri Sei?

Come noto per il terzo film di Spidey nel Marvel Cinematic Universe sono già stati confermati due ritorni dai precedenti franchise dell’Arrampicamuri. Dai film di Sam Raimi tornerà Alfred Molina, il quale interpreterà il Doctor Octopus, probabilmente la trasposizione più riuscita di un villain del Tessiragnatele. Dal franchise di Amazing Spider-Man, lo stesso che ha visto Paul Giamatti interpretare Rhino, vedremo il ritorno dell’Electro di Jami Foxx. Il quale, per nostra e per sua fortuna, non sarà blu.

Queste due conferme di personaggi provenienti da altri universi cinematografici Marvel hanno fatto sì che i fan scatenassero una ridda di teorie sulla prossima pellicola di Jon Watts. Tra queste il ritorno degli Spider-Man di Tobey Maguire ed Andrew Garfield e la presenza del Goblin interpretato da Willem Dafoe. Al momento tutto ciò è ancora nel campo dei rumor, per quando la presenza di Doctor Strange e quanto abbiamo visto in queste settimane in Loki possano rendere comprensibili queste voci.

(fonte: ComicBook.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.