Casualità all’ennesima potenza

Le storie, si sa, sono spesso frutto del fato, di idee improvvise che balenano nelle menti dei creativi e che poi si trasformano in racconti compiuti. Oppure trovate estemporanee, dettate da un’assurda coincidenza, da un’apparizione inaspettata, dalla rara probabilità di essere al posto giusto al momento giusto. Non per nulla spesso gli autori dicono che hanno avuto quell’intuizione “per caso”, che sono stati baciati dalla fortuna e che si sono fatti trovare pronti all’appuntamento col destino. Poi, invece, c’è chi non solo ha avuto fortuitamente la trama ma l’ha pure realizzata “casualmente”. Come? Se volete saperlo, non vi resta che leggere Una storia per caso, ultima fatica fumettara di Luca Piersantelli, anche conosciuto come Pierz.

Il libro comincia con la toccante dedica a Civry-en-Montagne, villaggio francese che ha una grossa importanza in quanto metafora profonda sul significato esistenziale dell’autore. In seguito, la narrazione si sposta a Tokol, un paesino dell’Ungheria settentrionale (per essere precisi) dove regna incontrastata la criminalità. Per risolvere una situazione diventata ormai insostenibile, il sindaco decide di evocare il protettore della sua cittadina, il mistico leone che nel 1753 liberò la zona dalla piaga dei Chupa Chups al cioccolato che sembrava irrisolvibile. Ma qualcosa va storto col rituale magico e, invece del leggendario felino, salta fuori il terribile fantasma di un punk nomade, dotato di misteriosi e potentissimi poteri! Che ne sarà di Tokol?

Se il plot vi sembra assurdo, privo di senso e alquanto bizzarro, non preoccupatevi: c’è un motivo. Edito da Shockdom, Una storia del caso nasce da una bislacca trovata del suo creatore; anzi in questo caso co-creatore. Infatti, come spiegato da Pierz nell’introduzione, il fumetto in questione è stato sceneggiato, disegnato e inchiostrato completamente alla cavolo di cane partendo dagli spunti dati dal pulsante “voce a caso” di Wikipedia. Eh sì, avete letto bene. Non stiamo scherzando. È successo veramente ed esiste pure una prova. Su Youtube potete scovare le live delle improbabili decisioni decretate dal fato e c’è chi è pronto a testimoniare che Pierz non sta mentendo. Chiedete agli stessi autori che hanno contribuito in appendice al volume per avere conferma. Noi non dubitiamo, avendo una certa dimestichezza col fumettista folle, esagerato ed estremo di cui stiamo parlando.

Chiunque abbia mai letto qualcosa di Piersantelli o abbia avuto occasione di conoscerlo personalmente, sa bene che è un autore fuori dal comune: anticlericale, spregiudicato, politicamente molto (molto) scorretto e imprevedibile. Già il fatto che sia andato a cercare un’improbabile collaborazione con l’enciclopedia della rete più famosa del mondo lo dimostra. Eppure, a pensarci bene, non si tratta poi di una coppia tanto campata per aria. Pierz, insieme a tanti altri colleghi coetanei, ha fatto di Internet una delle sue risorse, sia realizzando web comic di pregevole fattura sia inserendo tutto ciò che fa parte del virtuale nei suoi lavori reali. In effetti, forse doveva succedere. Era destino. Anzi, era il “caso” che lo voleva.
Caso che, come preventivabile, regna incontrastato nelle pagine di questo suo nuovo fumetto. Scrivere una storia a forza di pulsanti casuali che ti mettono davanti voci lontanissime e totalmente scollegate tra loro dà questo effetto. Però, stranamente (o forse inevitabilmente?) Pierz riesce ad orchestrare un racconto che, udite udite, rischia perfino di avere senso. No, scherzavamo: non ne ha, almeno per quanto riguarda la trama in senso stretto. Se invece prendiamo quella che potremmo definire la poetica di questo autore, fatta di riferimenti al World Wide Web e ai social, al politicamente scorretto, alle idee bizzarre, viene fuori che Una storia del caso non è altro un momento di estasi creativa dove la casualità diventa il pretesto per fare, in buona sostanza, il bello e il cattivo tempo. E allora, in un racconto che vede insieme cittadine dell’Ungheria Settentrionale, Google Street View, Tavernello e perfino Mastro Lindo, Pierz riesce a ficcarci dentro una bella dimostrazione di stile prendendo tutto quello di cui parla sempre e inserendolo a ruota libera, senza freni. Così, se tra una vicenda e l’altra vi troverete a che fare con Salvini, manga, citazioni varie, punk, viaggi intercontinentali su carta (letteralmente) e una bella lonza, non stupitevi. Siete entrati a piedi uniti nel folle mondo di Pierz.

una storia del caso

Verdetto:

Una storia del caso è un assurdo esperimento realizzato da Luca Piersantelli, aka Pierz, che premendo il pulsante voce a caso su Wikipedia crea un fumetto allucinante che, stranamente, rischia pure di avere un perché.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!