Le nostre speculazioni sulla presunta influenza delle avventure di Starkiller nel nuovo Star Wars Jedi: Fallen Order
Sapevamo che Respawn Entertainment stesse lavorando ad un gioco dedicato alla saga di Star Wars da diverso tempo, ma finalmente il reveal ufficiale alla Star Wars Celebration di Chicago con un trailer del nuovo Star Wars Jedi: Fallen Order, ci ha dato qualche dettaglio in più sulla reale natura del gioco, nonché ci ha aperto la strada verso qualche ipotesi circa le sue influenze, nonostante i dettagli effettivi del progetto siano ancora per lo più avvolti nel mistero.
A quanto pare, probabilmente anche per scongiurare tutte le critiche mosse alla serie di Star Wars Battlefront sia in termini di contenuti -derivate da uno sfruttamento non degno dell’immaginario della saga cinematografica- sia causate da questioni legate alla politica di commercializzazione e alle tanto vituperate microtransazioni, EA ha deciso questa volta di produrre un’avventura fortemente story driven e single player, in modo da scongiurare alla base un certo tipo di “cattive aspettative”.
Respawn in fondo, già con Titanfall 2 si è dimostrata capace di creare una buona campagna single player, e il coinvolgimento dei director di God of War 3, Stig Asmussen non fa che esplicitare ancora meglio le intenzioni di un progetto che probabilmente vuole inserirsi con forza nella continuity narrativa di Star Wars.
Fallen Order, nello specifico, avrà come protagonista Cal Kestis, un giovane padawan, un allievo degli Jedi che si troverà suo malgrado a cercare la sopravvivenza nel periodo più buio che la saga di Star Wars ricordi nella sua cronistoria, quello tra La vendetta dei Sith e Una nuova speranza, ove l’intero ordine dei Jedi venne spazzato via per ordine dello stesso Impero che dominerà incontrastato i territori della galassia fino all’inizio delle vicende di Luke Skywalker.
Se questo contesto vi ricorda qualcosa, è perché ci troviamo all’interno di quello stesso arco narrativo esplorato in Star Wars: Il Potere della Forza. Il gioco prodotto da LucasArts circa 10 anni fa (che ebbe anche un seguito) trova infatti ben più di un punto di incontro con la nuova produzione di Respawn.
L’incipit di Star Wars Jedi: Fallen Order
Eppure il punto di partenza, paradossalmente è totalmente opposto. In Fallen Order ci troveremo a vestire i panni di un apprendista Jedi superstite, che deve nascondersi dai i Purge Trooper dell’Impero, recuperati proprio dalle forze in campo de Il Potere della Forza, che insieme ad una misteriosa cacciatrice chiamata Second Sister Inquisitor, braccheranno senza sosta il protagonista, reo probabilmente, solo di essere un padawan. In Il Potere della Forza invece, eravamo un Sith al comando di Darth Vader mandato in missione proprio a sterminare gli Jedi superstiti (anche se chi l’ha giocato sa bene quali sono poi i risvolti di tali premesse).
Entrambi i protagonisti in ogni caso, sono eletti della Forza, e le loro abilità condizionano un gameplay che si inserisce in quest’epoca buia e decadente della saga, chiaro segno che EA e Respawn lo considerano come molti, uno dei periodi temporali non coperti a livello cinematografico, più stimolanti e potenzialmente interessanti per creare nuove storie.
Così come per Starkiller si cercò di creare una identità iconica al protagonista donandogli il volto dell’attore Sam Witwer, allo stesso modo il nostro Kestis sarà virtualmente interpretato da Cameron Monaghan (recentemente apparso nella serie Gotham), per ribadire, ancora una volta, come questo capitolo voglia recuperare una dimensione cinematografica, accostabile agli episodi della saga, con un capitolo originale e protagonisti inediti, alla stregua di quanto tentò di fare proprio LucasArts nel 2008.
La via dell’action adventure in terza persona tal senso, è quella che può assicurare maggiori probabilità di successo, sposandosi molto bene con le attitudini ludiche del grande pubblico odierno e prestandosi bene ad un impianto in cui regia e narrazione possono accompagnare in maniera fluida e complementare l’azione del gioco.
Fallen Order e Il Potere della Forza – Due facce della stessa medaglia
Andiamo poi a considerare l’ultimo aspetto che almeno apparentemente (vi ricordiamo che con un solo trailer di gioco non in game, più che speculare, non possiamo fare) potrebbe creare un forte senso di continuità tra Il Potere della Forza e Fallen Order: l’ipotetica esplorazione della dimensione più “super eroistica” della figura dello Jedi. Anche solo dal trailer di debutto di Fallen Order, tra corse sui muri improbabili, balzi, disparate dimostrazioni di “telecinesi” in vari frangenti e piccoli estratti di scene di combattimento, è probabile che anche in Star Wars Jedi: Fallen Order andrà a spettacolarizzare le abilità fisiche dello Jedi più che a sottolineare una qualche forma i superiorità “spirituale”. E queste saranno senza dubbio al centro di un gameplay in cui è già stato annunciato: il combattimento melee pensato per soddisfare sia i giocatori casual che quelli più esperti, l’utilizzo della spada laser (definito dagli sviluppatori come “innovativo”), dei poteri da Jedi, sezioni platform, nemici dai diversi pattern di attacco da studiare, un sistema di upgrade per la lighsaber e presumibilmente anche per il nostro protagonista (che in quanto ex apprendista, avrà ampi margini di crescita come Jedi).
Per concludere quindi se dovessimo scommettere, alla luce di tutte queste innumerevoli similitudini, non ci stupiremmo se alla prova dei fatti Star Wars Jedi: Fallen Order dovesse rivelarsi un palese seguito spirituale, ricontestualizzato e sotto una nuova egida, proprio di quel Il Potere della Forza. Non è ancora chiaro se il nuovo progetto di Respawn sarà esattamente un action game super focalizzato nel combat system come il titolo di LucasArts, o se più probabilmente l’impianto di gioco sarà meno rigido e più ibrido, con sezioni di esplorazione e puzzle, ma le premesse per tornare a sentire la Forza scorrere potente nel pad tra le nostre mani, ci sono tutte. Il gioco uscirà il 15 Novembre di quest’anno, ma ci aspettiamo di avere ancora tanti aggiornamenti sul suo sviluppo prima di quella data.