Una nuova crociata per Firefly Studios
Coloro che hanno giocato alla serie Stronghold e soprattutto al vecchio Stronghold 3 potranno convenire con noi sul fatto che quel gioco fosse stato un flop e che avesse compromesso la credibilità di Firefly riguardo qualsiasi sequel possibile. Ebbene il nuovo Stronghold Crusader 2 pare voler prendere tutti i difetti dei suoi predecessori, compreso il primo Crusader, e migliorarli a cominciare da un nuovo motore grafico e da tutta una serie di particolari che paiono spingere molto sulla versatilità di ogni singola unità e sulla varietà di tattiche applicabili in-game.
La formula di base di Stronghold Crusader 2 è quella di gettare il giocatore in una grande mappa con diversi tipi di risorse (ferro, pietra, terreni agricoli, campi coltivabili, ecc) e fargli iniziare a costruire un castello a partire da una roccaforte dove vive il lord con i suoi primi sudditi, da lì il gioco di costruzione e gestione ha inizio fino all’arrivo dei nemici che proveranno a distruggere tutto ed accoppare il vostro caro signore del castello. Il tutto è ambientato in un contesto storico, che ha il suo fascino, dove ci si dovrà abituare a vestire i panni dei sudditi di Riccardo Cuor di Leone o del temibile Saladino. Piccola nota piacevole è la presenza di doppiatori alquanto famosi nella versione italiana tra i quali spiccano voci riconoscibilissime come quelle di Pietro Ubaldi e Raffaele Fallica che sono un sinonimo di garanzia.
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Corso di gestione delle risorse, del personale e dell’ansia
La prima cosa da gestire in questo gioco sono le risorse, poi viene il popolo e con essi una dose di ansia. Andiamo con ordine e parliamo delle prime: la pietra per pareti e diversi edifici è essenziale e talvolta troveremo cave in zone della mappa non proprio vicine alla nostra rocca; il legno e le segherie sono l’essenziale per il 90% degli edifici che si andranno a costruire; infine il metallo per fare diversi tipi di armi e unità. Strutture come i terreni agricoli per le fattorie (ci sono diversi tipi di fattorie, ciascuna con le loro caratteristiche positive e negative) e il rifornimento di cibo hanno importanza vitale per tenersi stretti i propri sudditi. I popolani sono il motore di tutto ciò che circonda il lord del castello, con il loro lavoro le strutture vengono tirate su e gestite in modo tale da poter poi costruire e rinforzare il proprio territorio. Proprio per il loro ruolo chiave la felicità di questi poveri sciagurati sarà uno dei principali pensieri del giocatore, si dovrà tenere d’occhio la ricchezza e il numero di sudditi della zona controllata così da imporre le giuste tasse e un razionamento del cibo equo per evitare che questi fedeli lavoratori facciano il gesto dell’ombrello e vadano via preferendo il deserto ad una vita di fatica non retribuita (e ringraziate che non si appellino ai sindacati! NdR). Tutto questo va fatto in tempi brevi o quantomeno spediti in vista della spada di Damocle che pende sulle teste di ogni giocatore di RTS, ovvero, il terribile arrivo delle truppe nemiche nel momento in cui si è intenti a fare le cose più semplici come costruire l’ennesimo campo di mele o sedersi sulla tazza mentre dalla caserma esce l’ennesimo soldato. E se qualcuno pensa che siano solo i nemici a funestare la fruizione del nostro castello quel qualcuno si sbaglia di grosso! Di tanto in tanto vi saranno invasioni di simpatiche locuste che rallenteranno la produzione nei campi, tempeste (sia di sabbia che di fulmini così non ci facciamo mancare nulla) che rallenteranno le truppe, attacchi di animali feroci ai danni dei contadini che saranno controbilanciati da piccoli momenti “aaaw” quando i sudditi, se felici, decideranno di metter su famiglia annunciando matrimoni che permetteranno un lieve aumento delle tasse. Questo tipo di gestione dinamica delle risorse crea un gioco poco statico con davvero rari tempi morti e che riesce a mettere alla prova anche giocatori alquanto navigati offrendo un buon grado di sfida già nella campagna base, cosa che in tempi moderni come questi in cui molti videogames vengono definiti troppo facili, è cosa buona e giusta.
Novità e classici dell’RTS
Nonostante appaia come un classico RTS Stronghold Crusader 2 ha apportato delle notevoli novità a quelli che erano già i canoni base della serie. Principalmente il nuovo motore grafico che, pur non dando nulla di eccelso in quanto a esperienza visiva, fonde perfettamente il vecchio 2D con un 3D niente male che fornisce anche un bel po’ di dettagli quando si va a zoomare sulle unità o sugli edifici. La fisica è curata in dettagli specifici riguardanti la costruzione del proprio castello, il piazzare le mura in otto direzioni diverse anche a ridosso delle montagne permette una di creare strutture più variegate e di giostrarsi meglio con esse per quanto riguarda il posizionamento tattico delle mura che, vedremo piacevolmente sbriciolarsi mattone per mattone o a pezzi interi a seconda di come andremo ad attaccarle e con quale mezzo, sia esso un’orda di soldati o un ariete piuttosto che la catapulta. La versione multiplayer è alquanto curata, per quanto si limiti a semplici sfide tra giocatori il fatto di poter giocare fino a otto persone in 4vs4 non è da sottovalutare e può offrire un bel po’ di ore di gioco extra a chi non fosse ancora soddisfatto della modalità Skirmish contro l’I.A con difficoltà crescente. In ultimo ci si può concentrare completamente sulla parte gestionale del gioco, fine alla sola creazione di un castello su una mappa priva di nemici, attraverso la modalità sandbox.
Conosci te stesso
“Conoscere l’altro e se stessi – cento battaglie”. Così scrive Sun Tzu ne “L’arte della guerra” e come dargli torto? In Stronghold Crusader 2 conoscere alla perfezione le abilità peculiari di ogni unità può portare alla vittoria, soprattutto perché il titolo offre davvero molti spunti per creare, di partita in partita, tantissime tattiche militari sfruttando talenti passivi o attivi dei propri soldati. Unità di fanteria come gli assassini potranno essere utili per scalare le mura delle fortezze nemiche e infilarsi addirittura nella roccaforte dove risiede il lord avversario per ucciderlo senza dover affrontare uno o più assedi con relative perdite da ambo le parti; i sorveglianti di schiavi potranno guidare gruppi di omini semi-ignudi armati di torce per bruciare i raccolti nemici affamando i sudditi del nemico mentre unità di fanteria preposte al solo combattimento avranno le già citate abilità passive in grado di rendere più resistenti o più aggressivi i compagni d’arme presenti nel proprio raggio d’azione. Tra le novità della serie troviamo macchine da guerra e da assedio che i giocatori della serie troveranno interessanti al pari dell’ormai famoso trabucco lancia-bestiame. Stiamo parlando di mezzi come il carro da guerra hussita, un vero e proprio blindato in cui possono entrare arcieri da portare in prima linea senza che muoiano al primo scontro, o il carro infuocato particolarmente adatto a danneggiare le finanze del nemico per dirla come un esperto del marketing.