Tra i cult comici anni ’90, senza alcun dubbio Ricky & Barabba con De Sica e Pozzetto merita di finire nella rubrica Stay Trash
ra le strane coppie comiche del cinema italiano anni ’90, una menzione d’onore spetta all’inedito duo Christian De Sica-Renato Pozzetto, nel “cult” Ricky & Barabba (1992), diretto proprio dallo stesso attore romano.
De Sica aveva già diretto due lungometraggi, Faccione e Il Conte Max, ma questa commedia resta senz’altro ancora oggi per lui una di quelle di maggior successo, soprattutto grazie alle numerose gag che sono cristallizzate nell’immaginario collettivo di un determinato tipo di pubblico, e finiscono per essere ripetute goliardicamente tra amici.
La trama è meno prevedibile di molte altre. Pozzetto interpreta Riccardo Morandi, detto Ricky, proprietario della FinMor, un’azienda ormai sull’orlo del fallimento a causa della rivalità con l’avvocato Bonetti (Bruno Corazzieri), che riesce sempre a soffiargli gli affari migliori. L’ultimo in particolare segna il tracollo all’azienda, che perde ben 40 miliardi di lire.
Ricky decide allora di suicidarsi, ma per puro caso viene salvato da Barabba (De Sica), un clochard che pretende una ricompensa per il suo gesto, e convince Ricky a portarlo con sé. Da qui in poi prendono il via una serie di avventure divertenti e al limite dell’assurdo, che strappano grasse risate agli spettatori.
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Una grossa curiosità di cui probabilmente molti di voi non sono a conoscenza riguarda il copione iniziale, che prevedeva i ruoli invertiti per i protagonisti, ma secondo quanto dichiarato da De Sica diversi anni fa durante la trasmissione televisiva La valigia dei sogni, Pozzetto non aveva voglia di interpretare un clochard e così il buon Christian si adattò al cambio. Tuttavia secondo lo stesso regista questo switch non giovò alla buona riuscita del film.
Sinceramente faccio un po’ fatica ad essere d’accordo del tutto con le dichiarazione di De Sica, perché sebbene per background artistico e ruoli pregressi tutti noi avremmo immaginato più facilmente l’attore romano nei panni dell’ex miliardario e Pozzetto in quelli del clochard, è proprio questo imprevedibile cambio di rotta a dare forza e stravaganza al film, con molte gag che vedono protagonista De Sica risultare assolutamente perfette.
“Questo è er bis, in cucina me ne so fatto n altro uguale”, dice Barabba a Ricky, tenendo in mano un vassoio stracolmo di cibo di ogni tipo, prima di stramazzare gonfio a terra dopo un gigantesco rutto. Trash allo stato puro, ma al contempo comicità portata all’ennesima potenza e dalla resa impeccabile. E questa è solo una delle tante, tantissime di cui il film è costellato. A parti inverse sarebbe stato ugualmente un successo? Forse sì, ma non ne abbiamo la certezza.
Ricky & Barabba è un film eccellente nel suo genere per vari motivi, tra cui la capacità di raccontare tra il serio e il faceto due mondi opposti, la povertà estrema e l’agio più sfrenato, ma il vero carattere e la forza di una persona si vedono dopo un vertiginoso crollo, quando da una vita di lusso e ricchezza si sprofonda improvvisamente e ci si ritrova ad esser caricati come autostoppisti su un camion di maiali a mangiare croccantini dalla busta di Happy Pork.
I soldi fanno senza dubbio la felicità, ma valori come l’amicizia si rinsaldano nelle difficoltà, quando ci si fa forza l’uno con l’altro. Poi ovviamente, un matrimonio di interesse e la possibilità di tornare a fare soldi, male non fa.
Ricky & Barabba è una iniezione di buon umore che fa bene agli italiani, e la sua visione è un toccasana in momenti in cui si è un po’ giù e si ha bisogno di sorridere un po’. Il finale con I Need You di Space Master poi rappresenta proprio il sigillo della serenità.