Maya Hawke, Joe Kerry, Sadie Sink e Gaten Matarazzo nelle prime foto dal set di Stranger Things 4.
Sono ripartita le riprese di Stranger Things 4, con gli attori che vengono immortalati nelle prime foto sul set della serie Netflix.
Gli scatti, condivisi tramite l’account Best of Stranger Things, ci mostrano Maya Hawke (Robin), Gaten Matarazzo (Dustin), Joe Kerry (Steve) e Sadie Sink (Maxine). Potete vedere le immagini qui di seguito.
maya hawke and joe keery on set of stranger things 4 earlier today pic.twitter.com/eQiTbHG8nJ
— best of stranger things (@sthingstuff) October 21, 2020
sadie sink and gaten matarazzo were also seen filming with them at the same location pic.twitter.com/CKuKeTmPVf
— best of stranger things (@sthingstuff) October 21, 2020
Le riprese dello show sono ricominciate circa tre settimane fa, evento annunciato dai creatori e showrunner della serie, i fratelli Duffer.
Poco si sa al momento dei nuovi episodi, al di là di ciò che si può speculare osservando ciò che è successo nello show: i Byers ad esempio hanno lasciato Hawkins con Eleven, e i russi hanno catturato un americano che con tutta probabilità è proprio Hopper, e dispongono di un demogorgone in cattività.
L’azione si sposterà più a livello globale dunque. Vedremo gli effetti del Mind Flayer al di fuori degli Stati Uniti? Per il momento non possiamo far altro che aspettare.
Quello che sappiamo per certo è che la storia proseguirà. In una recente intervista i fratelli Duffer hanno parlato del futuro dello show e di come la pandemia abbia rallentato i lavori. Allo stesso tempo ha permesso loro di rivedere i propri orizzonti, iniziando a pensare a quale potrebbe essere il finale della serie prodotta da Netflix.
Alla domanda se la quarta stagione possa anche essere l’ultima, Ross Duffer ha risposto negativamente.
“La quarta stagione non sarà la fine. Sappiamo bene qual è la fine, e sappiamo quando sarà. La pandemia ci ha dato il tempo di guardare avanti, di capire cosa sia meglio per lo spettacolo. Cominciare a progettarlo ci ha dato un’idea migliore di quanto tempo abbiamo bisogno di raccontare questa storia”.